Forconi e ultras: caos e violenze nelle città

Prime infiltrazioni di militanti dell’estrema destra extraparlamentare tra i manifestanti

ROMA – Tensione in tutto il Paese a seguito della protesta ribattezzata ‘Fermiamo l’Italia’, una unione di più formazioni, da parte di imprenditori autoconvocati che non aderiscono ad alcuna sigla, agli indignati fino al movimento dei Forconi, che dal Piemonte alla Sicilia protesta contro la crisi economica, il Governo e le politiche di austerità. Mentre il Movimento dei Forconi ha adottato una linea moderata, evitando i blocchi stradali come suggerito anche dal Garante per gli scioperi, in altre parti del Paese si è assistito invece a manifestazioni più critiche e disagevoli, anche a causa dell’infiltrazione di frange violente e facinorose, tra cui ultras delle squadre calcistiche locali ed estremisti della destra estrema. La situazione è andata subito in escandescenza specialmente a Torino, dove un Carabiniere è rimasto ferito a una gamba in seguito agli scontri con i manifestanti che hanno preso d’assalto con bottiglie Molotov la sede della Regione Piemonte in piazza Castello. Al lancio delle bombe e di sassi e mattoni da parte dei più violenti, presi da un cantiere, la polizia ha reagito con un fitto lancio di lacrimogeni e alcune cariche. Nei tafferugli è stata colpita anche la postazione mobile di Sky. La situazione è poi tornata sotto controllo quando le forze dell’ordine hanno deciso di togliersi il casco. Una decisione accolta da applausi e cori da stadio. Ma la Questura ha però voluto puntualizzare che gli agenti si sono tolti i caschi perché “erano venute meno le esigenze operative che ne avevano imposto l’utilizzo”. Sempre secondo le stime della Questura di Torino, oltre duemila persone, tra cui una componente di ultras delle tifoserie locali, erano scesi per le strade della città. Oltre a piazza Castello un gruppo di 200 manifestanti ha tentato anche azioni di forza davanti alle sedi di Equitalia e del Consiglio regionale.  A Torino la protesta andrà avanti a oltranza, con tre presidi a piazza Castello, piazza Derna e piazza Pitagora. A confermarlo è stato Andrea Zunino, portavoce del Coordinamento 9 dicembre. “Vogliamo dire basta a quello che non va bene, vogliamo che il governo si dimetta. Non ci interessa un tavolo, se ne devono andare. Noi siamo responsabili delle nostre azioni, si persegua chi ha comportamenti incivili” dice Zunino. Clima teso anche a Genova, dove i manifestanti hanno occupato i binari della stazione di Brigole. Stessa sorte anche per le stazioni di Imperia e quelle tra Diano Marina e Arma di Taggia. In pratica i manifestanti hanno messo in crisi l’intera tratta ferroviaria tra Genova e Ventimiglia, che ha costretto le Ferrovie dello Stato ad attivare un servizio di bus sostitutivi per tutta l’area interessata. Blocchi stradali sono però avvenuti in Veneto: mezzi pesanti sono stati posti di traverso con il preciso scopo di bloccare la viabilità, in particolare nei pressi degli accessi autostradali di Vicenza Ovest, Montecchio Maggiore (Vicenza) e Soave (Verona). Rimane bloccata anche la tangenziale di Vicenza, parallela alla A4. A Roma è in corso un presidio a oltranza presso piazzale dei Partigiani che vede uniti autotrasportatori, commercianti e studenti. Il grido comune è “Tutti a casa. Politici e sindacalisti, Europa dei mercanti: andate via, ci avete rotto”. Hanno aderito alla protesta anche alcune famiglie che rivendicano il diritto alle cure Stamina. In Sicilia lo sciopero del movimento dei Forconi si è “limitato” al volantinaggio: tanti presidi ma nessun blocco del traffico. Al casello di San Gregorio dell’autostrada A18 Messina-Catania, una delegazione di una decina di manifestanti ha trascorso la notte sul posto annunciando un volantinaggio. A Bari esponenti del movimento dei forconi hanno invece bloccato per alcune ore il traffico sulla tangenziale di Bari tra le uscite di Poggiofranco e Carrassi. “Le proteste in Italia sono legittime e rispettano le leggi. Noi impediremo che vengano violate e faremo valere la forza dello Stato”, è il commento del ministro dell’Interno Angelino Alfano a margine di un convegno a Perugia. “Nel contempo – ha aggiunto Alfano – saremo comprensivi rispetto a proteste che siano dentro i limiti dell’ordine e delle leggi dello Stato”.

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