La nuova Trise costerà alle famiglie 345 euro annui. Ancora colpito il potere d’acquisto

Le misure previste dalla Legge di Stabilità risultano ancora del tutto insoddisfacenti. L’ennesima operazione di facciata che nasconde molte insidie per i cittadini. La prima è senz’altro la simil-IMU, che prende il nome di Trise.

Tale tributo sarà composto da Tari, la tariffa da corrispondere al Comuni per il servizio rifiuti e Tasi, la tariffa prevista per rimborsare i servizi indivisibili dei Comuni. Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, le ricadute per una famiglia di 3 persone, che vive in un appartamento di 100 metri quadri in un’area urbana, saranno pari a: 229 Euro per i rifiuti urbani – Tari (di cui 11,50 Euro per il tributo Provinciale Ambientale… alla faccia del taglio delle Province!)116 Euro per i servizi indivisibili (Tasi). Per un totale di 345 Euro annui a famiglia. Ma vi è una differenza sostanziale che rende tale tributo inaccettabile: mentre prima  diverse famiglie, grazie alle detrazioni sulla prima casa, non pagavano l’IMU, ora tutti pagheranno la nuova Trise. Persino gli inquilini, esenti dal pagamento IMU, dovranno versare la Tari e quota della Tasi. Se a tale misura si somma la mancata rivalutazione per le pensioni sopra i 3.000 Euro ed il blocco degli stipendi degli statali fino al 2018, questa manovra appare in tutta la sua negatività. Inoltre, si aggira ancora minaccioso lo spettro dell’IMU, che formalmente non è stata cancellata.  Siamo estremamente preoccupati dalla portata depressiva che le misure introdotte dalla legge di Stabilità avranno sul sistema economico italiano, già gravemente compromesso dalla crisi.Il pericoloso incremento della tassazione, unito all’incremento di prezzi e tariffe sull’onda dell’aumento IVA, avranno ripercussioni inevitabili sul potere di acquisto delle famiglie, quindi sui consumi, sulla produzione industriale e sull’occupazione. Il Paese ha bisogno di una visione lungimirante, capace di coniugare la ripresa economica e benessere delle famiglie, senza perdere mai di vista la crescita. Per questo è fondamentale agire con maggiore determinazione per il rilancio dell’occupazione e del potere di acquisto: un piano che preveda l’avvio di investimenti per lo sviluppo e la ricerca, nonché una concreta ed efficace detassazione a favore del reddito fisso.  

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