UE. Italia ancora sull’orlo del baratro. Disoccupazione: nel 2014 al 12,2%

ROMA – Sono state diffuse oggi le previsioni di primavera della Commissione Ue. Per l’Italia viene disegnato un futuro nerissimo con una impennata del debito pubblico al 132,2 % del Pil nel 2014, nessun segnale di ripresa a breve ed il Pil che continua a ridursi, -1,3% la previsione rivista per il 2013, anche la disoccupazione è vista in crescita, al 12,2% nel 2014.

In questa tempesta di pessime notizie è inserito l’annuncio che l’Italia potrebbe uscire dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo visto che il rapporto deficit/Pil è previsto per il 2013 sotto la soglia del 3%, al 2,9%.

Deficit sotto il 3% e impennata del debito pubblico

Secondo le previsioni odierne della Commissione, nel 2013 il deficit italiano sarà al 2,9%  e nel 2014 scenderà al 2,5%, contro le precedenti previsioni di febbraio in cui l’esecutivo comunitario aveva previsto un deficit al 2,9% nel 2013 e al 2,1% nel 2014. C’è però da segnalare come le stime sul deficit, così come da accordi presi dal Governo Monti, sono al lordo delle erogazioni per il rimborso dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese. Il nostro Paese resta quindi solo formalmente al di sotto della soglia di deficit del 3% previsto come limite ma i circa 2,5 punti di percentuali di Pil che valgono i pagamenti alle imprese appesantiscono il rapporto debito/Pil.

Il debito registra infatti una vera e propria impennata rispetto alle precedenti previsioni arrivando fino al 131,4% nel 2013 e al 132,2% nel 2014, contro le stime di febbraio che indicavano 128% nel 2013 e 127% nel 2014.

L’Ue chiede impegni di consolidamento e dettaglio delle riforme

In conferenza stampa il commissario agli Affari monetari Olli Rehn ha quindi confermato la possibilità per il nostro Paese di uscire dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo anche se dipenderà  dagli “impegni di consolidamento” e dal “dettaglio delle riforme” che il Governo prossimamente presenterà a Bruxelles.

Rehn ha inoltre dichiarato di aver avviato già dei contatti con il nuovo ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni: “Letta ha annunciato molte misure per rafforzare la crescita e perciò prima di annunciare la chiusura della procedura dobbiamo valutare le misure che il governo ci proporrà”, la decisione della Commissione arriverà comunque entro la fine di maggio.

 

Ripresa. Ancora nessun segnale per l’Italia

 

Nessun “segnale di ripresa a breve” per l’economia italiana, in generale. Il Pil anzi continua a peggiorare il suo andamento. La Commissione prevede infatti -1,3% nel 2013, +0,7% nel 2014 contro le previsioni di febbraio che davano -1% e +0,8%. A pesare soprattutto, sottolinea Bruxelles, il clima di persistente incertezza, la continua difficoltà di accesso al credito e la fiducia di imprese e consumatori ancora negativa.

 

Il pagamento dei debiti l’unica spinta al miglioramento ma è emergenza disoccupazione

Disoccupazione può minare la coesione sociale

 

Per la Commissione “il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione sosterrà una moderata ripresa a partire dal terzo trimestre 2013, a causa dell’immediato impatto sugli investimenti pubblici e delle migliori condizioni di liquidità per le imprese che porteranno graduali benefici”.

Ma è la disoccupazione che potrà portare i danni peggiori, nel 2013 arriverà all’11,8% e nel 2014 al 12,2% in Italia mentre a febbraio le stime erano dell’11,6% e del 12%.

Sul punto il commissario agli affari economici Olli Rehn ha dichiarato ‘Data la recessione così lunga, dobbiamo fare tutto ciò che serve per contrastare la disoccupazione in Europa’. Livelli superiori all’11%, risalgono al periodo 95-98 quando si arrivò all’11,2-11,3%, ma i livelli previsti dalla Commissione sono il record storico dal 1977.

In alcuni paesi infine livelli così elevati di disoccupazione potrebbero minare la coesione sociale e la fiducia di imprese e famiglie ‘in misura maggiore e più a lungo’ di quanto previsto, se ciò avvenisse il clima economico potrebbe ancora continuare a peggiorare.

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