Le banche della truffa. Condannate Jp Morgan, Deutsche Bank, Ubs e Depfa

ROMA – Una sentenza storica quella emessa oggi, in primo grado di giudizio, dal giudice della IV Sezione Penale di Milano, Oscar Magi, che ha condannato quattro istituti di credito per la presunta truffa sui derivati, riconoscendo inoltre un risarcimento di 50 mila euro a carico delle 9 persone fisiche condannate a favore di una associazione di consumatori, unica parte civile del processo.

Quattro colossi condannati
Le nove condanne riguardano in particolare alcuni dei dipendenti ed ex dipendenti delle quattro banche estere condannate per la presunta truffa ai danni del Comune di Milano messa a segno con i contratti derivati, Jp Morgan, Deutsche Bank, Ubs e Depfa.
Sono stati condannati Antonio Creanza e Marco Santarcangelo, rispettivamente dipendenti di Jp Morgan e di Depfa, a 8 mesi e 15 giorni e a 90 euro di multa ciascuno, Tommaso Zibordi, di Deutsche Bank è stato condannato a 7 mesi e 15 giorni e 80 euro. Per Gaetano Bassolino di Ubs la condanna è di 7 mesi e 70 euro, mentre per Carlo Arosio (Deutsche Bank), William Francis Marrone (Depfa), Fulvio Molvetti (Jp Morgan) e Matteo Stassano (Ubs) la pena comminata è di 6 mesi e 15 giorni di reclusione e 60 euro di multa ciascuno.
Alessandro Foti (Ubs), invece, e’ stato condannato a 6 mesi di reclusione e 50 euro di multa. Gli stessi imputati sono stati dichiarati “incapaci di contrattare con la Pubblica amministrazione per un anno”.

Un figlio famoso tra i condannati
Il funzionario di UBS condannato, Gaetano Bassolino, è figlio dell’ex Sindaco di Napoli e Governatore della Campania, Antonio.

Un milione a testa la sanzione per le banche
Ovviamente più dure le sanzioni economiche per le quattro banche ritenute responsabili della presunta truffa dei derivati, che sono state condannate al pagamento di una sanzione pecuniaria di 1 milione di euro ciascuna.
A definire la sentenza “storica” il pm dell’inchiesta Alfredo Robledo, che ritiene come con la condanna  emerga che “non ci sono dubbi sulla mancata trasparenza delle banche a trattare con la Pubblica amministrazione”.
Per Robledo, in particolare è estremamente preoccupante come in Italia nessun ente pubblico sia mai stato assistito da esperti in tecniche finanziarie per questi prodotti finanziari.
 “L’Italia e’ stata terra di scorribande, a differenza ad esempio dell’Inghilterra dove i derivati sono vietati”.

Nessuna responsabilità per l’allora sindaco Albertini
Rispondendo ad un cronista che gli chiedeva come mai l’attuale candidato alla Regione Lombardia Gabriele Albertini non sia stato indagato nel processo sui derivati il pm Alfredo Robledo ha risposto: “Perche’ non e’ emerso nessun elemento a suo carico”.
Albertini, era sindaco di Milano all’epoca del grosso delle  operazioni sui derivati, una parte rientravano invece nella gestione Moratti, ed è stato sentito come testimone nel processo.

 

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