Grillini divisi. Decidono di non decidere. Ad espellere Gambaro sarà la rete

ROMA – Alla fine i deputati e i senatori dell’M5S riuniti per ore hanno deciso di non decidere e demandare alla rete la patata bollente. Forse perché in gioco c’è molto di più, ossia, la linea politica di Grillo che aveva chiesto l’espulsione della dissidente Gambaro.

Ma la vera notizia a questo punto sembra essere quella della mancata scissione, che probabilmente è solo rimandata di qualche giorno. Ora la sfida tra i falchi e le colombe diventa l’anticamera di una spaccatura e il risultato potrebbe non essere scontato. Nonostante alcuni esponenti del movimento “proGambaro” si siano affrettati a smentire l’ipotesi di un nuovo gruppo parlamentare.
Dunque si deciderà sul web il destino di Adele Gambaro, che sarà sottoposta alla volontà della rete per decidere se dovrà essere espulsa o meno dal Movimento per le accuse mosse a Beppe Grillo. Al contrario di quanto annunciato, deputati e senatori stellati hanno deciso di non fare nessuna diretta sulla discussione per l’espulsione” della senatrice. Gambaro ha letto nell’aula dove si sono riuniti i senatori e deputati M5S un breve intervento in cui, riferiscono dallo staff della comunicazione, si dice dispiaciuta per quanto accaduto e per aver danneggiato il Movimento, ma non chiede scusa. La senatrice ha inoltre ribadito la volontà di non dimettersi dal gruppo. Sempre stando a quanto spiegato dallo staff della comunicazione, Gambaro avrebbe abbandonato subito dopo la riunione anche alla luce delle critiche dure rivolte dalla rete nei suoi confronti.
Nel pomeriggio la dissidente, nel corso della riunione dei senatori stellati convocata nel tentativo di trovare una mediazione prima dell’assemblea congiunta, ha chiarito di non aver intenzione di lasciare il gruppo M5S al Senato. “Del mio lavoro qui sono contenta – ha detto nel corso dell’assemblea trasmessa in diretta streaming – mi trovo bene con i miei colleghi. Il disagio è all’esterno. Voglio proseguire qui nel mio lavoro”.

“Nessuno – ha aggiunto la senatrice – parla delle reazioni che ci sono state sul blog, con tre post in un giorno di una violenza incredibile”. Parlando di Beppe Grillo, Gambaro ha affermato: “Lo stimo ancora molto, siamo tutti riconoscenti a Grillo. Ma i toni devono cambiare”.
“Parlando con tanti di voi mi sono resa conto che il disagio era solo mio – ha spiegato -, ho chiamato Beppe ma lui non mi ha risposto”.
Vito Crimi, capogruppo uscente del M5S, prendendo la parola alla riunione, ha proposto che a decidere sia la Rete. “Adele ha posto un problema ma in modo sbagliato”, innanzitutto parlando di “debacle elettorale”. “Credo che non possiamo sottrarci al giudizio della Rete”, ha sottolineato.
Il neo capogruppo del M5S al Senato, Nicola Morra, ha annunciato che anche lui chiederà il giudizio della Rete sul suo operato. “Io per primo – ha spiegato – chiederò che Nicola Morra, alla prossima assemblea utile, venga giudicato dalla Rete. Se ho sbagliato, è giusto sia così. Ho ricevuto tantissime critiche, anche da amici”, ha aggiunto
Il senatore del M5S, Gianni Pietro Girotto, durante la riunione, ha auspicato “una riconciliazione tra Adele e Beppe: magari una telefonata per il bene del MoVimento”. “Noi siamo d’accordo sul 95% delle cose – ha aggiunto – e invece siamo bravissimi a scannarci sul 5% delle cose marginali”.
Francesco Campanella ha confermato il suo sostegno a Gambaro: “Il lavoro di Adele è importante. E credo sia importante mantenere l’unità del gruppo e votare insieme affinché si passi oltre queste contrapposizioni sterili e dannose per il Movimento”.
La senatrice M5S Rosetta Blundo ha proposto per chiudere il caso: “Facciamo una telefonata a Beppe per fargli le scuse in diretta e ci ricompattiamo”.
Manlio Di Stefano, deputato M5S considerato tra i ‘duri e puri’ del Movimento, sulla sua pagina Facebook posta parole di fuoco. Nel mirino di Di Stefano, in particolare, la collega Paola Pinna che invece di ”spargere petali di rosa dove Grillo cammina – scrive il deputato stellato – , sorge in difesa di una certa Gambaro, un’altra miracolata che si crede Che Guevara”.
Sempre su Facebook il senatore M5S Maurizio Buccarella invita invece Gambaro alle dimissioni: “Non è l’onorabilità di Grillo in gioco, bensì la lealtà dei comportamenti e la condivisione della consapevolezza che siamo in guerra e che scivolate del genere aprono squarci immensi nelle trincee in cui siamo asserragliati”.

Condividi sui social

Articoli correlati