MILANO – Un “bidone”, come neppure il grande Federico Fellini avrebbe potuto immaginare.
Così si presenta la “proposta shock” annunciata dalle tv – Rai compresa e, ovviamente, Mediaset – e dalla stampa in primo luogo berlusconiana. Un “bidone” che nasce dal delirio di cui è ormai preda Berlusconi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Nessuno che abbia il minimo di raziocinio ci può credere, può prendere sul serio una “proposta” che ci farà coprire di ridicolo in tutta Europa. La sintesi del “bidone”, presentata a Milano, è tutta qui: “Nel nostro primo Consiglio dei ministri delibereremo la restituzione dell’Imu. Le famiglie saranno rimborsate, in contanti, e per la prima volta sorrideranno ricevendo una lettera dal fisco”. Garante lui, che si autonomina ministro per l’Economia. La restituzione avverrà entro un mese. Oltre alla “abolizione dell’Imu sulla prima casa”, annuncia “l’eliminazione in 5 anni dell’Irap (l’imposta rapina che grava sulle imprese), nessuna patrimoniale, nessuna nuova tassa”. Anche alle aziende agricole – continua – verrà restituito quello che hanno versato sui fabbricati a uso agricolo”. Il futuro ministro dell’Economia ha già fatto tutti i conti. “Questa obiezione che ci faranno – afferma -: la restituzione dell’Imu costa 4 miliardi, un duecentesimo della spesa pubblica. Dove trovarli”? “In Svizzera” – assicura il Cavaliere -. “Chiuderemo l’accordo con la Svizzera – spiega – per la tassazione delle attività finanziarie detenute in quel paese da cittadini italiani: il gettito è una tantum di 25-30 mld e poi all’anno un flusso di 5 mld”. E poi “taglieremo i costi della politica, dimezzeremo il numero dei parlamentari, aboliremo del tutto il finanziamento pubblico per i partiti. In cinque anni – prosegue – possiamo ridurre le spese dello Stato di 80 miliardi”. Presentando la proposta, aveva affermato che “la volontà degli elettori è stata sovvertita dal governo tecnico. Lo stato padrone sfrutta i cittadini, i consumi sono in caduta, le tasse sono troppe, la disoccupazione aumenta. E’ indispensabile invertire la rotta. Nel nostro programma, attraverso la riorganizzazione della macchina statale, abbiamo previsto di ridurre la spesa pubblica di 16 miliardi all’anno, per un totale di 80 miliardi in cinque anni di legislatura”. Lo ‘spettacolo’ fornito dal Cavaliere è stato organizzato in ogni minimo particolare. Berlusconi si è presentato nella sede della vecchia Fiera in via Gattamelata a Milano e ha dato vita ad una vera e propria sceneggiata. Si è voluto sincerare del buon funzionamento dell’audio in sala provando personalmente il microfono prima dell’arrivo di sostenitori e giornalisti. In prima fila, a fare il tifo, gli ex ministri Renato Brunetta e Paolo Romani, Daniela Santanchè, Daniele Capezzone e il segretario del Pdl Angelino Alfano. A maggior gloria del Cavaliere su due televisori sono comparse le immagini della sua storia privata e pubblica, con frammenti di interviste strappacuore alla mamma Rosa e immagini di Berlusconi quando era bambino. E poi lo slogan “Meno tasse su imprese, famiglie e lavoro uguale più consumi, più produzione più posti di lavoro”. Facile a dirsi. Ma Berlusconi più volte ha dato capacità di promettere l’impossibile. Aveva firmato addirittura un patto con gli italiani da Bruno Vespa e, non solo non ha mantenuto neppure una riga di quel testo, ma ha portato il nostro paese al disastro.