I Fori Imperiali restituiti alla città e alla cultura. Una notte di festa ricordando Nicolini

ROMA – Ci sono voluti  35 anni  per “riconquistare” via dei Fori imperiali all’archeologia. Un  sogno  che nasce  infatti nel 1978 quando per la prima volta ne parla  il professor Adriano La   Regina , allora soprintendete alle Antichità di Roma. Dalle 5,30 di sabato  ha preso il via la pedonalizzazione dei Fori con il divieto di transito per auto e moto private in una tratto che  va da Largo Corrado Ricci al Colosseo  Autorizzati solo bus, taxi, mezzi di emergenza.

Chiusura totale della via a partire dalle ore 19 quando ha inizio una straordinaria manifestazione, la “ Notte dei Fori”.Taglio del nastro alle 21,30 da parte del sindaco  di Roma e della presidente della Camera Laura Boldrini.

Ignazio Marino.: L’avvio di un sogno,una grande rivoluzione per la città”Oggi è l’inizio di un sogno – ha detto, Ignazio Marino – una grande rivoluzione per la nostra città. Restituire alla storia una strada come questa è significativo, mi sono ispirato alle idee di grandi intellettuali, urbanisti e sindaci del passato, come Cederna, Argan e Petroselli. Oggi quelle idee vedono un avvio”. Ed è proprio La regina a sottolineare che per quanto riguarda la realizzazione completa del progetto “questo sta alla nostra capacità di italiani di far valere le cose belle di cui disponiamo e alla nostra capacità di ideazione. Dipende da noi, da ciò che vogliamo e sappiamo fare. Il futuro è imprevedibile”.

 “Obiettivo principale della scelta portata avanti dall’amministrazione comunale- afferma  Marino- è la realizzazione di un grande progetto, quello del recupero dell’area archeologica più grande del mondo. Qualunque Paese del mondo, se avesse il monumento più famoso del pianeta, lo avrebbe trasformato in una rotonda spartitraffico? Credo di no. Credo che lo avrebbe protetto e avrebbe trasformato l’area circostante in una grande area archeologica”. “L’obiettivo del nostro progetto – ha ribadito – non è la sola chiusura al traffico di via dei Fori imperiali, ma la realizzazione dell’area archeologica più grande del mondo”. Non solo. “Da un lato pedonalizziamo i Fori imperiali – ha concluso – dall’altra abbiamo cambiato la leadership dell’azienda dei trasporti romana Atac che non rispondeva alle esigenze della città e stiamo investendo per avere un servizio più efficiente.Da un lato vogliamo migliorare e rendere efficiente il sistema del trasporto pubblico locale”, dall’altro “vogliamo valorizzare il nostro patrimonio,Incentivare il trasporto su rotaia, su autobus, con i tram. Trasformare in una vera metropolitana urbana il trenino che collega piazzale Ostiense con Ostia. Insomma dobbiamo davvero aumentare la possibilità di spostarsi con i mezzi pubblici e quindi diminuiremo le macchine”. Il  vicesindaco . 

Il vicesindaco Nieri: l’inizio di una delle più grandi opere archeologicha

Luigi Nieri, scrive: ”Oggi facciamo insieme il primo passo, e un giorno potremo dire ‘io c’ero’. In questi giorni il mondo intero sta parlando di Roma: International Herald Tribune, NY Times, Al Jazeera, Bbc, Fox, Cnn, Times, El Mundo e tanti altri. I media internazionali stanno raccontando i l’inizio di quella che sarà una delle più  grandi opere archeologiche e culturali dell’era moderna: la realizzazione del più grande parco archeologico al mondo. Ci vediamo stasera alla Notte Bianca dei Fori!”

La “Notte bianca dei Fori”  alla memoria di Renato Nicolini

Già la “ Notte dei Fori”, richiama  ed è intitolata a  Renato Nicolini, l’deatore dell’Estate romana scomparso lo scorso anno. Sarà, appunto una “ notte bianca “  come lui le aveva pensate e realizzate.Un funambolo attraverserà via dei Fori Imperiali e unirà, come in un “ponte metaforico”, le aree archeologiche oggi separate dalla strada. Inizia alle 21.30 di domani la ‘Notte dei Fori’, la lunga festa organizzata da Roma Capitale per salutare.  Una serata di “ acrobazie e cultura” nel corso della quale si esibiranno artisti di strada, giocolieri, danzatori,  la banda della polizia municipale e l’orchestra di Santa Cecilia.  Sul palco centrale a largo Corrado Ricci, andrà in scena la commemorazione di Vincenzo Cerami, lo scrittore e sceneggiatore recentemente scomparso. A seguire, tavola rotonda con storici dell’arte, archeologi e urbanisti tra cui Adriano La Regina e Claudio Strinati. Si alternano gli interventi di attori come Pierfrancesco Favino, Massimo Popolizio, Fabrizio Gifuni, Anna Bonaiuto, Simona Marchini, Marilù Prati.

Il primo progetto presentato  da Adriano La Regina

 E si torna così a 35 anni fa quando  Adriano La Regina, per la prima volta, denunciò lo stato di decadimento dei grandi monumenti marmorei di Roma di cui parlò la stampa di tutto il mondo. La Regina era il soprintendente e pose il problema al sindaco Argan che, dice , “ come storico dell’arte era il più competente” Si arriva al 1979 quando il 21 aprile Argan invita La Regina a parlare in conferenza in Campidoglio. E lui disse:.”Sembrano maturi  i tempi per tradurre in politica urbanistica ciò che la nostra cultura ha elaborato. Si potrà così procedere alla soppressione della via dei Fori Imperiali nel 

al fine di restituire unità al complesso monumentale più significativo della città” Nel 1981 la Soprintendenza presenta un progetto in una mostra  alla Curia del Foro Romano di cui un grande sostenitore fu Antonio Ceder na che poi da parlamentare eletto come indipendente  nelle liste del Pci promuove la legge su Roma Capitale. Nell’intervista rilasciata a  Repubblica La Regina ricorda  che diventato Sindaco Luigi Petroselli che “ comprese subito l’importanza del progetto” e fu proprio lui a dare il primo colpo di piccone per gli scavi del Foro romano, sotto il Campidoglio. Bisogna arrivare al 1993 quan do la sinistra torna in Campidoglio con Rutelli e con Veltroni. Riprendono gli scavi, vengono istituite le “ domeniche pedonali”. Ma , dice La Regina. “ il programma di trasformazione dell’area urbana “ era e resta “ altra cosa”. L’iniziativa presa dal sindaco, dalla amministrazione comunale significa una “ ripresa di attenzione e interesse per questi problemi- dice La Regina- che mi sembra ci faccia uscire dalla condizione di buio culturale di cui abbiamo sofferto negli ultimi anni”.

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