Decreto del Fare. Si alla fiducia. Continua ostruzionismo delle opposizioni

ROMA – Fiducia alla Camera sul Dl ‘del Fare’. 427 voti a favore e 167 no. Contro la fiducia si sono dichiarati i gruppi di opposizione: M5S, Sel e Lega.

Questo di oggi è il secondo voto di fiducia per l’esecutivo in carica, dopo quello sui provvedimenti relativi all’Ilva di Taranto. La richiesta è venuta da Dario Franceschini, ministro per i rapporti con il Parlamento, che l’ha motivata con la presa d’atto dell’impossibilità di arrivare a un rapido accordo con tutti i partiti a causa dei molteplici emendamenti presentati e con la necessità di evitare un ingorgo legislativo “dato il calendario previsto prima della pausa estiva, con sei decreti da convertire e diversi provvedimenti importanti da approvare”.

È iniziato ora l’esame degli ordini del giorno per arrivare successivamente al voto sul merito del provvedimento. L’esame sarà interrotto alle 15 per il question time in aula con il Governo. Con l’inizio dell’esame degli ordini del giorno inizia anche l’ostruzionismo annunciato dal gruppo Cinque Stelle.

“Useremo qualunque atteggiamento per farlo slittare a settembre”, ha affermato in conferenza stampa alla Camera il capogruppo Riccardo Nuti. “Chiediamo da settimane di spostare l’esame della riforma costituzionale a settembre – aggiunge – Non si può esternalizzare la modifica della Costituzione, questa delocalizzazione che porta un comitato, anziché le Camere, a modificare la Costituzione. Per noi è inaccettabile”. “La nostra strategia partirà da oggi e andrà avanti a oltranza, finché il provvedimento non verrà spostato a settembre”, dichiara il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. “La nostra campagna di ostruzionismo continuerà finché il testo di legge non uscirà dal calendario di luglio e agosto. Non esiste che in piena estate si discuta un ddl così importante”.

Intanto Grillo attacca e sono estermamente duri i toni usati questa mattina sul suo blog in cui ha parlato di “ripulire l’Italia”, di “un governo inesistente” e di un “parlamento di servi”. “Bisogna ripulire l’Italia come fece Ercole con le stalle di Augia: enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall’eroe. È una fatica immane, ma per salvarsi, o almeno limitare i danni, bisogna risanare il Paese, vanno sradicati inciuci, connivenze, diritti acquisiti, rendite di posizione, burocrazia». Lo ha scritto nel Beppe Grillo nel post ‘Stalle d’Italia’, pubblicato sul suo blog. “Un governo inesistente composto da figure di seconda e terza fila senza nessun peso internazionale. L’Italia – ha concluso Grillo – è come una scimmia ipnotizzata da un pitone. Ferma, immobile, paralizzata. La mancanza di una reazione qualunque di fronte alla protervia della politica sconfina nel mistero. Sembra che un intero popolo sia in attesa di qualcosa che verrà, che percepisce, ma non ha ancora messo a fuoco”.

Dall’altra parte ribatte a Grillo Mara Carfagna su Twitter. La portavoce del gruppo Pdl alla Camera commentando l’ultimo post di Grillo, scrive: “Grillo istiga all’odio e alla violenza. Basta con questo patetico fascismo 2.0″.

 

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