Lombardia. 150 mila elettori alla primarie del centrosinistra. Vince Ambrosoli con il 58%

MILANO – Malgrado il freddo, la neve, 150 mila cittadini della Lombardia si sono recati ai mille seggi dove si votava per  eleggere il candidato del centrosinistra a presidente.

Un voto che ha un chiaro significato, conferma la forza unitaria del centro sinistra  in una regione difficile per le forze progressiste dove ha spadroneggiato Formigoni con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. IL voto ha premiato Umberto Ambrosoli , figlio del commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, ucciso da un sicario di Michele Sindona nel 1979,  che con il 57,64% dei voti ha battuto la concorrenza della ginecologa Alessandra Kustermann   19.11% dei voti e del giornalista Andrea Di Stefano  23.25%.  Un risultato che indica come il centrosinistra sia l’unica coalizione nin gradi di scendere in campo per vincere. Pl e Lega sono impegnati in un feroce minuetto. In particolare il partito di Maroni, già di Bossi, no  accetta candidature di Berlusconi a presidente del Consiglio, un impedimento a stabilire una alleanza politica nazionale oltre alla convergenza sul nome di Maroni stesso. Nel Pdl c’è maretta. Formigoni è contrario alla candidatura di Maroni, punta sull’ex sindaco di Milano, Albertini il quale ha annunciato che, comunque, sarà in campo, Pdl volente o nolente.. Ma queste primarie sono anche un segnale per Mario Monti. Chi vuole intendere  intenda, vistoi che questo voto, questa grande partecipazione avviene proprio mentre il professore viene osannato dal Partito popolare europeo, pressato per una sua candidatura  a capo delle forze moderate.  Da Ambrosoli sono venute subito parole molto impegnative.  “Ora affronteremo un percorso difficile, e duro perchè la menzogna appartiene al linguaggio dei nostri avversari, ma non abbiamo paura. Abbiamo dimostrato di non essere legati a centri di interesse – ha proseguito – o alla mentalità di affiliazione». Ambrosoli  ha auspica  che gli altri due candidati “mantengano il proposito di proseguire insieme in questo percorso. Ora avanti tutti insieme”  E la risposta positiva degli altri due candidati del Patto civico per la Lombardia è arrivata a tambur battente. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se alle prossime primarie preferisce sfidare Albertini o Maroni ha risposto: “ Tutti e due.”E se i due si trovassero d’accordo?   “Nel centrodestra- ha detto- ci hanno abituato a tutto, come dalla compravendita di ruoli e responsabilità. mentre nel centrosinistra siamo abituati al fatto che è possibile vincere contro tutti”.

 Martina (Pd) Si chiude un’epoca durata 18 anni

 Al suo arrivo al Pirellone, quartier generale del Patto Civico, accolto da tanti sostenitori e dal segretario del Pd lombardo, Maurizio Martina ha affermatoi : “Sono soddisfatto dei riscontri positivi al mio progetto e  molto contento del fatto che oggi  tanti cittadini lombardi. 150° mila, hanno sfidato il freddo e hanno voluto esserci”. E proprio da Martina arriva il primo commento. “ La scommessa di queste primarie è stata vinta, anche per quanto riguarda l’affluenza. L’obiettivo del comitato promotore- afferma- infatti era quello di superare quota 100mila votanti. La Lombardia è stata una novità assoluta, perchè ad eccezione della Puglia siamo stati la prima regione a scommettere sulla partecipazione. Si chiude con queste elezioni un’epoca durata 18 anni – ha sottolineato – tutti e tre i candidati si sono rivelati validi, ma secondo noi Ambrosoli è quello più in grado di interpretare questa sfida per il cambiamento”.  Fra i primi commenti quello di Giuliano Pisapia, sindaco di Milano: “Da domani si riparte tutti insieme. L’ampia coalizione di centrosinistra dovrà non solo vincere le elezioni amministrative per knock-out degli avversari, ma convincere i lombardi della bontà dell’alternativa proposta. Dopo tanti anni anni, Palazzo Lombardia ha davvero bisogno di aria fresca e il centrosinistra con Ambrosoli porterà quel cambiamento che tutti aspettiamo.”.

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