Cdm. Stop al finanziamento pubblico ai partiti. A breve la legge

ROMA – Il Cdm riunito oggi ha deliberato: entro la prossima settimana  sarà varato un disegno di legge recante l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e la disciplina per assicurare la trasparenza e la democraticità del loro funzionamento. 

Le linee guida sono state approvate, ora si dovrà lavorare a un testo, come annunciato  dal ministro degli Affari regionali Graziano Delrio.
Il disegno di legge prevede  l’abrogazione delle vigenti norme sul finanziamento pubblico dei partiti; la definizione di procedure rigorose in materia di trasparenza di statuti e bilanci dei partiti; la semplificazione delle procedure per le erogazioni liberali dei privati in favore dei partiti, ferma l’esigenza di assicurare la tracciabilità e l’identificabilità delle contribuzioni; l’introduzione dei meccanismi di natura fiscale, fondati sulla libera scelta dei contribuenti, a favore dei partiti; la disciplina di modalità di sostegno non monetario al funzionamento dei partiti in termini di strutture e servizi.

Secondo Rosy Bindi è giusto intervenire. “Esamineremo il contenuto del provvedimento, ma è da condividere e appoggiare l’iniziativa del governo. È giusto parlare di rimborsi e non di finanziamento, giusto parlare di forte ridimensionamento e prevedere forme di facilitazione per finanziamento da parte dei sostenitori delle forze politiche, giusto parlare di trasparenza e parlare di una forma di sostegno pubblico ai costi della democrazia perchè non solo chi ha disponibilità finanziare può fare politica”.

“Una cosa però è una riforma del sistema, una cosa sono cambiamenti immediati che devono tenere conto della realtà – aggiunge la Bindi – il governo sta facendo un passo molto importante poi ci auguriamo anche un dimezzamento del numero dei parlamentari che sarà una cosa molto significativa. La riforma della legge elettorale? Il Pdl dice che non è una priorità ma lo è nella misura in cui abbiamo deciso insieme, e spero che per il Pdl sia ancora così, che non si andrà mai più al voto con il porcellum. Non basta congelare il porcellum, bisogna intervenire».

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