Mediaset. Confermata la condanna a Berlusconi, 4 anni di carcere

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 4 di reclusione per Silvio Berlusconi nell’ambito del processo diritti tv Mediaset.

La condanna a 4 anni di reclusione per frode fiscale a carico di Silvio Berlusconi decisa dalla Cassazione è eseguibile, ma la decisione dei giudici di Milano arriverà solo in ottobre. L’ex premier infatti avrà tempo fino al 15 ottobre per chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali o gli arresti domiciliari. A decidere sarà il Tribunale di sorveglianza di Milano dopo aver sentito il parere della Procura generale. Mentre sarà la Procura ad avviare l’iter nei prossimi giorni, non appena riceverà le carte da Roma.

Un grido di esultanza. Così i sostenitori di Silvio Berlusconi, in attesa vicino alle transenne a due passi da via del Plebiscito, hanno accolto il verdetto della Cassazione sulla sentenza Mediaset. Le bandiere di Forza Italia hanno cominciato a sventolare non appena il giudice ha pronunciato la parola «annullamento». Probabilmente i sostenitori del Cavaliere hanno inteso che si trattava di un verdetto che riguardava tutta la condanna e non solo le pene accessorie. Infatti man mano che le notizie dalla Cassazione hanno cominciato ad essere più precise e chiare anche le bandiere sono state ammainate e il clima è cambiato.

Le reazioni

“La sentenza va rispettata ed eseguita” è il primo commento di Guglielmo Epifani, segretario del Pd. Nel frattempo tutti i dirigenti del Pdl sono stati convocati a Palazzo Grazioli.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato: “La strada maestra da seguire è sempre stata quella della fiducia e del rispetto verso la magistratura, che è chiamata a indagare e giudicare in piena autonomia e indipendenza alla luce di principi costituzionali eì secondo le procedure di legge”. “In questa occasione attorno al processo in Cassazione per il caso Mediaset e all’attesa della sentenza, il clima è stato più rispettoso e disteso che in occasione di altri procedimenti in cui era coinvolto l’on. Berlusconi. E penso che ciò sia stato positivo per tutti. Ritengo ed auspico che possano ora aprirsi condizioni più favorevoli per l’esame, in Parlamento, di quei problemi relativi all’amministrazione della giustizia, già efficacemente prospettati nella relazione del gruppo di lavoro da me istituito il 30 marzo scorso. Per uscire dalla crisi in cui si trova e per darsi una nuova prospettiva di sviluppo, il paese ha bisogno di ritrovare serenità e coesione su temi istituzionali di cruciale importanza che lo hanno visto per troppi anni aspramente diviso e impotente a riformarsi”.

 


 

ROMA – Roma blindata attendela sentenza Mediaset. Strade e piazze dei palazzi del “potere”, da piazza Montecitorio a Piazza Cavour il traffico è bloccato. Possono accedere solo giornalisti provenineti da tutto il mondo. La politica è col fiato sospeso. Il fatto che dopo sei ore di camera di consiglio i giudici ancora non si siano presentati nell’aula “Brancaccio” da adito a diverse interpretazioni.

Il fatto certo è che la complessità della materia da esaminare, gli avvocati Coppi e Ghedini hanno presentato circa 80 quesiti, rende difficile anche azzardare qualsiasi pronostico. Fonte della suprema corte hanno fatto sapere che le porte dell’aula saranno aperte solo mezz’ora prima del dispositivo. Se si dovesse andare oltre le ore 21 il verdetto potrebbe slittare a domani. Intanto, si sono susseguite dichiarazioni da parte di esponenti delle forze politiche collegando la sentenza con il futuro del governo. Sono arrivati nelle strade vicine a palzzo Grazioli, dove si trova Berlusconi, anche un drappello di militanti del Pdl, i cosiddetto “esercito” di berlusconi che attendono il verdetto. Era stata organizzata una presenza massiccia di esponenti del Pdl, ma poi hanno raccolto l’appello del cavaliere di non dar vita  a manifestazioni.

 

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