Stamina. Il Tar sospende la bocciatura

ROMA – Una battaglia infinita quella intrapresa da Davide Vannoni, presidente di Stamina, che oggi pomeriggio ha potuto esultare per una “piccola” vittoria, in quanto il Tar del Lazio ha sospeso il decreto di nomina della  commissione del Ministero della Salute, che inizialmente aveva bocciato proprio il metodo da lui promosso; oltre al decreto è stato sospeso anche il parere contrario alla sperimentazione.

Ciò è stato causato dal ricorso presentato dal presidente dell’associazione onlus, in quanto la commissione non rispecchiava a  pieno quei valori fondamentali alla verifica di tali eventi, valori come obiettività e imparzialità del giudizio.

Il Tribunale amministrativo regionale laziale ha rimproverato agli addetti alla valutazione degli atti  presentati da Vannoni, di non aver esaminato a fondo i casi clinici dei “pazienti sottoposti al metodo  stamina, presso l’Ospedale civile di Brescia”, poiché se l’avessero fatto avrebbero sicuramente riscontrato  dai referti medici che “non risulta che questi pazienti abbiano subìto effetti negativi collaterali”.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha dichiarato che il ministero che lei rappresenta si metterà subito a lavoro per cercare di formare nel minor tempo possibile, una nuova commissione che possa  lavorare nelle migliori condizioni possibili, con la serietà necessaria. Alla tempestività del membro del  governo Letta, si associa il Tar, con cui si appella a tutte le persone coinvolte in queste vicende e chiede “un’istruttoria a tal punto approfondita da non lasciare più margini di dubbio, anche ai fautori del metodo in esame, ove il procedimento di concludesse negativamente, che il metodo non è, o almeno non è per  il momento, praticabile”. Con queste parole si vuole porre fine a tutte le false soluzioni e “ che non siano  autorizzate procedure che creino solo illusioni di guarigione o di un miglioramento del tipo di vita e che  si dimostrino invece nella pratica inutili o addirittura dannose”.  E’ stata inoltre indicata la necessità che ai lavori “partecipino esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non abbiano già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore del metodo”.

Gioiscono così i malati, ma soprattutto i  genitori, scesi in piazza nella giornata di ieri a Roma, manifestando contro il governo stesso, pretendendo a gran voce il “si a Stamina”.

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