Cipro sull’orlo della bancarotta. Negoziati a oltranza con Ue e Mosca

 NICOSIA – Cipro sull’orlo del baratro: l’eventualità della bancarotta si fa sempre più concreta.

Dopo il ‘no’ del Parlamento cipriota alla soluzione che tassa tutti i depositi bancari, negoziati a oltranza con l’Ue e Mosca. I rappresentanti della Troika (Ue, Bce e Fmi) sono andati a Nicosia per esaminare la situazione. Il ministro delle Finanze cipriota, Michalis Sarris, dal canto suo, è arrivato nella capitale russa per chiedere una estensione del credito da 2,5 miliardi di euro accordato da Mosca nel 2011, e che Nicosia deve finire di rimborsare entro il 2016. Intanto la Bce potrebbe rinviare la decisione sui finanziamenti di emergenza alle banche di Cipro fino a al momento in cui da Nicosia non si farà chiarezza sui termini del salvataggio. Dalla Banca centrale di Cipro si lavora su due misure d’emergenza se entro domani il governo non troverà una soluzione alternativa che assicuri i finanziamenti. Si tratta di una banca-ponte per tenere a freno il deflusso dei depositi e di istituire una ‘bad bank’.

Merkel: trovare soluzione è un dovere

Trovare una soluzione per Cipro è “un dovere” per l’Eurozona.  Così ha detto oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel, che, nel contempo, ha espresso “rammarico” per il rigetto da parte di Nicosia di un piano d’aiuto europeo. Un portavoce del governo francese ha detto senza mezzi termini che il piano di salvataggio di Cipro è stato “un errore”.  Per la Commissione Ue, “ora sta a Cipro presentare un’alternativa rispettando i parametri sul finanziamento e sulla sostenibilità del debito decisi sabato scorso”. La Commissione Ue ha anche detto di preferire una soluzione che salvasse i depositi sotto i 100mila euro che però “é stata rigettata dalle autorità cipriote”. Le banche di Nicosia nel frattempo resteranno chiuse fino a martedì prossimo.

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