Monti a Sky Tg24. Sono pronto al confronto con Berlusconi e Bersani

ROMA – Altro che “comparsa” quella di Mario Monti, come l’ha definita oggi Berlusconi.

Il professore vuole essere protagonista, è palese. Anzi, il protagonista di questa campagna elettorale a suon di presenze televisive. Oggi il premier è ancora apparso, questa volta  a SkyTg24 per una intervista, dove ha tentato di portare acqua al suo mulino. Un obiettivo più difficile di prima visto che sull’agenda politica del premier orbita ancora qulche dubbio. Oggi Scalfari nel suo consueto editoriale domenicale ha addirittura titolato: “Perchè Monti mi ha deluso”.

Senza  troppi preamboli Monti, sempre dai microfoni di Skytg24,  ha lanciato anche dei messaggini al Cavaliere e a Bersani. Ha parlato poi di Imu, di economia, ma anche di possibili confronti con ipotetiche coalizioni. Ha esordito dicendo che “La situazione a novembre del 2011 rischiava di diventare tecnicamente catastrofica” . Ora le prossime mosse saranno quelle di “diminuire l’Irpef e congelare l’Iva a luglio è possibile, – ha detto – ma per farlo bisogna ridurre la spesa pubblica”. E poi l’Imu è “frutto del precedente governo, ma comunque va modificato e il gettito va destinato maggiormente ai comuni”. Sullo spread: “Sotto i 300 punti il risparmio per lo Stato è superiore alle entrate provenienti dall’Imu”. “Comunque –  ha aggiunto – l’Imu va modificata e ristrutturata» con un gettito maggiore ai comuni.  uttavia non si capisce perchè  il presidente del Consiglio non sia intervenuto prima sull’IMU  quando governava invece di usare adesso la tassa sulla casa ai fini della sua campagna elettorale.

Il giornalista di Sky chiede poi a Monti se è davvero l’amico delle banche. “Chiedere referenze a Bill Gates e al salotto buono  della finanza italiana”, risponde lui . “Dare più soldi a famiglie e imprese  si può metterlo in agenda – spiega – ma bisogna prima trovare gli strumenti di politica economica per farlo”. “Questa storia della vicinanza alle banche – prosegue – è il segno della superficialità che c’è spesso nel dibattito politico italiano. Il governo Berlusconi – puntualizza – si schierò contro la tassazione delle transazioni finanziarie che l’Italia bloccava in Europa. Io ho cambiato la posizione e ora in Europa la Tobin tax si fa. Poi il nostro governo ha introdotto una cosa che ha disturbato moltissimo i grandi banchieri e assicuratori”, assicura. Ultimo appunto: “Che qualcuno chieda a Jack Welch allora alla guida di General Electric o a Gates per Microsoft,
per assumere informazioni al riguardo…”. Insomma una risposta che avevamo già sentito. Di certo le banche sono state le uniche ad aver tratto beneficio dal governo tecnico  alle quali   Monti dopo aver pagato i debiti non ha fatto pagare nemmeno l’Imu alle fondazioni bancarie.

Lascia ,invece a desiderare la risposta sulle coppie di fatto: «La dignità della persona va profondamente rispettata: questi sono temi importantissimi anche più importanti delle riforme economiche e sociali, ma meno urgenti sul piano della crescita del paese. Ci sarà – ha aggiunto – un grande ruolo del parlamento e un sereno confronto su posizioni che non potranno non convergere al cento per cento».

Ma è sulle tasse il nodo spinoso della questione, tanto che alcuni giorni fa, dalle colonne del Corrirere, hanno paragonato  il suo governo a uno stato di polizia fiscale: “io penso che uno Stato troppo grande sia un’entità negativa ma che lo Stato può fare certe cose bene che il settore privato non può fare». In questo senso, «non accetto assolutamente quel tipo di critica contro l’evasione fiscale, dimostra che un puro liberale finisce per favorire evasori italiani e la cultura italiana contro lo Stato».

E per quanto riguarda una nuova manovra economica ad aprile, Monti dice che sarà il nuovo governo a decidere. “Se sarà necessario toccherà anche ad un altro Presidente del consiglio. Le organizzazioni internazionali e
l’Europa – ha aggiunto il premier uscente – ci riconoscono di aver portato a pareggio il bilancio strutturale per il 2013, quindi i conti sono in ordine. Se poi ci saranno eventi non previsti…». Di sicuro, assicura Monti “con il calo dello spread sotto 300 punti base si risparmiano molti miliardi, e questo risparmio va contato sul debito pubblico per gli interessi, ma anche su quello privato».

Ma non è tutto. Sul piano politico  il Professore conferma, richiamandosi anche alla diretta Twitter di ieri, di non avere preclusioni a un dialogo con Pdl e Pd. Resta però, e più volte il presidente del Consiglio dimissionario  che il discrimine è «il riformismo» contro i «nidi di conservazione a destra e sinistra».
«Assolutamente no», dice il Professore a chi gli chiede se chiuderebbe a una eventuale nuova larga coalizione con Berlusconi: «Ho detto ieri, dentro le 140 battute di un tweet, quando mi hanno chjiesto se dialogherei con Berlusconi e Bersani se non avessi la maggioranza, che dialogherei sì, ma anche se avessi la maggioranza». «Non farei parte di nessun governo – sottolinea ancora – che non avesse un carattere decisamente riformista, nel senso delle riforme strutturali necessarie al Paese».

E infine “accetto con piacere un confronto con Berlusconi e Bersani. Sarò onorato di essere a fianco di questi veri politici, dice infatti il Professore chiudendo la diretta.

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