OCSE. L’Italia non cresce, Bce abbassa i tassi. Saccomanni, molto generico

La BCE ha abbassato i tassi di interesse di riferimento al minimo storico in Europa. Con il taglio di 25 punti base, si è infatti passati dallo 0,75%,  fissato a luglio 2012, allo 0,50%. 

Oltre a ciò la BCE fornirà nuova liquidità e cercherà di rilanciare i prestiti al settore privato. Tutto  questo dovrebbe fornire una spinta alla asfittica economia europea e italiana. Secondo Federconsumatori e Adusbef  non porterà  invece vantaggi per chi ha contratto un mutuo.Nonostante l’alleggerimento della rata,- affermano in una nnota- una famiglia italiana che decide di sottoscrivere un mutuo di 100mila euro a 30 anni pagherà comunque una rata mensile di 67 euro più alta (804 euro in più all’anno) del mutuatario di Eurolandia. A conclusione del mutuo, dunque, avrà pagato 24.120 euro in più di un cittadino dell’area Euro.  Intanto  le notizie arrivate dall’Ocse per quanto riguarda il nostro Paese non sono per niente confortanti .

 Altro che Imu, riducete le tasse sul lavoro

Anzi,secondo l’organizzazione parigina, che invita a concentrare la detassazione sul lavoro e non sull’IMU, il peggioramento economico potrebbe rendere necessaria una ulteriore sostanziosa, e recessiva, manovra di bilancio. Pier Carlo Padoan, chief economist dell’organizzazione parigina alla presentazione del Rapporto ‘Oecd Economic Survey: Italy 2013’ è stato molto chiaro. Bisogna innanzitutto fare “scelte coerenti con l’abbattimento fiscale sul lavoro, poi per le altre scelte bisognerà garantire la copertura”,  E’ infatti necessario “avere delle priorità in presenza di un forte vincolo di bilancio, ai fini della credibilità del Paese”.
 La ricetta proposta da Parigi è quella consueta che ha ormai già mostrato tutti i suoi limiti, tagli, manovre, austerità e la conseguente recessione. Nel rapporto, l’Ocse ribadisce infatti che le altre priorità per l’Italia sono un’ampia e prolungata riduzione del debito e il consolidamento delle riforme strutturali. L’organizzazione parigina ha poi rivisto al ribasso il Pil italiano che “non dovrebbe iniziare a crescere prima del 2014”., rivedendo al ribasso le stime previste  dal governo nel quadro macroeconomico contenuto nel Def, presentato ad aprile.
Peggiori le notizie sul fronte del deficit con il rapporto deficit/pil dell’Italia che salirebbe al 3,3% nel 2013 e al 3,8% nel 2014. E sul punto Padoan ricorda che se il deficit non scenderà sotto il 3% sarà necessaria una manovra. Nonostante tutto però l’Italia potrebbe sperimentare un trimestre di crescita, e quindi l’uscita dalla recessione, già alla fine del 2013.

Draghi. La situazione dell’area euro rimane debole

Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, ha dato l’annuncio dell’abbassamento dei tassi  di interesse durante una conferenza stampa a Bratislava, ricordando però come la situazione economica dell’area euro rimanga debole con “rischi al ribasso” a causa di una domanda che resta “più debole del previsto” e del mancato completamento delle riforme economiche. Ha inoltre sottolineato come i governi debbano fare la loro parte sul piano delle riforme strutturali senza allentare “gli sforzi per ridurre i deficit” e risanare i conti pubblici pur spiegando che l’aumento delle tasse “è recessivo sia nel breve che nel medio termine” ed è inopportuno perseguire un risanamento “attraverso aumenti delle tasse, piuttosto che attraverso tagli alla spesa corrente” visto che le imposte “sono già molto alte”. Ha infine auspicato l’unione bancaria.

Il ministro dell’Economia Esodati e Cig ? Vedremo

Quasi in contemporanea  il ministro dell’Economia Saccomanni, in una audizione  al Senato continua a parlare di austerità quasi che la crescita sia una subordinata e punta sulla chiusura  da parte della  Ue della  procedura  per deficit eccessivo  che, a suo parere, libererebbe risorse per 12 miliardi mentre nella relazione dello stesso premier si intravedeva la possibilità di un rinvio così come hanno chiesto altri paesi. Il ministro  in modo molto generico ha poi  detto che si cercherà di “ adottare tutte le misure necessarie per  consentire  un approccio rapido e soddisfacente ai problemi più urgenti, accennando a Imu e tassazione sulla casa, esodati e cassa integrazione quasi si trattasse di vicende del tutto simili.  Non ha parlato di riduzione delle tasse sul lavoro e sui lavoratori.Di più , precisa che proprio per quanto riguarda chi rischia di rimanere senza lavoro e senza pensione e il rifinanziamento della Cig sono “priorità da affrontare”, bontà sua, ma che non possono essere assunti provvedimenti improvvisati”. Il ministro ignora che ci sono proposte ben precise e che non si può più attendere.

Barbi Cgil) Basta con l’austerità ,serve politica espansiva

Unanime l’ opposizione dei sindacati ad politica che  ripete le scelte del passato  e rischia di portare più problemi che soluzioni. Il segretario confederale della Cgil Danilo Barbi, commentando il rapporto Ocse, ha dichiarato: ”E’ evidente che le politiche di austerità, sbagliate e inutilizzabili, ci hanno condotto in questa situazione. Occorre al contrario una politica economica della domanda, cioè una politica espansiva”. Barbi sottolinea poi l’apparente schizofrenia del rapporto dell’Ocse, per il segretario infatti l’analisi dell’istituto parigino sull’Italia è ”veramente sorprendente: da una parte dice ‘va bene, continuate così’, dall’altra invece peggiora, e ha peggiorato, tutti gli indicatori circa lo sviluppo e l’occupazione, e la relativa condizione economica e sociale, del Paese”

 

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