Ilva, Zanonato: Bondi il più bravo sul mercato. Vendola contrario

ROMA – Il decreto approvato nella giornata di ieri dal Cdm “è costruito per rispettare la proprietà e non per distruggerla. La proprietà se vuole può vendere, partecipa e viene informata di tutte le decisioni assunte”.

Sono queste le parole del ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, intervistato da Unomattina. ”Dopo 12 mesi l’impianto verrà restituito ai proprietari. O si fa questo o si rischia una situazione uguale a quella del vecchio impianto di Bagnoli: non ce ne si interessa perché non ci sono i soldi”, ha continuato Zanonato. Sul nome del commissario (Bondi, ndr), ha detto: “Ha salvato la Parmalat. E’ un ottimo dirigente, un grande manager, che ci consentirà di uscire da questa situazione. Abbiamo preso il più bravo giocatore sul mercato. Il futuro dell’Ilva è importantissimo perché si tratta della più importante acciaieria italiana e una delle più grandi d’Europa. L’Ilva è una potenza dal punto di vista della capacità produttiva, si tratta di 10 milioni di tonnellate di acciaio l’anno. Ha un molo dove possono attraccare navi da 400 mila tonnellate, quindi può acquisire i minerali a costi vantaggiosi. Tutto questo permette all’Ilva – risanata dal punto di vista ambientale – di essere molto competitiva. E’ una ricchezza del Paese”.

Bondi, Vendola: nomina commissario “lascia amaro in bocca”

Punto di vista diverso da quello del ministro sul nome di Bondi è stato invece espresso dal leader di Sel, Nichi Vendola. “Il commissariamento è una rottura necessaria, il commissario scelto, Enrico Bondi, invece lascia l’amaro in bocca. Per una ragione molto semplice: Bondi è l’amministratore delegato scelto dai Riva, mi sembra paradossale che possa essere anche il commissario scelto dallo stato per estromettere, in qualche modo, i Riva dalla gestione dell’Ilva. Mi pare una evidente contraddizione”, ha esclamato il presidente della regione Puglia, Vendola, intervistato da “Prima di tutto”, su Radio 1. “Io – ha detto ancora il segretario di Sel – voglio che il cambiamento sia radicale, comprensibile a tutti. Lo Stato deve risultare credibile in questa vicenda tarantina, troppo volte Taranto si è sentita illusa e poi ingannata, abbandonata. Si volta pagina, e la svolta è il commissariamento, la marginalizzazione, l’estromissione di questa proprietà e di chi per suo conto ha governato la cabina di regia dell’Ilva. Ecco  io non giudico la persona Enrico Bondi, tuttavia ritengo la sua scelta un grave errore”, ha concluso Vendola.

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