Gli “alfaniani”: siamo noi la maggioranza, congelati i gruppi. Cuperlo: “Nel Pdl una frattura senza ritorno”

Berlusconi diserta la seduta della Giunta del Senato che decide della sua decadenza

ROMA – Una giornata di tregua della politica, gli occhi volti alla nuova tragedia del mare che non è colpa del destino cinico e baro, ma di tutti noi, dei paesi  “ ricchi” dove pure avanza la povertà. L’eruopa non può stare a guardare, le politiche della Ue devono cambiare strada. L’Italia può e deve avere un ruolo determinante: E’ la terza  potenza europea,  secondo per quanto riguarda la produzione industriale,l’ottava nel mondo. Ma per questo c’è bisogno di un governo che governi, “un governo – dice Gianni Cuperlo, candidato alla segretaria del Pd- dotato della forza, politica e numerica, per aggredire alla radice il dramma sociale che scuote il Paese e ne mette a rischio la tenuta”. La tragedia del mare non è “cosa estranea” alle vicenda che abbiamo vissuto in questi giorni, con un pregiudicato che ha tenuto in ostaggio  il Paese, che ha tentato di far prevalere i suoi personali a quelli dei cittadini. E’ stato sconfitto, deve alzare bandiera bianca, domani quando si riunirà la Giunta del Senato che discuterà della sua decadenza da senatore , non  ci saranno folle esaltanti a dargli sostegno, gridare, invocare il suo nome. La manifestazione promossa dalla pitonessa non si farà più. Il pregiudicato ha annunciato che non si presenterà di fronte alla Giunta del Senato riunita in seduta pubblica.  No – dice- domani non andrò in Giunta al Senato. E’ una sentenza politica. Non posso stare a questionare sulla decadenza quando sono indignato per una sentenza  che è stata effettuata al chiaro scopo di eliminare il leder del centrodestra. La Corte europea mi darà la revsione del processo e l’annullamento della sentenza”. E poi nin merito all’incontro  avuto con Alfano: “Non c’è alcun dissenso. Vedo un Pdl unito con qualche contrasto interno”. Solo un impunito come lui poteva fare certe affermazioni. Ma questa è la sua natura.

“Surplace” come i ciclisti nelle gare di inseguimento

Anche se la manifestazione vi fosse stata avrebbe  trovato solo la presenza di reduci da una clamorosa sconfitta, “epocale”, “storica”, come dicono molti, che segna “una frattura  senza ritorno che si è consumata nel Pdl”- dice Cuperlo – uno strappo la cui evoluzione non è stata scritta del tutto. Non ancora. E’ questo il dato che segna il “day after”, il giorno dopo la grande sconfitta, la disfatta, anche se Berlusconi ha nove vite ed è un errore darlo per finito, anche se il suo ciclo ventennale è finito, è giunto al termine del percorso. Un “dopo” – dice ancora Cuperlo- “che potrebbe cambiare la natura degli eventi, molto oltre i confini della cronaca. Penso che noi abbiamo il dovere di sostenere questa prospettiva con il rilancio di riforme nette nell’impatto che avranno su un sistema pervaso da rendite e incrostazioni”. Molto, ovviamente, dipenderà da come evolverà la situazione nel Pdl. Ora siamo alla stato del “surplace” tipico delle gare ciclistiche su pista, quella dell’inseguimento, quando i corridori si trasformano in equilibristi e rimangono fermi sulle loro bici in attesa d chi fa il primo scatto. Cosi ci pare stia avvenendo. Intanto il ministro  Beatrice Lorenzin fornisce una notizia importante che riguarda la riunione dei senatori, tenta nel corso del dibattito in aula. “E’ successo un fatto politico dirimente. Berlusconi davanti al gruppo del Senato aveva proposto la fiducia al governo. In 27 hanno detto no, 24 non hanno votato, c’erano solo due sì: il suo e quello di Schifani. A quel punto ha posto la questione in aula, facendo quello che noi avevamo chiesto fin dall’inizio.” Si evince che solo 27 senatori erano per il no. 

