S&P. Italia sempre più giù. A rischio l’ Eurozona

ROMA  – Standard & Poor’s ha tagliato il giudizio sull’Italia. Il rating passa cosi’ a BBB dal precedente BBB+. L’outlook e’ negativo. ”L’azione di rating – spiega S&P – riflette la nostra visione di un ulteriore peggioramento dell’economia in Italia con le prospettive di crescita reale dell’ultimo decennio di meno dello 0,04% di media”.

Secondo l’agenzia di rating ”la bassa crescita deriva in gran parte dalla rigidita’ in Italia del mercato del lavoro e dei prodotti”. Ma tali motivazioni ”non sono condivisibili”, replicano fonti del Tesoro, facendo notare come il giudizio dell’agenzia di rating rifletta una valutazione retrospettiva, piu’ che sul futuro, non tenendo sufficientemente conto delle azioni che sono state intraprese dal governo per migliorare le prospettive sul fronte della crescita e della competitivita’. ”La situazione rimane complessa e complicata e chi pensa che a livello internazionale tutto sia risolto sbaglia e l’Italia con un debito pubblico cosi’ alto rimane vigilato speciale di tutti”, ha invece affermato, da parte sua, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nel corso della registrazione della puntata di Ballaro’, che andra’ in onda questa sera su Rai 3, rispondendo proprio a una domanda sul declassamento del rating italiano da parte di Standard&Poor’s.

L’Italia sempre più giù
Si aggrava così anche la recessione dell’Eurozona con una contrazione dello 0,6% quest’anno (0,2 punti percentuali in più rispetto ad aprile) e una ripresa più debole nel 2014, quando il Pil crescerà dello 0,9% (-0,1 punti rispetto ad aprile). Un dato che non basta a rasserenare l’Italia perché la nostra performance sarà peggiore anche di Spagna e Francia: l’economia spagnola si contrarrà dell’1,6%, mentre la Francia avrà una decrescita dello 0,2% quest’anno e un’espansione dello 0,8% per l’anno venturo.
Secondo il Fmi, anche la locomotiva d’europa è destinata a rallentare. La Germania crescerà quest’anno dello 0,3% e dell’1,3% nel 2014 (le due stime sono state tagliate rispettivamente dello 0,3% e dello 0,1%): “Berlino – dice il Fmi – deve adottare misure per una crescita sostenibile degli investimenti”.

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