I movimenti per la casa contro gli sfratti. Tensioni a Montecitorio. LE FOTO

ROMA – Tensione oggi alla manifestazione indetta dai movimenti per il diritto alla casa in concomitanza con la conferenza Stato Regioni, convocata dal governo con l’obiettivo di definire un decreto sulle politiche abitative a livello nazionale. Alla fine la rabbia è esplosa nel centro storico della capitale a poche centinaia di metri da Montecitorio.

Prima il blocco del traffico della Via del Corso, dopo il lancio di oggetti e infine gli scontri in Via del Tritone dove sono rimasti feriti alcuni manifestanti e degli agenti delle Forze dell’Ordine. Sei persone sono state trasportate in ospedale dal 118: 4 Carabinieri e una manifestante sono stati ricoverati al Santo Spirito, mentre un altro manifestante al Policlinico Umberto I. Tutti per ferite lievi. Altri  sono stati medicati sul posto.  Insomma, momenti drammatici a cui hanno assistito sbigottiti anche i turisti stranieri.

 

Dopo i tafferugli i manifestanti sono tornati in piazza Montecitorio con l’intenzione di non muoversi. nel frattempo una delegazione di deputati di Sel è uscita in piazza per incontrare i manifestanti dei movimenti per la casa. Alessio Villarosa, capogruppo del M5S alla Camera, era anche lui in piazza. In via del Tritone, invece, è stato avvistato Franco Barbato, ex deputato dell’Idv. C’era pochissima politica in piazza, nelle strade con i manifestanti. Anche la ministra Cecile Kyenge, lasciata la conferenza unificata straordinaria di questa mattina che si è svolta nell’epicentro della manifestazione, si trova davanti uno scenario che la lascia

sbigottita. Intercettata intorno alle 13.30 in via della Stamperia, all’angolo con via del Tritone, la titolare dell’Immigrazione resta ‘intrappolatà per qualche minuto tra decine di blindati della polizia e centinaia di poliziotti che cercano di chiudere ogni accesso a via della Stamperia.

Intanto  la riunione ha sortito i primi effetti. «Oggi abbiamo concluso il primo pezzo del lavoro svolto con gli enti locali. La priorità assoluta che abbiamo, rispetto al tema degli sfratti, è aumentare in maniera drastica il fondo per gli inquilini morosi incolpevoli per impedire che le persone finiscano in mezzo ad una strada». Così il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, al termine della riunione odierna della Conferenza unificata Stato-Regioni dedicata all’emergenza casa. «Insieme al rifinanziamento di questo fondo- ha aggiunto Delrio- c’è il forte impegno delle prefetture a ridurre il disagio abitativo con un percorso di accompagnamento delle persone sotto sfratto».

Due fondi per l’emergenza abitativa

Dal prossimo 1 gennaio partiranno due fondi operativi per l’emergenza abitativa, grazie ai quali verranno stanziati 100 milioni come sostegno agli affitti delle famiglie meno abbienti, e 50 milioni per le cosiddette

«morosità incolpevoli». Lo ha annunciato il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi alla Conferenza unificata sulla casa. Per Lupi però tali risorse andranno implementate «in modo significativo». Tra le varie proposte che verranno analizzate in un tavolo ad hoc che si riunirà la prossima settimana, anche l’ipotesi di un’ulteriore riduzione della cedolare secca in caso di affitti a canone concordato. 

Durante la Conferenza, presieduta dal Ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio, sono state avanzate anche delle proposte per risolvere l’emergenza abitativa. Proposte che saranno anche oggetto di un tavolo tecnico che partirà la prossima settimana. Si pensa, ha spiegato Lupi, anche ad un fondo di garanzia per i proprietari (privati o pubblici) di immobili che mettano a disposizione in affitti di regime concordato le case sfitte. Andrà poi valutata e stabilita la durata dell’affitto. Inoltre, la cedolare secca potrebbe essere ulteriormente ridotta sugli affitti concordati (è già passata dal 19 al 15%). Per Lupi, infatti, vanno individuate soluzioni più strutturali perchè a suo giudizio la banale proroga è solo una misura «temporanea» e da parte sua c’è stato anche un invito alle prefetture di una «gradualità» di intervento rispetto agli sfratti in corso. 

Il 10 novembre nuova manifestazione

I movimenti hanno annunciato una manifestazione per  il 10 novembre,  in coordinamento con analoghe manifestazioni nelle capitali europee.

FOTO DI GIOVANNI MATESE

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