Crisi economica. All’Italia servono 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro

ROMA – All`Italia servono circa 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro per riportare il tasso di occupazione ai livelli pre-crisi. È la stima che fa l’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) nel «Rapporto sul mondo del lavoro 2013: Scenario Italia».

«Dopo il periodo 2011 ed inizio 2012 in cui i livelli di occupazione sono rimasti stabili, nella seconda metà del 2012, la perdita di posti di lavoro ha segnato una accelerazione: sono stati persi quasi 100.000 posti nei due ultimi trimestri. Nel quarto trimestre del 2012, gli occupati erano diminuiti di oltre 48.000 rispetto al trimestre precedente. Inoltre, a partire dal secondo trimestre del 2008, l`economia italiana ha perso circa 600.000 posti di lavoro. Siccome, nello stesso periodo, la popolazione in età lavorativa è aumentata di circa 1,1 milioni, servono all`Italia – osserva l’Ilo – circa 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro per riportare il tasso di occupazione ai livelli pre-crisi».

Sulla questione interviene anche  il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, durante l’assemblea generale di Confindustria Rimini: «In questi giorni siamo impegnati e molto preoccupati per l’Ilva di Taranto, ma il problema vero non riguarda solo l’Ilva: è una vicenda di una impresa ma potrebbe essere quella di 10, 20, 50 imprese. Stiamo lavorando proprio per evitare che questo caso diventi emblematico del fare impresa nel nostro Paese. Continueremo a lavorare in questa direzione con equilibrio e nel rispetto del bilanciamento di interessi primari». Squinzi ricorda, inoltree,  che se l’Ilva chiudesse si andrebbe incontro a «oltre 50 mila posti di lavoro persi tra diretti e indiretti», ma «non è solo una questione di posti di lavoro: si gioca la credibilità del Paese di essere un Paese industrializzato avanzato e di attrarre investimenti esteri».

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