Ocse. Il mondo cresce, l’Italia no. Eurozona debole fino al 2014

ROMA – L’Ocse ha diffuso i dati relativi all’andamento del Pil tra i paesi del G20,tutti in leggera crescita  salvo Italia e Giappone. che fanno registrare un segno meno nel terzo quarto del 2012,  con l’Italia unico Paese del G20 in chiara e vera recessione.

E anche Bankitalia descrive un Paese che si impoverisce e concentra le sue ricchezze in capo a sempre meno persone, con quasi il 50%  controllate dal 10% delle famiglie. Per le grandi economie la crescita c’è ma si indebolisce
L’Ocse ha comunicato oggi che il Pil, il prodotto interno lordo, dei Paesi dell’area G20 ha fatto segnare una crescita dello 0,6% nel terzo trimestre 2012, in aumento rispetto al +0,5% fatto segnare dal trimestre precedente. A macchia di leopardo i risultati dei singoli paesi con forti accelerazioni di alcuni paesi come il Regno Unito (all’1% dal -0,4%), o gli Stati Uniti (allo 0,7% dallo 0,3%), e rallentamenti in altri. Due soli i Paesi che hanno fatto segnare dati negativi, il Giappone (-0,9% da 0%) e l’Italia dove si è verificata una contrazione del Pil pari a -0,2%, la seconda dopo il calo del precedente trimestre quando aveva fatto segnare – 0,7 %.

La dinamica di espansione si è di nuovo indebolita

 
La dinamica di espansione su base annua si è comunque nuovamente indebolita, scendendo al più 2,6 per cento nel terzo trimestre contro il più 2,9 per cento del secondo trimestre.
Si distingue in negativo il nostro Paese che è l’unico in netta recessione tra quelli esaminati ed è quello che fa registrare il peggior calo del Pil su base annua: meno 2,4 per cento all’altro capo della classifica la Cina che fa registrare il maggior tasso di crescita (7,4%). Per quanto riguarda l’euorozona l’attivita’ economica dovrebbe restare debole nell’ultimo trimestre del 2012 e proseguire cos ì anche nel 2013. E’ quanto emerge dal bollettino mensile della Banca Centrale Europea. Le analisi, spiega la Bce, ”continuano a segnalare la persistente debolezza dell’attivita’ economica nell’ultimo trimestre dell’anno, benché piu’ di recente alcuni indicatori si siano stabilizzati su livelli contenuti e il clima di fiducia nei mercati finanziari sia migliorato ulteriormente”. Secondo l’Eurotower ”sul breve periodo la debolezza dell’attivita’ dovrebbe protrarsi nel prossimo anno, di riflesso all’impatto avverso sulla spesa interna esercitato dal basso grado di fiducia di consumatori e investitori e dalla moderata domanda esterna”. L’economia ”dovrebbe iniziare a recuperare gradualmente nel prosieguo del 2013” a fronte ”del rafforzamento della domanda mondiale e della trasmissione all’economia dell’orientamento accomodante della politica monetaria della BCE e del netto miglioramento della fiducia sui mercati finanziari”. In particolare, la Bce prevede un tasso di variazione annuo del Pil in termini reali compreso fra il -0,6 e il -0,4 per cento nel 2012 (-0,4%/-0,2% la precedente stima) e fra il -0,9 e lo +0,3 nel 2013 (da -0,4%/+1,4%). Per il 2014 la previsione e’ tra +0,2 e +2,2. Secondo l’Eurotower, poi, ”vi siano rischi al ribasso per le prospettive economiche dell’area dell’euro” connessi ”in prevalenza alle incertezze sulla risoluzione delle questioni del debito sovrano e della governance nell’area dell’euro, ai problemi geopolitici e alle decisioni di politica di bilancio negli Stati Uniti”. Fattori che ”potrebbero ripercuotersi sul clima di fiducia per un periodo piu’ lungo di quanto ipotizzato al momento e ritardare ancora la ripresa degli investimenti privati, dell’occupazione e dei consumi”.

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