Processo Mediaset. Verdetto Cassazione atteso per domani pomeriggio

ROMA – E’ ripresa alle 9.30 in Cassazione l’udienza del processo sui diritti tv Mediaset che vede Silvio Berlusconi tra gli imputati con l’accusa di frode fiscale. La parola oggi passerà alle difese degli imputati, poi i giudici della Suprema Corte si ritireranno in camera di consiglio. Non è escluso che la sentenza possa arrivare anche domani, giovedì 1 agosto.

Ieri, dopo la requisitoria del sostituto pg Antonello Mura, che ha chiesto di confermare la condanna di Berlusconi abbassando però da cinque a tre anni la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, la lunga giornata al ‘palazzacciò di piazza Cavour si è conclusa con l’avvocato dell’Agenzia delle Entrate, che è parte civile.

Nel frattempo le voci di corridoio raccolte al ‘Palazzacciò ritengono possibile che il verdetto dei supremi giudici possa essere letto verso le ore 17-18 di domani. L’orientamento della Corte, infatti, sarebbe quello di concludere oggi tutte le arringhe dei difensori: se ci sarà tempo sufficiente, i giudici potrebbero anche iniziare la camera di consiglio questa sera, per aggiornarla poi a domani mattina, verso mezzogiorno. Gli stessi giudici che si occupano del processo Mediaset, infatti, domattina alle 10 saranno impegnati con un’altra udienza pubblica, riguardante altri procedimenti, fissata da tempo nel calendario della feriale. Per circa due ore, dunque, dovrebbero occuparsi di queste altre cause e, dopo aver concluso l’esame di queste, riprendere la camera di consiglio per decidere il verdetto Mediaset.

 


 

Il Pg, Berlusconi ha ideato la frode. Condanna da confermare, interdizione  solo 3 anni

I bookmaker ipotizzano, se Cavaliere condannato fuga ad Antigua e scioglimento del Pdl

ROMA –  Antonio Mura il sostituto procuratore generale della Cassazione,   ha terminato la requisitoria  chiedendo  al collegio di confermare la condanna  a Berlusconi e gli altri imputati.  In questa vicenda, ha affermato il magistrato “sono presenti tutti gli elementi costitutivi della fattispecie di reato di frode fiscale ascritta agli imputati”  Per quanto riguarda l’ex premier “è stato l’ideatore del meccanismo di frode fiscale” al centro del processo sulla compravendita di diritti tv Mediaset, visto il suo “controllo perdurante sull’azienda”.  Mura sottolinea che”dall’osservazione delle modalità di svolgimento di questo processo le regole di legge sono state rispettate e non c’è contrasto con i principi del giusto processo”. Aveva iniziato l’intervento  mettendo n rilievo che “questo è un processo carico di aspettative e che suscita passioni ed emozioni esterne che sono manifestazione del libero dibattito e della vita democratica., Ma aspettative e passioni devono rimanere confinate fuori dallo spazio dell’Aula giudiziaria”., La relazione introduttiva della causa del consigliere Amedeo Franco era  durata due ore e mezza. Commenta l’avvocato Franco Coppi,  che con Niccolò Ghedini difende Berlusconi :”E’ stata una relazione completa e Impeccabile. Non si può dire nulla. Ha ripercorso le diverse fasi della questione”,  “Puntiamo all’assoluzione- ha proseguito- a un annullamento radicale della condanna”. Prima dell’inizio dell’udienza,  Coppi  aveva  confermato l’intenzione di non  chiedere alcun rinvio . Anche i legali di Frank Agrama, Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano, imputati con Berlusconi nel procedimento, siu sono attestati sulla linea espressa dai difensori del cavaliere. La dichiarazione di Coppi , che fu a suo tempo il legale di Andreotti, conferma che ha deciso di puntare in sede difensiva sull’“abuso di diritto”, nel tentativo di modificare il carico dell’accusa da dichiarazione fraudolenta (articolo 2 della legge 74 del 2000 sui reati tributari) a dichiarazione infedele (articolo 4 della stessa legge), ottenendo così l’annullamento della sentenza di condanna, il rinvio in Appello e il conseguente obbligo, per il giudice, di uniformarsi a quanto affermato dalla Cassazione e riformulare la pena.

In poche parole, la pena sarebbe più bassa, scomparirebbe l’interdizione dai pubblici uffici e, con ogni probabilità, non scatterebbe proprio grazie all’intervento della prescrizione.
Per tutta la giornata , prima della richiesta di condanna avanzata dal Pg si erano rincorse dichiarazioni da parte del Pdl e del Pd che rispondeva inparticolare alle minmacce dei berlusconiano di  mettere in atto in caso di condanna  iniziative che avrebbero portato, oggettivamente alla caduta del governo. Il premier Letta in più occasione ha parlato di  stabilità del governo che non verrebbe minacciata. Ma basta una sempre più arrabbiata Santanché a far capire che qualsiasi cosa potrebbe accadere.  In un’intervista a “La Stampa” afferma: “Non permetteremo che venga mutilata la democrazia e sottratto a dieci milioni di italiani un leader. Io ho taciuto perché il presidente me l’ha chiesto, ma un minuto dopo la sentenza ritroveremo lo spirito di un popolo. Non posso dire cosa faremo perché questa è una giornata d’attesa”. E il vicepresidente del gruppo dei senatori Pd,Zanda,  rileva che “ potrebbe essere il PDL a far saltare gli accordi nel momento in cui – il PD dovesse votare a favore della decadenza di Berlusconi da senatore. “ Cosa che come più volte affermato da tutti gli esponenti del Pd non può essere messa in discussione. Il voto sarà favorevole. Un richiamo alla responsabilità viene dalla vice-presidente della Camera, Marina Sereni: “Mentre la vita di tanti italiani scorre – come ogni giorno tra problemi, difficoltà, drammi e gioie – la politica e l’informazione appaiono come sospese”. E aggiunge: “Commenteremo quando ci sarà qualcosa da commentare. Semmai ora ha senso dire che, qualsiasi sarà la decisione dei magistrati su Berlusconi, dovrebbe essere rispettata e sarebbe di buon senso non farne discendere conseguenze sul Governo. Per un motivo molto serio: perché ai problemi del Paese – già grandi e difficili da risolvere – non possiamo aggiungere anche le contorsioni di un sistema politico che antepone i destini dei partiti e dei loro leader all’interesse generale”.

Intanto o booklmaker scommettono sull’assoluzione di Berlusconi che si gioca a 1.25, mentre la conferma della condanna si gioca a 2.95.  
Se la Cassazione dovesse scegliere la strada della condanna, i bookmaker prevedono, come conseguenze, lo scioglimento del Pdl a 1.35 o la cessione, da parte di Berlusconi, del Milan a 2.85. Sempre in caso di condanna, invece, gli arresti domiciliari si giocano a 3.50, una clamorosa fuga del «Cavaliere» in Kenya a 20.00 mentre le ipotesi Antigua e Russia, ospite di Putin, si giocano rispettivamente a 25.00 e 50.00.
La sentenza della Cassazione potrebbe avere dei riflessi sulla durata del Governo Letta? Secondo i bookmaker l’attuale legislatura potrebbe non andare oltre i 6 mesi, ipotesi a 1.60
mentre un governo che dura un solo anno è quotato a 2.10. Enrico Letta a capo del Governo per oltre due anni si gioca invece a 1.75, l’intera legislatiura è bancata invece solo a 3.00.

Condividi sui social

Articoli correlati