M5S: Quirinarie, ecco i dieci più votati

 ROMA – A mezzogiorno, sul blog del leader del Movimento, sono apparsi i nomi e i ritratti dei dieci candidati alla carica di presidente della Repubblica selezionati sulla base del secondo voto online degli iscritti al M5S al 31 dicembre 2012 con documenti digitalizzati.

Gli aventi diritto al voto (48.282) hanno votato nel corso della giornata di ieri. I dieci candidati scelti sono Bonino Emma, Caselli Gian Carlo, Fo Dario, Gabanelli Milena Jola, Grillo Giuseppe Piero detto Beppe,  Imposimato Ferdinando, Prodi Romano, Rodotà Stefano, Strada Luigi detto Gino, Zagrebelsky Gustavo. Nel comunicato non si fornisce alcuna informazione relativa al numero di preferenze ottenute da ciascun candidato selezionato, nè sulla suddivisione dei votanti per regione o per genere. Lunedì 15 aprile gli stessi iscritti al M5S potranno votare tra questi nomi il loro candidato al Quirinale, che sarà proposto in aula dai parlamentari del Movimento. Anche ieri, afferma il blog di Grillo, sono stati effettuati numerosi attacchi al sito, così come nel giorno precedente, durante il quale una “anomalia” aveva portato all’annullamento del primo scrutinio online. Questa volta, invece, non è stato possibile alterare la validità dei voti. Subito dopo la diffusione della lista, il vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Riccardo Nuti, ha rivolto un monito agli iscritti via Facebook: “Informatevi sulla Bonino e Prodi, di aspetti negativi ne hanno tantissimi come ha ricordato Travaglio”. Il professor Paolo Becchi, considerato uno degli ispiratori del movimento, su Twitter: “Confesso che avrei preferito un secondo attacco hacker. Se il nuovo che avanza nel M5S è Romano Prodi allora siamo messi male, molto male”. Quasi a interrompere il flusso di pensieri negativi provenienti dagli esponenti a 5 stelle sul suo conto, Romano Prodi ha subito annunciato: “Nessuna mia candidatura al Quirinale, io sto semplicemente a guardare”. E, concludendo il suo discorso a Lucca, il Professore il professore ha ribadito: “Per il resto io sono fuori”.

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