Strage Lampedusa. I corpi recuperati salgono a 143. Rivedere la Bossi Fini

ROMA – Nella giornata di oggi sono stati recuperati altri 32 corpi. Salgono, quindi,  a 143 le vittime del naufragio dei migranti consumatosi davanti la spiaggia dei Conigli nell’isola di Lampedusa. 

Ad accogliere le ultime salme  strappate ai fondali di Lampedusa il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, la quale si è recata al molo Favarolo, trasformato tristemente in area di raccolta dei cadaveri. Tuttavia nei fondali, secondo i superstiti, potrebbero essercene ancora oltre 230 di connazionali inghiottiti dal mare. 

Il ministro si è recata anche al centro di accoglienza ed ha parlato di condizioni “vergognose”, esattamente come ha denunciato stamane anche Save the Children.  Nella struttura al momento ci sono oltre mille migranti, tra i quali i 155 sopravvissuti alla tragedia di giovedì. «Interverremo per agevolare condizioni migliori di vita”, ha detto il ministro, spiegando, che complessivamente l’obiettivo in Italia e aumentare il numero dei posti dell’accoglienza e arrivare a 16.000.

D’altra parte i flussi di arrivo sono superiori a quelli di uscita, motivo per cui – puntualizza Kyenge, “dovremo fare una riflessione per adattare il nostro sistema e la nostra rete che non può rimanere solo di emergenza”. E poi: “Continuano a piangere i loro familiari e chiedono di essere trasferiti presto. Ci hanno spiegato il loro inferno. Lampedusa  è un’isola piena di accoglienza – ha concluso – deve essere aiutata e non può più vivere nell’emergenza”.

 

Rivedere la Bossi-Fini

Intanto, gli occhi sono puntati sulla vergognosa legge per l’immigrazione, ovvero la Bossi-Fini.  “L’assurdità dell’avviso di garanzia per il reato di immigrazione clandestina ai sopravissuti è un punto che apre una riflessione sugli strumenti e sulle scelte che nei prossimi giorni dovremo affrontare. Occorrerà rivedere la normativa sull’immigrazione, il reato di clandestinità. Nei prossimi giorni si riunirà il tavolo interministeriale e, non è solo opinione della ministra, ma convergono su questo vari elementi oggetti, dovrà essere riesaminata la Bossi-Fini”, ha detto sempre  il ministro Cecile Kyenge. «Sto portando davanti da mesi questo tema – ha aggiunto Kyenge – che ora torna con forza sul tavolo del coordinamento interministeriale. La circostanza di persone che si salvano da una tragedia e che si trovano indagati dimostra l’assurdità di una situazione. È venuto il tempo – ha insistito – di affrontare e rivedere la legislazione

dell’immigrazione e il reato clandestinaità e di porre all’Europa con decisione l’esigenza di dotarsi di una politica europea, riconsiderando convenzioni come quella di Dublino e valutando strumenti come i corridoi umanitari”.

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