Formigoni. Siamo in 70 e altri arrivano

Ciò confermerebbe le affermazioni delle “colombe”: I 23 senatori che hanno firmato il documento di appoggio a Letta sarebbero solo la punta dell’iceberg. “Ieri mattina pensavamo di essere in venti – afferma Roberto Formigoni- ieri sera ci siamo ritrovati in 70 e oggi sono annunciate nuove adesioni. Non abbiamo ancora deciso la costituzione dei gruppi perché la consistenza sta cambiando”. E poi tardi , riferisce di i un incontro tra  Berlusconji e Alfano: “La linea del nuovo gruppo è sospesa. Abbiamo trovato un Berlusconi dialogante- afferma- e anche per questo abbiamo sospeso l’iniziativa. E’ stata anche annullata la conferenza stampa dei ministri in programma nella tarda mattina. Alfano è partito per Lampedusa. Annullata anche l’assemblea dei senatori convocata per discutere del passaggio a Forza Italia. I nuovi gruppi parlamentari sono stati “ congelati”.  Che significa? Che la questione è chiusa, tutto è rientrato?

Giovanardi. Forza Italia non verrà accolta nel Partito popolare europeo 

Dice Carlo Giovanardi, uno dei promotori della “rivolta” : “il gruppo al Senato lo facciamo perché Forza Italia non verrà accolta nel Ppe, lo dice pure la Merkel. Forza Italia sarà un partito con delle caratteristiche incompatibili con i popolari europei. Mi piacerebbe tenere il nome Pdl e se non sarà possibile faremo una variazione sul tema. Gli altri fondano Forza Italia e dicono che c’è una scissione, ma dove? Non mi faccio cambiare nome e cognome”. Ecco svelato il segreto:  i ”traditori” che  gridano vittoria perché tutti hanno votato come loro chiedevano la fiducia a Letta, pensano di avere la maggioranza nei gruppi parlamentari sia al Senato sia alla Camera. CIcchitto, altro protagonista, accusato come primo traditore da Sallusti, il giornalista della famiglia, ha precisato che se anche ci fosse stata l’assemblea dei parlamentari lui “non avrebbe partecipato in ogni caso siccome non ho, distinguendosi da quello dei berlusconiani, Brunetta per intendere.

Lorenzin. Il problema non è dove andiamo ma dove restiamo

Vediamo Beatrice Lorenzin. “E’ un passaggio difficile – afferma- non è contro di lui ( Berlusconi ndr) che si è consumato lo strappo, bensì contro una parte della classe dirigente del Pdl che stava precipitando il partito e il Paese in una crisi senza soluzione. “Dove  andiamo?  Risponde a chi la intervista: ”Il problema non è dove andiamo, ma dove vogliamo restare. “ Ecco il punto : loro vogliono restare nel Pdl, si sentono maggioranza, non hanno bisogno di costituire gruppi autonomi. Non andranno in Forza Italia. Un segnale che la scissiobe, comnque, è in atto, in gestazione. E chi vivrà vedrà. Ma il ritorno al passato, come se niente fosse accaduto è molto difficile. Una conferma viene da uno dei partecipanti alla riunione  degli “alfaniani”, Giuseppe Castiglione, sottosegretario: “I nuovi gruppi? Non era questo il punto centrale, in realtà si è lavorato ad un documento politico”. Sono state  chieste le ‘teste dei falchi del partito, da Bondi a Capezzone a Santanchè, Castiglione  la prende larga “Ma no… Nella nostra vocazione non c’è quest’idea pugnace della politica. Piuttosto, dobbiamo attrezzarci, questo è stato detto, per rispondere al richiamo dei moderati in favore di una politica finalizzata al bene del Paese, a cominciare dalle scelte economiche”. E sulla parola “attrezzarci” inizia forse un  percorso verso un Pdl che si colloca a pieno titolo, nel Partito popolare europeo. I  “falchi “ ci scherzano sopra. Uno che in fatto di biliosità fa concorrenza alla pitonessa, Lucio Malan, presenzialista in tv, sostiene. “se dovessero presentarsi alle elezioni europee tra qualche mese la lista dei transfughi non prenderebbe neppure il 2 per cento”. Avevano anche detto che i transfughi erano sette o otto.

 

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