25 Aprile Manifestazioni in tutta Italia, festa di libertà, di diritti e di democrazia

Napolitano. Serve coraggio, fermezza e senso dell’unità. LE FOTO

ROMA – Tante manifestazioni in tutta Italia nel 68° Anniversarlo della Liberazione. Non solo il ricordo di una grande stagione di lotte per la libertà e la democrazia che hanno visto impegnati i partigiani, l’Anpi, le altre associazioni, i i cittadini che hanno partecipato alla resistenza. Proprio nel nome di quelle lotte al centro delle iniziative i problemi dell’oggi, la crisi economica e sociale, il dramma che vivono milioni di persone  in stato di povertà, i giovani senza lavoro, ,la disoccupazione, l’incertezza per il futuro sono temi posti al centro delle tante iniziative. Un  25 Aprile  in presenza di una situazione politica molto grave, una crisi profonda che vede le forze politiche, le istituzioni anche, perdere credibilità. Le vicende di questi giorni, la riconferma di Napolitano alla Presidenza della Repubblica, il tentativo , molto difficile, di formare il nuovo governo con l’incarico affidato al vicesegretario del Pd, Enrico Letta,  tutti argomenti, problemi che sono “ entrati “ negli interventi pronunciati nel corso delle manifestazioni. 

A Roma Il Capo dello Stato ha depositato una corona all’Altare della Patria, accolto da un grande applauso della folla. Una cerimonia sobria davanti a tutte le autorità civili, politiche e militari, presenti, i presidenti di Camera e Senato, Grasso e Boldrini, il presidente del Consiglio uscente, Mario Monti, il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Presenti anche i parlamentari di  5 Stelle che hanno precisato, la loro partecipazione era da intendersi solo come semplici cittadini, così come hanno fatto in tutta Italia. E Grillo si dissociava dalla manifestazioni affermando, non si sa bene a quale titolo  che “ se i partigiani tornassero si metterebbero a piangere”. Una offesa fra l’altro nei confronti di tutti quei partigiani che hanno partecipato alle manifestazioni e ancor oggi si battono per un Italia diversa, per un profondo cambiamento perché gli ideali di allora trovino piena attuazione. Un atto di vera e propria diserzione da parte di M5S , di dissociazione aperta , in una giornata che fa parte non solo della storia ma anche del presente. E Zingaretti ha sottolineato: “ Penso che siano atteggiamenti di elitarismo, di chi si vuole sempre distinguere finendo poi però per distinguersi dallo spirito degli italiani”. “Legittimo – ha aggiunto – ma mi sembrano a volte prigionieri di questa voglia di distinguersi a tutti i costi anche quando non ce ne sarebbe bisogno. E’ una festa – ha concluso – perchè quando dal fascismo si passa alla libertà non può che essere tale”.Napolitano da Piazza Venezia  si è recato poi in Via Tasso dove ha inaugurato  il nuovo allestimento che ricorda le vittime delle torture naziste. Il Capo dello Stato ha salutato le associazioni dei militari in congedo che lo hanno ringraziato per aver nuovamente accettato l’incarico di Capo dello Stato. “Nei momenti cruciali per il Paese in tempo di crisi la memoria è fondamentale. Venendo in posti come questi  c’è sempre molto da imparare sul modo di affrontarli: serve coraggio, fermezza e senso dell’unità, che furono decisivi per vincere la battaglia della resistenza”, ha detto il capo dello Stato lasciando il Museo della Liberazione dove è stato accolto da un coro di bambini  che ha cantato per lui “Bella Ciao” e l’Inno nazionale. I partigiani dell’Anpi, sempre a Roma, hanno sfilato dal Colosseo al Campo Boario. Ci sono state “pedalate” nei luoghi storici della Resistenza e cortei di studenti.

 Boldrini: una festa viva più che mai

A Milano, tradizionale corteo da porta Venezia a piazza Duomo e successiva manifestazione. Entrambi gli eventi chiusi dall’intervento di Laura Boldrini -. “C’è chi ha detto stamane che questa è una festa morta, vengano qui, a Milano, gli scettici. Questa è una festa viva, più viva che mai”. Con queste parole, la presidente della Camera, Boldrini, replica seccamente a Beppe Grillo, nel corso del suo intervento dal palco allestito  in piazza Duomo a Milano.  “Questa è la festa della libertà, il dono più prezioso di ogni essere umano. Oggi il nostro pensiero va a chi, per farci questo dono, cioè la libertà, ha perso la vita. Oggi – aggiunge Boldrini – è la festa degli italiani liberi. La Resistenza non fu di parte.  Nessuno deve essere lasciato solo perché anche così si difende la democrazia e la democrazia ha bisogno costantemente di essere difesa. Ho visto in tanti paesi che cos’è la guerra da vicino”. Il presidente della Camera ha concluso dicendo che  è necessario “focalizzare il nostro pensiero su un punto i giovani della Primavera araba che hanno sfidato regimi che sembravano inamovibili per la libertà”.

 Smuraglia (Anpi): impegno dei giovani contro degrado

A Milano, è intervenuto anche il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia. “Abbiamo combattuto – ha affermato il presidente Anpi Smuraglia – contro tedeschi e fascisti perché volevamo la libertà e la democrazia. Dobbiamo continuare ad impegnarci contro tutto ciò che può mettere in discussione ciò che abbiamo conquistato a prezzo di tanti sacrifici. La mia speranza è che si aggiungano tanti altri cittadini e soprattutto i giovani che contribuiscano anche a trovare forme nuove di impegno contro ogni deriva ed ogni forma di degrado. A loro – ha concluso – voglio dedicare questa splendida giornata perché ci aiutino a completare quell’opera grandiosa che è stata la resistenza, ed è stata l’unità d’Italia, consolidando la speranza, anzi realizzando la certezza di un futuro migliore”.  

A Marzabotto, teatro della strage che si consumò nel settembre del 1944 con l’uccisione da parte delle milizie nazifasciste di 800 persone per rappresaglia contro i partigiani della Brigata Stella Rossa, è stato contestato il presidente del Senato Pietro Grasso. “Accetto la contestazione – ha detto Grasso – però dopo dobbiamo sbracciarci insieme per costruire qualcosa”. Previsti anche gli interventi anche del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, di Cecilia Strada, della madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, e del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini.

Celebrazioni in tutta Italia

In Sicilia, lo striscione dell’Anpi ha aperto la ‘marcia per la libertà’ con la scritta: “Noi siamo partigiani della Costituzione”. Prima il ricordo, al Giardino Inglese, dei martiri di Cefalonia, con il sopravvissuto Giuseppe Benincasa, il coordinatore dell’Anpi Ottavio Terranova e il sindaco Leoluca Orlando. Sulle note di un violino sono rievocati i nomi del caduti. Sventolano le bandiere partigiane, dei sindacati, dei partiti di sinistra e dei ‘No-Muos’ che a Niscemi, invece, oggi presidiano la base. In Toscana è stato invece il sindaco pd Matteo Renzi a prendere la parola, questa mattina nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, per commemorare il 68° anniversario della Liberazione.  “Ora arriva il momento nel quale gli auspici devono diventare realtà. Chi ha il coraggio delle proprie azioni deve arrivare in fondo, non deve disertare”, ha detto Renzi in merito all’incarico affidato a Enrico Letta. A Parma la giornata di eventi è iniziata con il corteo ufficiale e la deposizione delle corone ai monumenti al Partigiano e ai Caduti, il discorso delle autorità in piazza Garibaldi e, per concludere, con un concerto. A Torino circa duemila persone hanno preso parte alla fiaccolata.

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