Bersani: “Io non vado al mare. Io ci sono, ma non intendo essere un ostacolo”

ROMA – Pier Luigi Bersani ripropone la sua candidatura alla guida del paese, senza se e senza ma. Lo fa con chiarezza e nei sua semplicità. Parla all’esterno, ma il messaggio è diretto anche all’interno del suo partito. Ecco alcuni stralci significativi del suo intervento alla conferenza stampa che ha tenuto insieme a Enrico Letta.

“Il Paese chiede una guida perché ha dei problemi, ma manca di fiducia e ha bisogno di cambiamento. Con questa profonda convinzione ci siamo messi all’opera. Siamo maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato. Questa situazione ci impone di prenderci delle responsabilità. Noi siamo per la corresponsabilità istituzionale, che non si realizza con un governissimo Pd-Pdl-Scelta Civica: sarebbe una risposta sbagliata perché finirebbe per raffigurare politica che si chiude nel fortino e si protegge. Abbiamo avanzato un’altra proposta e il mio appello è a guardarla meglio. E’ una proposta che tiene insieme la necessità di cambiamento e un percorso per le riforme istituzionali. Affiniamola, vediamola meglio, ma per noi lavorare attorno a questo doppio registro è l’unica soluzione possibile e realistica. Bersani è a disposizione per questa soluzione, ma se Bersani è un problema, Bersani è a disposizione perché prima c’è l’Italia.

Prendeteci in parola, noi siamo ligi alla Costituzione che ci chiama a lavorare onestamente per una soluzione di larga o larghissima convergenza parlamentare e fino a prova contraria lavoriamo così. Quel che ha in testa Bersani lo sa solo Bersani. Noi abbiamo in testa solo di lavorare onestamente per avere un presidente di larga condivisione, fino a prova contraria di impossibilità a trovare a questa soluzione”.

E poi Bersani aggiunge: ” Il Movimento 5 Stelle ha un disimpegno conclamato e vuole mette in frigorifero i suoi otto milioni di voti. Non si preserva così la legislatura: non c’è insulto che cancelli questa elementare realtà”. “Il presidente della Repubblica ha fatto quello che doveva e poteva fare: garantire all’Europa e all’Italia una continuità istituzionale. Noi accompagniamo questa strada ma con fermezza ribadiamo il nostro punto di vista: affiniamo e discutiamo la posizione ma quella del doppio registro, governo di cambiamento e convenzione per le riforme, è secondo noi l’unica pista”. “Non sono pessimista sulla possibilità di dare un governo. Io immagino che il mio pre-incarico sia assorbito in questa nuova fase. Il che non vuol dire che vado al mare. Ho detto prima che io ci sono, non intendo essere un ostacolo ma ci sono. La crisi italiana non si risolve andando a nuove elezioni, ma dando governabilità.
Credo di averlo con me, assolutamente, lavoriamo sul solco della direzione. Siamo un partito che discute, quando ci saranno altre cose da decidere faremo una direzione. La ruota girerà, io porto il partito fino al congresso. Non posso fare l’esegeta di quello che dice Crimi ogni giorno. Facessero una direzione anche loro in streaming così capiamo tutti… Non posso stare dietro a quello che dice uno o l’altro. Dove sono le direzioni all’aperto di tutte le altre forze che dovrebbero concorrere alla vita democratica?

 

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