Forconi e studenti, disagi da Ventimiglia a Roma. Fiom incontra il Governo

La Legge elettorale alla Camera dopo la decisione di M5S, Pd e Sel. Grillo contro Napolitano

ROMA – Nuova giornata di caos e proteste in tutto il Paese. Occhi puntati però sulla capitale. Mentre si attende l’arrivo da tutta Italia dei manifestanti del movimento ‘9 dicembre’, che assieme ai forconi e ai piccoli imprenditori hanno promesso un grande evento di denuncia per la prossima settimana, a Roma intanto è andata in scena una protesta all’Università La Sapienza. Un gruppo di studenti hanno vivacemente contestato i ministri Lorenzin, Orlando e Saccomanni, giunti nell’ateneo per partecipare ad un convegno sull’Ambiente. I politici sono rimasti bloccati in Aula Magna mentre all’esterno gli studenti lanciavano fumogeni e bombe carta. In particolare, gli studenti contestavano le politiche del governo e le opere come la Tav. In seguito la Polizia in assetto antisommossa ha respinto i manifestanti con cariche d’alleggerimento.  I manifestanti avevano anche esposto uno striscione con su scritto: “Letta e Napolitano non siete i benvenuti alla Sapienza”. Né il Presidente della Repubblica né il presidente del Consiglio erano però presenti all’incontro.

Un altro scenario importante nella capitale è stata la mobilitazione della Fiom: le tute blu si sono radunate in Piazza del Popolo, guidate dal loro leader Maurizio Landini che si è recato a Palazzo Chigi per chiedere “una politica industriale che metta al centro la difesa dell’occupazione. Le nostre manifestazioni sono sempre state pacifiche e democratiche: quando scendi in piazza devi avere una piattaforma di richieste e devi sapere quali sono i tuoi obiettivi”. Il leader della Fiom ha poi incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, e il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. Nella riunione gli argomenti principi sono stati privatizzazioni, automotive,  trasporto pubblico, cuneo fiscale, poste e fondi pensione. “Il Governo si è impegnato ad avviare un percorso di sviluppo per una crescita e una rifondazione del sistema industriale italiano. Per noi questo è un risultato”, ha detto Landini al termine dell’incontro col Governo. “Saranno avviati i tavoli per ogni settore”, ha specificato il leader sindacale, riferendosi ai confronti sulla situazione di Finmeccanica, Fincantieri e Fiat. Nel corso del pomeriggio Landini ha incontrato, per la prima volta da quando è segretario, il  nuovo leader del Pd Matteo Renzi.

Intanto nel resto del paese non si placa la protesta dei forconi e del movimento ‘9dicembre’. Quarto giorno di proteste e ancora blocchi in tutta Italia. I disagi più grandi a Ventimiglia, dove i manifestanti hanno tentato di bloccare le frontiere con auto di traverso sulla statale Aurelia. Problemi di circolazione anche a Latte, primo comune italiano dopo il confine francese.

A Torino, città protagonista delle proteste negli ultimi giorni, rimangono ancora alcuni presidi. Oggi sono stati fermati otto studenti che cercavano di bloccare la tangenziale. 

Mentre in quasi tutte le città italiane vanno in scena presidi, blocchi del traffico e proteste di diverso genere, il mondo della politica riflette su quello che sta accadendo. “C’è il rischio di una deriva ribellistica” ha detto il ministro dell’Interno Alfano nell’informativa alla Camera. “Chi è nelle istituzioni non cavalchi la protesta. comprendendo il disagio sociale” e quindi “difendiamo la libertà di manifestare dei manifestanti pacifici, al tempo stesso intendiamo difendere la libertà dei cittadini italiani di vivere in sicurezza nella loro città, dei commercianti di aprire le proprie saracinesche, difendiamo la libertà dei cittadini che vogliono circolare liberamente, difendiamo la libertà degli autotrasportatori che hanno raggiunto un accordo con il governo e hanno il diritto di far transitare liberamente le proprie merci, difendiamo la libertà di tutti i cittadini italiani”. Il vicepremier è intervenuto anche in merito al casco abbassato da parte delle forze dell’ordine: “Il gesto di togliere il casco che indossano in servizio di ordine pubblico è avvenuto quando ormai era scemata la tensione. E’ un fatto che è accaduto anche in altre circostanze e leggerlo ora come un segno di solidarietà verso i manifestanti non è arbitrario, ma è anche irrispettoso nei confronti degli stessi agenti che ogni giorno combattono in trincea”.

Intanto, una nuova lettera di intimidazione è stata fatta giungere a Cinzia Franchini, presidente della Cna Fita di Agrigento.  Questa volta, oltre ai toni sprezzanti e intimidatori, alla fine della missiva si legge: “Viva la mafia viva i forconi”. Il presidente della Cna Fita, che rappresenta più del 30% degli autotrasportatori italiani, ha aggiunto di essere “molto preoccupata, anche perché il tono del volantino è molto, molto violento”.

Abbandonando per un momento il clima teso che si respira nelle piazze italiane, degno di nota è quello che è successo nella Commissione affari costituzionali al Senato,  dove una maggioranza particolare ha “spinto” per lo spostamento della legge elettorale alla Camera. Questa maggioranza è formata da Pd, M5S e Sel . “Il vero nodo è che se un governo c’è e ha una sua maggioranza, allora è la maggioranza che si deve mettere d’accordo sulla legge elettorale, questo è il vero nodo” accusa il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello a Sky Tg24. “Nei prossimi 10-15 giorni questa maggioranza o trova un accordo su legge elettorale e sulle riforme istituzionali o va in crisi e ognuno si prenderà la sua responsabilità. Questa maggioranza deve presentare una sua proposta e presentarla all’opposizione, ma entro 15 giorni deve chiarirsi le idee e fare la sua proposta su legge elettorale, bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari. Se questo non accade – avverte Quagliariello – ne trarremo le conseguenze e diremo ai cittadini italiani di chi è la responsabilità. Diciamo che abbiamo tempo fino a subito dopo la Befana”, ha concluso il ministro.

Intanto Beppe Grillo torna ad attaccare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con un post sul suo blog dal titolo “Napolitano e la spirale involutiva”. “Confusione ed esasperazione politica, marasma istituzionale, vuoto di governo congiurano nel rendere assillanti gli interrogativi sul futuro prossimo della democrazia e della società italiana” scrive Grillo invitando poi le formazioni politiche a chiedere le dimissioni del capo dello Stato perché “Si è totalmente smarrito il senso della misura al Quirinale”. “Va sollevata  – chiede il leader pentastellato- una questione di incompatibilità tra l’aggressivo ruolo politico di parte assunto dal Presidente e la funzione attribuita dalla Costituzione al Presidente della Repubblica, tra un esercizio esorbitante dei poteri presidenziali e la permanenza in quella carica”. 

 

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