Berlusconi lancia i suoi all’attacco di Letta

Il governo fibrilla. Interviene Napolitano

ROMA – Non sarà gradevole per  Enrico Letta  l’incontro con Silvio Berlusconi a poco più di ventiquattro ore dalla sentenza che ha visto il cavaliere condannato a sette anni di carcere per reati infamanti con la interdizione perpetua dai pubblici uffici. Senza dubbio per lo meno imbarazzante per un premier che deve “ guardarsi” proprio dal  leader del partito che lo sostiene ma che è in piena fibrillazione,potrebbe staccare la spina in ogni momento   con i “ falchi” che si confondono con le “ colombe e sono intenzionati a porre il problema della giustizia fra  quelli prioritari, aggiungendolo all’Iva e all’Imu.  Un ampio fronte di attacco al governo per imporre le scelte che più rispondono alle esigenze ed ai voleri di Berlusconi.  E l’esperienza ci dice che ogni qualvolta esponenti del Pdl parlano di “ riforma “ della giustizia pensano a leggi ad personam, la persona è ben nota. Del resto a forza di strilli e grida hanno ottenuto la cancellazione della norma, nel decreto carceri, che limitava la concessione dei domiciliari a condanne entro quattro anni. Il cavaliere si é così messo  al sicuro. In fondo “ domiciliare “ in una villa in una in Sardegna o ad Arcore, meglio ancora in esilio in qualche isola dove  amici del cavaliere hanno costruito villaggi per paperoni, non sarebbe poi un gran male.

Il cavaliere studia il modo migliore per logorare  il governo
Scherziamo perché   l’ex premier sta studiando il modo migliore per dare battaglia, tenendo sotto tiro il governo, tanto che il Presidente della Repubblica ,evidentemente molto preoccupato della situazione che si sta creando a livello d governo, intervenendo al Consiglio nazionale delle ricerche , ha detto :”La continuità  è un elemento essenziale e non significa conservatorismo o immobilismo. Vorrei quindi un po’ più di continuità nella istituzione governo, infatti in Italia noi abbiamo il record della fibrillazione politica. Non passano due mesi dalla formazione di un nuovo governo che si parla della incombente, imminente e fatale crisi di governo”. Ecco perché “abbiamo bisogno della continuità delle istituzioni, in particolare di quella del governo.” Non la pensa  così  il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, che anticipando le mosse del suo capo evita di prendere la strada della “riforma della giustizia” e minaccia la crisi sull’Iva e sull’Imu. Il ministro degli Affari regionali aveva annunciato che il Consiglio dei ministri voterà il rinvio per tre mesi dell’aumento dell’Iva. Non aveva ancora finito di dare la notizia che lo scattante Brunetta prendeva cappello: “ Non va assolutamente bene. E’ una presa in giro.”  E se la prende con il ministro Saccomanni annunciando, di fatto, il voto contrario del  Pdl. “ Non c’è una maggioranza rispetto a una “ non politica”. “Saccomanni-prosegue- non può.dopo una paio di mesi da quando è al governo, dare una risposta così parziale, assurda e devo dire ridicola.” Gli risponde  il responsabile economico del Pd, Matteo Colaninno: “ E’ proprio sicuro, Brunetta, nel continuare a dire che sul rinvio di tre mesi non c’è maggioranza?”

Brunetta. Se su l’Iva cambia la maggioranza il governo non c’è più
Ancora Brunetta: “ Se in Parlamento cambia la maggioranza, semplicemente non c’è più governo”.  Se si aggiunge l’Imu di cui Brunetta  chiede la definitiva abolizione per la prima casa  e l’acquisto degli F 35 per  cui il ministro Del Rio ( Pd)  pensa ad una sospensione di sei mesi  e ad una indagine conoscitiva mentre il ministro della Difesa, Mario Mauro, ora con Monti, già berlusconiano, si infuria e dice che  non ci sarà alcuna sospensione. Insomma   per Letta che domani sarà a pranzo con il Presidente della Repubblica non sono giorni molto tranquilli, il  percorso del suo governo è accidentato. L’incontro del premier con Berlusconi era stato  preventivato, prima della sentenza. Ora diventa una cartina di  tornasole per capire come il cavaliere intende muoversi.

Parla il premier, I ministri del Pdl non ci sono
In mattinata Letta aveva  visto Guglielmo Epifani, il quale aveva sottolineato che il governo non può vivere in una eterna fibrillazione in rapporto alle scadenze giudiziarie di Berlusconi. Poi era intervenuto sia alla Camera che al Senato, dove non erano presenti i ministri del Pdl che avevano fatto il vuoto dando un segnale inequivocabile.Il premier ha annunciato che il Consiglio dei ministri mercoledì approverà un pacchetto di misure per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, aumentare l’occupazione- ha detto- soprattutto quella giovanile sostenere le famiglia in difficoltà”. Il decreto prevederà forme di decontribuzione per le imprese che assumono giovani in difficoltà economiche e,dice Letta ,”renderà piu’ agile il lavoro a tempo determinato”, dando incentivi per ”trasformare” il lavoro da temporaneo a ”indeterminato” .Titoli che dovranno essere tradotti in concrete misure  sui quali le forze sociali si riservano di dare una valutazione compiuta. Si tratta comunque di primi interventi cui dovranno seguire iniziative molto  più consistenti.  

Un gioco pericoloso che non può durare
Letta si è anche soffermato  sulla importanza del  Consiglio europeo di giovedì e venerdì a Bruxelles., dove si discuterà di occupazione giovanile in particolare. Dice il  premier:”Ci attende un confronto duro, importante. Ci attende un confronto politico e politico sarà il mio intervento in seno al Consiglio”.  ”Siamo di fronte a un’Europa –prosegue-che non riesce a riprendere velocità e le ombre sulla tenuta della moneta unica non sono ancora fugate del tutto. La crisi non e’ ancora finita. Occorre contrastare la tendenza all’inerzia, alla protezione egoistica degli interessi nazionali”. ”L’Italia – prosegue – vuole essere in prima fila, ne ha la volontà.” e domani approverà in Consiglio dei ministri un decreto per aumentare l’occupazione e sostenere le famiglie”.  Ma tutto questo non interessa  a Berlusconi, ai suoi ministri, alla banda Bassotti rappresentata dalla cerchia dei fedelissimi che sono sul piede di guerra, lanciano segnali di fumo, dissotterrano l’ascia,  con Elefante seduto che ha convocato la truppa al grido“ siamo tutte puttane,” lordando la bella piazza Farnese. Proprio mentre Berlusconi  faceva sapere a Letta che non intendeva togliere la spina al governo ma che così non si  può andare avanti, il massacro di cui si ritiene vittima doveva cessare. Appunto la “riforma” della giustizia, o meglio una nomina a senatore a vita. premier. Come al solito il cavaliere gioca su due tavoli, punta a logorare i governo. Un gioco molto pericoloso. Che non può durare.

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