Compravendita di senatori, Berlusconi rinviato a giudizio a Napoli

NAPOLI – Ancora noie giudiziarie per Silvio Berlusconi. Oggi, infatti, l’ex premier è stato rinviato a giudizio a Napoli per il reato di corruzione nell’ambito del procedimento sulla presunta compravendita di senatori che servì a far cadere il governo Prodi.

Un giudizio arrivato dopo circa un’ora e mezza di camera di consiglio. Rinviato a giudizio anche Valter Lavitola . L’ex direttore dell’Avanti ha ammesso di avere consegnato consistenti somme di denaro al senatore Sergio De Gregorio, ma ha affermato che quei soldi provenivano dal finanziamento al suo quotidiano, dei quali entrambi erano soci. “Se avessi davvero portato soldi sarei solo un vettore – ha sostenuto Lavitola – io portai soldi a De Gregorio ma era una partita di giro per l’Avanti”. Il gup, ha altresì condannato ad 1 anno e 8 mesi De Gregorio, il quale aveva chiesto di patteggiare. De Gregorio ha subito commentato: “Mi aspettavo una decisione ed questa decisione è arrivata e conferma quello che ho dichiarato ai Pm di Napoli. E poi: “La difesa di Lavitola è estemporanea, prima nega di essere stato tramite tra me e Berlusconi, poi dice di avermi dato dei soldi tratti a un conto in Svizzera, fatto ancora più inquietante”. Sergio De Gregorio, dal canto suo, dice di aver ricevuto soldi, “finalizzati a ribaltare il governo Prodi nell’ambito della guerra santa definita dallo stesso Silvio Berlusconi, “Operazione libertà””. “Non rimetterei la mia capacità operativa a servizio di Berlusconi, – commenta ancora De Gregorio – anche questa vicenda acceleri il tramonto di un percorso politico che è arrivato alla fine, Berlusconi liberi l’Italia e se stesso. Nella scorsa legislatura si sono spostati 120 tra deputati e senatori il loro passaggio magari non risponde atti di corruzione ma chi lo può sapere, nella politica marcia come è diventata vive di questo modus, non tutta ovviamente”.

Condividi sui social

Articoli correlati