La manovra del Governo non convince. Il mondo della scuola chiede radicali modifiche

Studenti, insegnanti e ricercatori in piazza

ROMA – Studenti, insegnati e ricercatori sono tornati in piazza a manifestare la loro protesta contro la Legge di Stabilità, approvata da pochi giorni dal governo Letta. Una manovra che non convince il mondo della scuola e lo ribadisce a chiare lettere nelle strade di Roma. I sindacati della scuola – Cgil, Snals, Cisl, Confsal, Uil Scuola e Gilda – gridano contro la precarietà, chiedendo un riconoscimento del valore del loro lavoro. Non solo: si chiede anche lo sblocco degli scatti di anzianità e delle retribuzioni (ferme al 2007) e un piano di investimenti pluriennale. Prima a piazza Montecitorio, poi in un’assemblea presso il teatro Quirino si è discusso delle proteste da avanzare all’esecutivo. Le sigle sindacali fanno sapere: “Manifestiamo – spiegano in una nota – per chiedere di ridare dignità al lavoro, perché nella scuola c’è una doppia penalizzazione per il blocco della contrattazione nazionale e degli scatti di anzianità, unica forma di progressione finora prevista. Manifestiamo per chiedere al governo di aprire un confronto sui tanti temi aperti, dare una prospettiva al personale precario con un piano pluriennale di assunzioni che copra tutti i posti vacanti e disponibili, per dare stabilità agli organici, per un piano di formazione nazionale”. “Chiediamo – aggiungono – che ci sia una revisione della riforma Fornero per restituire al personale certezze sull’accesso al pensionamento”.  “E’ un dramma sociale. La precarietà, oltre a essere un danno per i lavoratori, lo è pure per la scuola che non ha le risorse per programmare una buona offerta formativa” spiegano fonti sindacali della varie sigle, che invitano i rappresentanti dei partiti al Teatro Quirino per “aprire un confronto diretto e incalzante con la politica, sfidandola ad assumersi la responsabilità di scelte chiare e coerenti con l’obiettivo, tante volte declamato, di valorizzare la scuola come risorsa strategica su cui investire”. Per il segretario generale di Cisl Scuola, Francesco Scrima, “la piattaforma su cui la mobilitazione è stata indetta non è un generico elenco della spesa” e promette che “la nostra mobilitazione non si ferma qui, vogliamo risposte immediate, che traducano nei fatti gli impegni assunti dalla ministra Carrozza nell’incontro del 22 novembre. Aprire subito la trattativa all’aran sul recupero degli scatti 2012, togliere dalla Legge di Stabilità il blocco di quelli del 2013 e quello dei contratti. I lavoratori della scuola non si accontentano più di parole, ne hanno ricevute anche troppe”. Contro la Legge di Stabilità anche gli studenti, coordinati dall’Unione degli Universitari e dalla Rete degli studenti medi. “Oggi siamo in piazza con i lavoratori del mondo della conoscenza – afferma Gianluca Scuccimarra, Coordinatore dell’Unione degli Universitari, in una nota – per ribadire la necessità di cambiare la Legge di Stabilità ripartendo da maggiori investimenti nel mondo della formazione. Maggiori investimenti significa un sistema di diritto allo studio integrato che consenta a tutti l’accesso all’istruzione, sblocco immediato del turnover e ripristino dei finanziamenti per scuola e università pubbliche. Se non si riparte da qui, dall’istruzione, dalle nostre scuole e università, dagli studenti e dai lavoratori della conoscenza il rischio è che il Paese non riparta e non esca mai veramente dalla crisi”. 

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