G8. Cordialità sì, ma pochi fatti concreti. Putin, di Assad non si parla

ROMA – Un generico riferimento alle politiche per il lavoro e la crescita, lotta all`evasione fiscale a livello globale e la crisi siriana sono i punti enunciati nella bozza di conclusioni dei lavori del G8 che ha chiuso oggi i battenti in Irlanda del nord.

On un clima molto< cordiale ma con risultati del tutto inadeguati alle aspettative della vigilia,  con le quali era stato caricato il summit delle otto economie piu` sviluppate della terra.   “Sono necessarie misure urgenti e specifiche per creare posti di lavoro di qualità, in particolare per i giovani e per i disoccupati a lungo termine”  si legge nella bozza ancora in corso di limatura. “Siamo tutti impegnati a fare le riforme necessarie nelle nostre economie per sostenere i sistemi finanziari piu’ forti, mercati del lavoro solidi, posti e crescita, e rilanciare il commercio mondiale”prosegue il documento che indica tre ricette scontate e altrettanto vaghe per stimolare  la crescita: ”sostegno alla domanda, sicurezza delle finanze pubbliche e riforme”. Enrico Letta ha avuto una buona accoglienza al tavolo dei “ grandi”.In particolare con Obama  il rapporto è stato molto cordiale con l’invito a una visita ufficiale negli Usa. Dice il premier italiano: Durante i lavori è emerso un grande ombrello di accordi,intese e strategie che spingono le politiche del mio governo. HO trovato molte conferme e stimoli <molto forti”. Risponde anche a Berlusconi in merito al superamento del tetto del deficit al 3% del Pil , “ tanto non ci cacciano” Manterremo gli impegni con l’Europa perché l’Italia è un Paese serio e i Paese seri mantengono i loro impegni”.

Nella bozza si fa anche riferimento alla necessità di rendere automatico lo scambio di informazioni fra giurisdizioni per la lotta all’evasione fiscale. I leader sottolineano gli sviluppi compiuti nella trasparenza fiscale e nel “definire un nuovo standard” antievasione ed evidenziano l’impegno “a sviluppare un modello globale singolo per lo scambio automatico di informazioni a livello multilaterale e bilaterale”. Gli otto grandi ribadiscono inoltre il sostegno agli standard Ocse e assicurano che lavoreranno con l’organizzazione di Parigi e il G20 per dare seguito “urgentemente alle sue raccomandazioni”. Per quanto riguarda il bagno di sangue che sta travolgendo la Siria  il G8 ”sostiene fortemente la proposta di una conferenza per raggiungere una soluzione politica” tramite la ”piena applicazione del comunicato di Ginevra del 2012”. Il testo è ancora in corso di discussione ma fonti italiane parlando di una intesa, seppur generica della fine del conflitto. Altre fonti sottolineano la difficoltà tra le potenze, soprattutto Usa e Russia, a trovare un accordo proprio sulla natura di un governo di transizione in Siria. Non è un caso che, a fronte dei modesti risultati della riunione dei “grandi” del mondo, abbia fatto notizia lo scontro fra Obama e Putin,verbale si intende, proprio sulla “questione”  Assad con il capo della Russia che non si accorge del bagno di sangue provocato dal governo del dittatore . Nel documento non ci sarà alcun riferimento al destino di Assad. Putin ha messo il veto mettendo in dubbio che il dittatore abbia fatto usare armi chimiche.

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