Cgil, Cisl, Uil. “Il lavoro è democrazia”. Due cortei e la riconquista di piazza San Giovanni

ROMA – Saranno più di centomila ad arrivare a Roma da tutta Italia per partecipare alla manifestazione promossa da Cgil, Cisl, Uil per rivendicare provvedimenti urgenti sul lavoro, fisco contratti, politiche industriali A loro si uniranno i lavoratori della Capitale e della Regione.  

Una “ scossa”, un “ messaggio” al governo, alle forze<politiche, al Paese , è stato detto perché “ non si può più aspettare”.  “ Il lavoro è democrazia”,non solo uno slogan  che è anche un segnale di allarme  in un paese  dove la tensione sociale è a fior di pelle, visibile, incombente.Dopo dieci anni le bandiere delle tre grandi Confederazioni sindacali saranno di nuovo insieme nei due cortei che sfileranno per le strade della città. Con l’accordo sulla rappresentanza, firmato di recente con Confindustria si è aperta una nuova fase nella storia del sindacalismo italiano, una ripresa di rapporti che si erano interrotti nell’arco degli anni. Cgil, Cisl, Uil di nuovo insieme a Piazza San Giovanni , una “ riconquista” di un luogo che racconta la storia delle lotte popolari, democratiche. Anche questo è un segnale. Se ben ricordiamo l’ultima manifestazione unitaria avvenne nel marzo del 2003, segretario generale della Cgil era  Guglielmo Epifani. Oggi segretario generale della Confederazione di Corso d’Italia è Susanna Camusso. Epifani è il segretario del Pd e anche a quel partito parla la mobilitazione dei lavoratori che da più di un mese è in corso in tutto il Paese, nel più grande disinteresse dei media. Non ha fatto notizia neppure la conferenza stampa tenuta dai segretari organizzativi di Cgil, Cisl, Uil. Sarà  difficile, comunque, ignorare la presenza nella capitale di decine di migliaia di lavoratori. Ovviamente se, per caso, ci fosse qualche contestazione, la notizia sarà  quella. Davvero sciocco, ridicolo, tentare di ignorare un grande evento. L’arrivo di 1.400 pullman  non è cosa di tutti i giorni. Così come i dieci treni straordinari si faranno vedere nelle stazioni  romane. Tre navi arriveranno dalla  Sardegna e cinque aerei di linea  completano i viaggi organizzati nel corso delle iniziative di mobilitazione che si sono svolte in tante città .  In tanti arriveranno dalle regioni  più vicine con mezzi propri. Fin dalle prime ore del mattino  la città cambierà volto,  si riempirà di voci, dialetti diversi, striscioni,  musica, canzoni, slogan ,la fantasia si sbizzarrisce, incrocia la politica.  

Raduno dei lavoratori. Stazione Ostiense e Piazza della Repubblica
 Due zone previste per i raduni  fin dalle 8,30,sulla base delle regioni di provenienza. Piazzale  dei Partigiani (Stazione Ostiense) e a Piazza della Repubblica (piazza Esedra).

A piazzale dei Partigiani i manifestanti provenienti da Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Toscana e Trentino. Per raggiungere San Giovanni, il corteo seguirà questo percorso: piazzale dei Partigiani, viale delle Cave Ardeatine, piazzale Ostiense, piazza di Porta S. Paolo, viale della Piramide Cestia, piazza Albania, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di S. Gregorio, via Celio Vibenna, piazza del Colosseo, via Labicana, via Labicana, piazza San Giovanni, piazza di Porta San Giovanni.

A piazza della Repubblica si concentreranno, invece, i manifestanti provenienti dalle regioni: Alto Adige, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Questo il percorso del corteo: via delle Terme di Diocleziano, via G. Amendola, via Cavour, piazza Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, via dello Statuto, piazza Vittorio Emanuele, via Emanuele Filiberto, piazza di Porta San Giovanni.

I comizi dal palco inizieranno intorno alle 11.  La conduzione  è affidata alla giornalista Rosanna Cancellieri (“ne sono onorata, questa manifestazione può aiutare a dare una magnifica scossa al paese”). Poi gli interventi di Bernadette Ségol (segretario generale della Confederazione europea dei sindacati) e a seguire quelli dei leader sindacali italiani in quest’ordine: Angeletti, Bonanni, Camusso.


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