Forconi, studenti e indignati, proteste in tutta Italia

Si attende il voto di fiducia a Letta

ROMA – Autotrasportatori, ma anche studenti, piccoli imprenditori, commercianti e semplici indignati, continuano la loro protesta in tutto il Paese contro la crisi economica che schiaccia le loro attività. Il movimento dei Forconi, nel frattempo, attraverso le parole del suo leader Mariano Ferro, smentisce al momento una possibile manifestazione a Roma: “Non è il momento della ‘marcia su Roma’.

Bisogna vivere qualche altro giorno di passione e far salire l’adrenalina degli italiani” ha detto Ferro, che ha attribuito invece la guerriglia di ieri a “quattro scalmanati” poiché “la stragrande maggioranza era pacifica”. Un movimento di protesta eterogeneo, ma con presidi, volantinaggi e blocchi del traffico nelle principali piazze italiane, da Nord a Sud. Una protesta che andrà avanti fino a venerdì, anche se domani sarà chiaramente una giornata particolare a causa del voto di fiducia al governo Letta. “Se i politici non andranno a casa e domani sarà votata la fiducia al governo Letta, ci sarà un’azione eclatante non violenta a Roma e forse in altre città: non ci arrendiamo” ha detto Danilo Calvani, uno dei coordinatori del movimento ‘9 dicembre’. Un avvertimento sicuramente preoccupante, così come sostiene il leader della Cgil Susanna Camusso: “Credo ci sia sempre preoccupazione quando si mescolano cose molto diverse che rendono anche poco comprensibili gli obiettivi. Non si può invocare un’idea che abbia a che fare con forme autoritarie e violente”. Intanto resta sotto assedio Torino: caos in centro e tangenziale bloccata. Il capoluogo piemontese, dove ieri è andata in scena la sassaiola contro la sede della Regione, vede anche oggi assembramenti sotto il Consiglio regionale. Lì si sono incrociate le proteste di Fiom e di studenti universitari. Brevi attimi di tensione quando un gruppo di ambulanti della protesta dei Forconi ha contestato la Fiom. Traffico bloccato anche sul raccordo autostradale Torino-Caselle. Uno straniero è stato fermato dalla polizia davanti alla stazione di Torino Porta Nuova dopo che, mentre stava passando in corteo un gruppo di manifestanti legati al movimento dei Forconi, era stata fatta esplodere una bomba carta. La posizione dell’uomo è al momento al vaglio. Il sindaco della città Piero Fassino ha usato parole dure contro il movimento: “Sono degli irresponsabili. Le ragioni di disagio alla base della protesta sono comprensibili ma sconvolgere la vita dei cittadini è inaccettabile”. Intanto, il prefetto di Torino, Paola Basilone, ha annunciato invece rinforzi di forze dell’ordine per fronteggiare le proteste. Al termine della riunione del Comitato dell’ordine e la sicurezza pubblica il prefetto ha osservato: “Abbiamo chiesto rinforzi per monitorare e migliorare la situazione di prevenzione e contrasto dei disagi derivanti dalle proteste”.

Quindi il questore di Torino, Antonino Cufalo ha precisato che le forze saranno “congrue per fronteggiare l’attuale situazione”. A Milano invece è nato un presidio in piazzale Loreto, dove circa un centinaio di giovani hanno distribuito volantini con le scritte “Vogliamo le dimissioni di tutti” e “siamo stufi dei parassiti di Stato e politicanti”. “Bloccheremo piazzale Loreto fino alle 22 di questa sera – ha spiegato Chowbe De Leo, uno dei leader del movimento – vogliamo gridare che ne abbiamo piene le scatole della politica”. 

In Liguria la protesta va in scena ad Imperia, Savona e Genova. Blocchi del traffico anche in Veneto. Situazione critica al casello di Soave, nel veronese, sulla A4 Serenissima, chiuso sia in entrata che in uscita a causa della presenza di centinaia di manifestanti. Difficoltà di circolazione anche  a Palermo, dove il movimento dei Forconi ha mandato in tilt il traffico della città. 

Intanto a cavalcare le proteste è anche il Movimento 5 Stelle e il suo leader Beppe Grillo, che oggi ha inviato una lettera aperta ai responsabili delle Forze dell’Ordine, in seguito agli episodi di Torino e Genova, quando alcuni agenti hanno tolto i loro caschi davanti ai manifestanti. Un episodio forse strumentalizzato, anche perché la Questura di Torino e Genova ha tenuto a precisare che “erano venute meno le esigenze operative che ne avevano imposto l’utilizzo”. La missiva – indirizzata a Leonardo Gallitelli, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano – il leader M5S ha chiesto alle Forze dell’Ordine di unirsi alla protesta scoppiata in tutta Italia che, secondo Grillo, “può essere l’inizio di un incendio o l’annuncio di future rivolte forse incontrollabili”. Grillo chiede alle Forze dell’Ordine di “non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare”. Quindi aggiunge: “Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l’Italia cambierà”.

Alla lettera di Grillo sono seguiti i duri commenti delle forze politiche. Il Pd grida: “Beppe Grillo invita le forze dell’ordine all’insubordinazione, li sprona a non proteggere i palazzi delle istituzioni e dunque per conseguenza logica a non impedire le derive violente nei cortei. Questo appello è gravissimo e sicuramente destabilizzante, esattamente come vuole il suo autore”. Anche per Franco Bordo, di Sel, l’obiettivo del leader pentastellato è quello di “schierare le Forze dell’Ordine contro le istituzioni, una cosa gravissima. A casa mia questo è un invito al golpe, al colpo di Stato”. Il centrista Angelo Cera sottolinea invece il disagio dei poliziotti: “vogliamo occuparcene una volta per tutte? Probabilmente ieri hanno agito anche per paura, accerchiati com’erano da delinquenti”.

Invece  Forza Italia e Lega Nord chiedono che il ministro dell’Interno riferisca alla Camera sulla vicenda. Infine, un avvertimento ai manifestanti arriva da Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzie sugli scioperi dei servizi pubblici essenziali: “Il fermo dell’autrotrasporto merci deve avvenire nella disciplina del settore. Non si possono bloccare le strade. Le responsabilità saranno individuate e non faremo sconti a nessuno”. 

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