Tre giorni neri per Berlusconi. In arrivo la decadenza

 

ROMA – Oramai è una questione di principio. Forza Italia lotta con tutte le forze per difendere il Cavaliere da qualsiasi procedura che porti alla sua decadenza, a prescindere dalla sua efficacia. Questi ultimi giorni non sono stati tra i più lieti per il leader di Forza Italia.

La scissione con i governativi che hanno dato vita al nuovo gruppo “nuovo centrodestra”, poco incisivo ma chiaro nelle sue intenzioni, ovvero dar vita ad un centrodestra (appunto nuovo) e dunque senza Berlusconi. Per questa ragione tutti guardano alle primarie di coalizione e le chiedono come unico strumento per misurarsi e scegliere la nuova leadership. Dando per scontato che oramai Berlusconi è fuori dai giochi.

Ieri, inoltre, sono state depositate le motivazioni della condanna a sette anni di carcere per l’ex premier: provati gli atti sessuali tra lui e la giovane Ruby. “Berlusconi – si legge – intervenne pesantemente sulla Questura”. E ancora, secondo quanto scritto nelle motivazioni depositate, i giudici ritengono che “la valutazione unitaria del materiale probatorio illustrato evidenzi lo stabile inserimento della ragazza nel collaudato sistema prostitutivo di Arcore ove giovani donne, alcune delle quali prostitute professioniste, compivano atti sessuali in plurimi contesti”. Il collegio giudicante, presieduto da Giulia Turri, scrive ancora che Berlusconi era consapevole del fatto che Ruby fosse minorenne: ne è prova, a loro dire, la telefonata che l’ex premier fece in Questura la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, quando Ruby fu fermata per furto.

 

Oggi arriva, invece, la decisione della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama che ha confermato la data del 27 novembre per votare definitivamente la decadenza del Cavaliere. Lo ha ribadito il presidente del Senato, Pietro Grasso perché “non si ravvisano gli estremi per una nuova convocazione del Consiglio di Presidenza”, come invece chiedevano i senatori di Forza Italia e Ncd che avevano posto la questione preliminare della violazione del segreto in occasione del voto finale alla Giunta lo scorso 30 ottobre. “La questione è già stata dichiarata chiusa il 6 novembre – ha spiegato Grasso -. Non risulta che componenti della giunta per le elezioni abbiano rivelato elementi riferibili all’andamento dei lavori nella camera di consiglio” tali da inficiare la decisione a favore della decadenza. 

A questo punto nasce il problema della legge di stabilità che dovrà essere votata entro la sera di martedì 26 novembre. Sono già state convocate le riunioni dei capigruppo per fissare un duro calendario dei lavori e di votazioni a oltranza in modo di raggiungere il traguardo prima possibile. Ovviamente Forza Italia ha già alzato le barricate e farà di tutto per contrastare questa finanziaria, che diverrà anche il casus belli affinchè il partito del Cavaliere passi all’opposizione del governo Letta. Governo che nel frattempo ha già preso in considerazione la possibilità di porre la questione di fiducia sul voto per l’approvazione della legge di stabilità. Tutto ciò dimostra come gli equilibri all’interno della nuova maggioranza siano cambiati e i pericoli per l’esecutivo siano sempre dietro l’angolo. Vedremo se la prossima settimana riserverà qualche altra sorpresa o se filerà tutto liscio.

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