L’Europa torna a sorvegliarci. Il “caso” Berlusconi sporca la nostra immagine

ROMA – L’immagine che l’Italia sta dando di sé rischia di farci tornare agli anni in cui dalla Unione europea ci veniva chiesto di “fare i compiti”, ci dettavano le condizioni , anche a richiesta di Berlusconi che non sapeva più cosa fare d fronte ad un deficit crescente, al fallimento delle politiche economiche e sociali del suo governo.

Addirittura ci costringevano ad inserire in Costituzione il pareggio di bilancio. Un errore clamoroso commesso dalle forze politiche, anche da quelle di centrosinistra che accettavano passivamente i diktat della Ue. L’Italia vista dai media  giustifica il fatto che torniamo nel mirino delle istituzioni comunitarie. Certo i media ci mettono del loro ma qualche buon motivo lo danno  i protagonisti della attuale fase poltica. Berlusconi e i suoi cortigiani con le continue  minacce di far cadere il governo, un giorno sì e l’altro pure, poi marcia indietro per prepararsi a nuovi assalti sono i capofila delle “,turbolenze”per usare una parola elegante richiamata dal commissario europeo agli Affari economici ,Olli Rehne,che stanno agitando la vita delle istituzioni. Ma non sono solo loro. Vediamo qualche spaccato “ interessante” di questi ultimi giorni. Fra le varie amenità che stanno circolando compare quella relativa a Berlusconi che si potrebbe candidare a parlamentare europeo, non in Italia, ma in Estonia dove con’’ Preatoni, leggi agenzie turistiche, che potrebbe aiutarlo. Figuratevi come  i parlamentari europei, anche quelli del  Partito popolare, accoglierebbero un pregiudicato. Anghela Merkel, probabile conferma alla  guida della Germania, forse non gradirebbe proprio. Poi c’è la caccia ai possibili senatori che potrebbero nel voto segreto salvare  il pregiudicato. Scrivono alcuni giornali che il Pd sarebbe terrorizzato, visti i 101 che hanno impedito con il loro voto l’elezione di Prodi alla presidenza della Repubblica. Però potrebbero essere invece i grillini che farebbero uno scherzo a quelli del Pd. Davvero uno spettacolo avvilente. Ancora: i nostri conti  tornano  ad essere a rischio perché  non solo abbiamo dovuti iniziare a salvare i debiti con le imprese, ma ci siamo permessi di non far pagare l’Imu sulla prima casa, come avviene in tutta Europa, anche a chi la possibilità economica di versare il contributo. Non basta. Leggono che il possibile candidato alla segreteria del pd e a premier  parlando del presidente del Consigio, Enrico Letta, che fa parte del suo stesso partito di cui è stato anche vicesegretario dovrebbe pensare non solo a salvare la seggiola ma al bene del paese. La seggiola, in questo caso, non è davvero parola elegante. Insomma emerge una Italia che perde il filo della matassa,. E l’Europa torna a considerarci un sorvegliato speciale. E’ stata  la Banca centrale europea a lanciare l’allarme di un possibile sfondamento del 3% nel rapporto fra deficit e prodotto interno lordo. Letta ha dato subito la risposta dicendo che lo sforamento non ci sarà. Ma le parole del premier non sono state sufficienti.

Olli Rehn: gli ultimi dati economici dell’Italia non sono buoni

“L’Italia – ha affermato il commissario agli Affari economici, Olli Rehn – ha avuto alcune turbolenze politiche, ma ora si concentri sulle riforme economiche.: Per il ritorno alla ripresa infatti “è essenziale la stabilità politica”.  I dati sull’occupazione rilevati da Eurostat alimentano le preoccupazioni delle istituzioni europee. Nell’Eurozona si è registrato un calo dello 0,1 nel secondo trimestre 2013 su quello precedente (-1% sul 2012). Nei 27 paesi l’occupazione è rimasta stabile, mentre è calata dello 0,4% rispetto a un anno prima. In Italia il tasso è sceso dello 0,3% dopo il -1,2% dei primi tre mesi del 2013, ed è calato del 2,2% in confronto al secondo trimestre 2012.Da qui il nostro essere di nuovo un sorvegliato speciale. Entrando all’Ecofin che si tiene in Lituania  Rehn ha sottolineato che “gli ultimi dati economici dell’Italia non sono buoni”.  Certo, dice resta la fiducia nell’Italia.  Ricorda che”Il premier Letta e il ministro Saccomanni hanno ribadito più volte l’impegno a rispettare gli obiettivi di bilancio e a mantenere il deficit sotto il 3%, e abbiamo fiducia- dice- che il governo rispetti la parola perché è essenziale per il ritorno alla crescita”,  a chiusura dei lavori  dell’Eurogruppo.  Fiducia sì, ma al tempo stesso non a caso Rehn, chiama in causa il premier e il ministro dell’economia. E ricorda che a novembre gli stati devono presentare le finanziare, la legge di stabilità “Siamo ad un punto di svolta dell’economia dell’Eurozona, i dati sul Pil del secondo trimestre sono meglio delle attese, avremo una crescita più stabile nei prossimi mesi ma dire che la crisi è finita è prematuro, molti Paesi devono ancora fare riforme necessarie,i prossimi mesi saranno di “intenso lavoro”, visto che a ottobre gli Stati devono presentare le finanzia un Eurogruppo straordinario il 22 novembre per discutere le prime valutazioni della Commissione Ue sulle leggi di stabilità che i Paesi della zona euro devono inviare entro metà ottobre. A preoccupare i partner europei sono i dati relativi all’economia che in Italia nel secondo trimestre ha registrato un calo dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.

Letta ottimista.. Ci sono le condizioni per non sforare il tetto

Arriva la replica di  Enrico Letta: “Ci attendono mesi molto importanti- afferma- per la credibilità e la serietà del nostro paese manterremo gli impegni rispetto ai nostri debiti, ma bisogna essere seri, non bisogna essere un paese che sembra  sempre sull’orlo di un vulcano in ebollizione”. Ancora: “Ci sono tutte le condizioni” perché l’Italia non sfori il tetto. Sono convinto che siamo tutti all’altezza della sfida”, “Il tema del deficit – ha proseguito Letta – è legato a una questione: mantenere stabilità e questo significa che i tassi scendono, che lo spread si abbassa, che il costo del debito è più basso e che stiamo dentro i parametri. Se viceversa c’è instabilità vuol dire che dovremo tenere conto della situazione diversa”.  Mercoledì quando la Giunta del Senato voterà in merito alla decadenza da senatore di Berlusconi  si capirà meglio cosa significhi questa magica parola.



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