Colle, Vendola: intollerabile immaginare esclusione Prodi

 ROMA – “Non vorrei mettere in imbarazzo Prodi, è un nome talmente autorevole che non ha bisogno di avvocati difensori.

Ma trovo intollerabile pensare che si possa immaginare la sua esclusione”. Così il leader di Sel, Nichi Vendola alla trasmissione “In mezz’ora”, su Raitre. Il prossimo capo dello Stato, ha poi aggiunto “deve essere un presidente di pace con i giovani, con il mondo del lavoro, con le nuove generazioni, con la gente. Deve essere un punto di riferimento di quello che è mancato: la poca credibilità delle istituzioni e della politica”. Per Vendola bisognerebbe utilizzare il metodo Boldrini-Grasso anche per la scelta del prossimo capo dello Stato. “Il ‘metodo Boldrini-Grasso’ è una risorsa anche per il presidente della Repubblica. Conta soprattutto l’identikit del prossimo inquilino del Quirinale. Quando dico che dovrà essere il custode della Costituzione – aggiunge il leader di Sel -, non faccio un richiamo formale, ma affermo una cosa precisa. In Italia ci sono parti della politica che hanno bombardato i principi della Costituzione. Credo che il presidente della Repubblica non debba essere il garante delle nomenklature, delle lobby e di quella classe dirigente che chiede impunità. Penso che il nuovo capo dello Stato debba essere il garante della speranza di cambiamento che c’è oggi in Italia”. Per il successore di Napolitano – conclude – bisogna trovare una soluzione alla luce del sole”.

Quirinale, la replica di Capezzone

“Se la logica, sul Quirinale e su tutto, è quella illustrata oggi da Nichi Vendola, allora se ne deduce che lui e Bersani vogliono il ‘muro contro muro”. Sono parole di Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti del Pdl, che critica le parole del leader Sel, Vendola. “E peggio ancora – prosegue Capezzone – hanno in mente una vera e propria offesa ai 10 milioni di italiani che hanno votato l’alleanza guidata da Silvio Berlusconi, i quali risulterebbero esclusi da ogni rappresentanza nelle cinque più importanti cariche dello Stato. Bisogna essere politicamente ciechi – conclude – per non capire quali siano le conseguenze di questa ferita e di una divisione così profonda e così pervicacemente ricercata”.

Quirinarie, Crimi: sorpreso dai nomi di Prodi e Bonino

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Vito Crimi, si dice sorpreso dei nomi di Prodi e Bonino, usciti dalle Quirinarie. “Sicuramente – afferma – sono un po’ sorpreso dal nome di Prodi, ma anche dalla Bonino: non me li sarei aspettati. Ma va bene così. È la democrazia, questa è la bellezza: accettare con serenità qualsiasi risultato della consultazione democratica”, ha detto al Fattoquotidiano.it.

Nella discussione interviene sul suo blog Claudio Messora, responsabile della comunicazione del M5S al Senato. ”Qualcuno fa notare che tra i nomi finiti in nomination” nelle ‘Quirinarie’ M5S ”vi sono anche alcuni europeisti (o euristi) convinti. Su tutti, Romano Prodi, ma anche Emma Bonino”. E’ ”legittimo e comprensibile” che ci sia chi ”lamenta la presenza di nomi ‘impresentabili”’. Ma ”la sovranità popolare” che si è espressa nella consultazione on-line M5S ”è questa cosa qui. Il metodo ha prodotto questo o quel nome, non a tutti gradito, ma potrebbe l’eletto contestarlo o rifiutarsi di votarlo? La Costituzione – scrive Messora – glielo consente, certo, ma il contratto politico che ha assunto con la base no”  ”Chi parla di ‘tradimento’, così come chi sorride credendo di avere dimostrato che il Movimento avrebbe dato prova di una presunta incoerenza o malafede  è indietro cento anni luce rispetto all’unica dimensione ideologica che davvero sottende questo grande esperimento di trasformazione democratica: restituire la parola ai cittadini e lasciarli liberi di scegliere, ispirandosi ai principi della democrazia diretta, del loro proprio destino. Qualunque sia la loro scelta”. Adriano Zaccagnini, deputato M5S, ritiene, invece, che “Rodotà è un’ipotesi concreta, una persona validissima, un vero custode della Costituzione” Accordo con il centrosinistra? “Se verrà scelto dai cittadini, lo voteremo e ci aspettiamo che Sel e Pd convergano su di lui – ha risposto Zaccagnini -. Potrebbe aiutare a trovare una collaborazione su un’agenda di governo”.

Donna al Colle? Camusso “contenta”

Susanna Camusso sarebbe “certamente contenta” se venisse eletta una donna al Colle. “Sarebbe una straordinaria novità”, ha detto rispondendo a Maria Latella su SkyTg24. “Io sono convinta – ha detto Camusso – che le donne abbiano assolutamente una marcia in più e la capacità di essere concrete e con i piedi per terra nel vedere i problemi e immaginarsi dove si vuole andare. Poi le donne sono tante e diverse tra di loro. Penso che uno dei problemi che ha l’Italia è la tanta esclusione delle donne dai ruoli dirigenziali e politici”.

Condividi sui social

Articoli correlati