Bilancio Ue bocciato dal Parlamento europeo. Sotto accusa l’austerità

ROMA – Il Parlamento di Bruxelles ha oggi bocciato la bozza di bilancio pluriennale, 2014-2020. adottata a inizio febbraio dai capi di Stato e di governo. Gli euro parlamentari hanno infatti approvato una risoluzione in cui si chiede di rinegoziare il budget settennale dell’Ue.

Troppi tagli, troppi pochi soldi e troppe rigidità nel documento avrebbero messo a rischio, sempre secondo il Parlamento guidato da Martin Schulz, l’attuazione di importanti programmi comunitari.
Si apre quindi una delicata fase, mai vista finora, di contatti e rinegoziazione del documento per trovare un nuovo equilibrio al primo bilancio comunitario che scontava dei veri tagli.
Una occasione eccellente per portare al centro della discussione politica la reale utilità ed efficacia del tanto sbandierato rigore di bilancio.

Schulz.Un giorno importante per la democrazia europea

Era stato proprio Schulz, a poche ore di distanza dalla approvazione del compromesso raggiunto dai leader dei governi che Monti aveva definito come una vittoria a dare un giudizio fortemente critico, una bocciatura a tutti gli effetti.  
“Questo è un giorno e un passo molto importante per la democrazia europea”, ha commentato i Martin Schulz, “Spero che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi troveremo un compromesso”. L’esponente del Partito socialista europeo ha sottolineato che si deve “ lavorare per un risultato che sia più attento ai bisogni dei cittadini”

Era stato concordato dai capi di governo

Il Parlamento europeo si è riunito oggi in plenaria a Strasburgo dove ha proceduto a sottoporre a votazione la risoluzione che chiedeva di rinegoziare il budget settennale dell’Ue. Con l’approvazione di questa risoluzione è stato quindi bocciato il bilancio Ue 2014-2020 che lo scorso mese di febbraio, i leader dei 27 avevano concordato. L’accordo dei 27 era relativo ad un quadro finanziario pluriennale da 960 miliardi di euro di impegni e 908,4 mld di spese effettive riducendolo per la prima volta nella storia dell’Ue.
La risoluzione, approntata dai capigruppo di Ppe, S&D, Alde, Verdi e Gue, è stata approvata con 506 voti a favore, 161 voti contrari e 23 astenuti.
Nel testo veniva sottolineata ‘la gravit” della carenza di fondi per effettuare i pagamenti. Una situazione che secondo gli europarlamentari mette a rischio il regolare funzionamento di una serie di programmi comunitari considerati importanti, quali Erasmus, il Programma quadro di ricerca e il Fondo sociale, a causa della carenza di fondi che comincia fin dall’inizio dell’esercizio.

La questione del deficit
Un altro aspetto che preoccupa il Parlamento è quello relativo alla questione delle fatture non pagate dal 2012 di cui si chiede una regolazione prima della conclusione dei negoziati sul nuovo quadro finanziario pluriennale, e sull’argomento il Parlamento chiede che il Consiglio Ue s’impegni formalmente a pagare nel 2013 tutte le fatture in scadenza, in modo da evitare di trasferire il deficit nel nuovo budget settennale.

Si chiede maggiore flessibilità
La risoluzione approvata affida il mandato a negoziare una maggiore flessibilità.
Con questa si potrebbero ottenere un uso più efficiente delle risorse e una revisione di medio termine del budget 2014-2020. L’anno prossimo sono infatti previste le elezioni e si corre il rischio di ingessarne fin da ora le possibili attività.

 Le risorse  cuore del problema

Il vero cuore del problema potrebbe essere però la possibilità di avere maggiori risorse proprie per il bilancio dell’Europarlamento, ovvero una maggiore capacità impositiva e una minore dipendenza dai contributi nazionali al bilancio UE.
Attualmente le risorse proprie costituiscono meno del 20 per cento del bilancio UE e si potrebbero ampliare in vari modi. Tra le modalità prese in considerazione in tempi recenti il versamento diretto di una parte dell’IVA o la tassa sulle transazioni finanziarie.

Cozzolino ( Pd) Il bilancio va cambiato

Con il ‘no’ dell’Europarlamento all’accordo sul bilancio Ue 2014-2020 deciso dagli stati ‘e’ arrivata dalla più importante istituzione democratica del continente una solenne bocciatura di quelle politiche di austerità che hanno portato l’Europa nel cono d’ombra delle recessione e che stanno causando un progressivo impoverimento dei cittadini’.
A dichiararlo è stato il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Andrea Cozzolino, che giudica il voto di Strasburgo ‘importante’ proprio per la opposizione assoluta alla volontà di austerità.
Il bilancio 2014-2020, conclude quindi Cozzolino, ‘va cambiato’.Secondo il rappresentante  italiano“è ora di voltare pagina, è venuto il momento di inaugurare in Europa una nuova stagione di crescita’.

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