Lavoro. E’ boom disoccupazione. 2 milioni e 800 mila i senza lavoro

Federconsumatori e Adusbef lanciano i 5 punti per la ripresa economica

ROMA –  La disoccupazione non si ferma, anzi continua ad aumentare e raggiunge i massimi livelli in Italia. A dicembre, secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, il tasso di disoccupazione si è attestato all’11,2%,
in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a novembre e di 1,8 punti nei dodici mesi. Come a novembre, si tratta del livello più alto registrato dal gennaio 2004, inizio delle serie storiche mensili. Se si considerano i dati trimestrali è il dato più alto dal primo trimestre del 1999. Lavoro. Iin termini assoluti il numero di disoccupati risulta pari a 2 milioni 875 mila.

Il lieve aumento della disoccupazione di dicembre è legato – hanno spiegato i tecnici dell’Istat – all’aumento della disoccupazione maschile (+13mila unità) e al calo di quella femminile (-9mila unità). A dicembre crescono anche  gli inattivi in Italia. Tra i 15 e i 64 anni il tasso è aumentato dello 0,6% rispetto al mese precedente (+81mila unità). Il tasso d’inattività si è attestato al 36,4% in crescita di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e in diminuzione di
0,6 punti si base annua. Insomma continua l’emorragia di posti di lavoro. A dicembre, sempre secondo l’Istat, il tasso di occupazione dei 15-64enni è sceso al 56,4%: si tratta del dato più basso da gennaio 2004.
Gli occupati sono 22 milioni 723mila, in diminuzione dello 0,5% rispetto a novembre (-104mila) e dell’1,2% su base annua (-278mila). Il calo dell’occupazione riguarda sia gli uomini che le donne.

Federconsumatori e Adusbef lanciano i 5 punti per la ripresa economica

I dati diffusi oggi dall’Istat sul lavoro confermano la situazione di vera e propria emergenza in cui si trova il Paese. Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,2%, raggiungendo addirittura il 36,6% per quanto riguarda i giovani tra i 15 ed i 24 anni. “Tale andamento è il segnale di un Paese fermo, che non investe nulla sulla propria crescita e sullo sviluppo.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Così facendo, lasciarsi alle spalle la drammatica crisi in cui ci troviamo è praticamente impossibile. Anche perché, non solo sono sempre di meno i “fortunati” che hanno un impiego, ma percepiscono anche retribuzioni inadeguate a fronteggiare l’incredibile crescita di prezzi e tariffe che, nel biennio 2012-2013, secondo i dati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ammonta a +3.823 Euro a famiglia.
Una tendenza insostenibile, che sta trascinando sempre più in basso il potere di acquisto delle famiglie, nonché tutti i principali indicatori della situazione economica del Paese.
Per questo torniamo ad appellarci al Governo che salirà in carica, affinché metta in atto tutto quello che in questi anni si sarebbe dovuto fare, ma nessuno ha avuto il coraggio e la prontezza di mettere in atto:
 
1.    investire seriamente sullo sviluppo del Paese, facendo ripartire adeguati fondi per la ricerca e l’innovazione tecnologica;
2.    disporre un piano per il rilancio dell’occupazione, specialmente quella giovanile, anche attraverso l’allentamento dei patti di stabilità degli Enti Locali, per intervenire soprattutto con pratiche di manutenzione, sicurezza ed edilizia;
3.    avviare misure di sostegno destinate alle famiglie a reddito fisso, a partire da una detassazione;
4.    eliminare definitivamente l’ulteriore aumento dell’IVA da luglio e contrastare con metodi efficaci l’intollerabile ed ingiustificata crescita di prezzi e tariffe (arrivando, se necessario, a disporne un vero e proprio blocco);
5.    eliminare l’IMU sulla prima casa per i redditi bassi e distanziare il pagamento dell’IMU e della Tares (entrambi alle porte della stagione estiva).
Questo deve esse il programma di un Governo efficace, che voglia veramente aiutare il Paese e le famiglie ad uscire dalla crisi.

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