Ingroia si candida premier per la rivoluzione civile. Ecco i video della conferenza

ROMA – Antonio Ingroia si candida premier alla guida di una lista a suo nome per la «rivoluzione civile»: è questo il motto che compare sul simbolo presentato oggi alla stampa e che sovrasta il nome dell’ex procuratore aggiunto di Palermo e un disegno che richiama il popolo del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo.

La Lista Ingroia è «alternativa al berlusconismo e al montismo» e il magistrato ha a lungo polemizzato anche con il Pd, reo di aver dimenticato le proprie «radici», che lui identifica nei nomi simbolo di Pio La Torre ed Enrico Berlinguer.

«Le liste sono ancora un cantiere aperto», ha precisato il neoleader, che ha ammesso di non avere ancora raggiunto l’accordo con l’ala movimentista, legata alle battaglie dei referendum su
acqua e nucleare, raccolta nell’appello ‘Cambiare si può’ dell’altro ex magistrato Livio Pepino e del sociologo Marco Revelli. Ma l’accordo con i partiti (Idv, Rifondazione, Pdci, Verdi e gli arancioni di Luigi de Magistris ma non quelli di Giuliano Pisapia, schierato col Pd) c’è ed è blindato, a giudicare dalla risposta che Ingroia ha fornito a una domanda sulla presenza dei leader in lista: «Sarebbe una mortificazione superflua – ha affermato – pretendere che i partiti che partecipano a questa nuova realtà debbano rinunciare ai propri leader».

«Da magistrato non avrei mai creduto di dovermi ritrovare qui per continuare la mia battaglia per la giustizia e la legalità in un ruolo diverso» ha spiegato Ingroia. «Quando giurai la mia fedeltà alla Costituzione pensavo di doverla servire solo nelle aule di giustizia. Ma non siamo in un Paese normale e in una situazione normale. Siamo in una emergenza democratica dovuta allo strapotere della criminalità organizzata e alla inadeguatezza della politica.”

I VIDEO

 

A Bersani Ingroia chiede di uscire dalle contraddizioni del suo partito

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