Shalabayeva potrà lasciare il Kazakistan

Alma Shalabayeva, moglie dell’ex banchiere e dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, potrà lasciare il Kazakistan dietro il pagamento di una cauzione.

Dopo un estenuante lavoro portato avanti dal ministero degli Esteri italiano, le autorità di Astana hanno accolto la richiesta presentata dalla stessa Shalabayeva e dal governo italiano. La donna, insieme a sua figlia Alua, era stata espulsa dall’Italia lo scorso 31 maggio, in seguito ad una operazione della Digos, perché in possesso di un documento considerato falso. Così come racconta l’agenzia di stampa russa Rapsi, a luglio il Kazakistan aveva emesso una pena non detentiva nei suoi confronti per il possesso del passaporto falso. Oggi Alma Shalabayeva, con una telefonata effettuata dall’ambasciata italiana ad Astana al ministro degli Esteri Emma Bonino, ha ringraziato l’Italia per l’assistenza fornitale per farle riacquistare la libertà di movimento. Bonino ha confermato poi che “l’ambasciata italiana continuerà a seguire la signora Shalabayeva passo passo fino alla partenza con la figlioletta Adua”. “Il nostro incaricato d’affari si è recato ad Almaty ieri sera per accompagnare la signora Shalabayeva ad Astana per consegnarle il visto Schengen per il rientro in Europa” ha aggiunto il ministro. “Su questa vicenda la Farnesina ha continuato a lavorare anche dopo che si sono spenti i riflettori. La riconquista della libertà di movimento della signora Shalabayeva chiude un cerchio aperto con il provvedimento di revoca dell’espulsione del 12 luglio”, ha detto ancora.  “Nelle prossime ore o nei prossimi giorni lascerà il Paese decidendo dove voler andare. Se tornerà in Italia? Non lo so, spetta a lei decidere” ha aggiunto il ministro degli Esteri. In ogni caso, la risoluzione della vicenda ha “premiato la nostra costanza e il nostro riserbo. A me personalmente -ha concluso- al telefono mi ha detto che si sente sollevata”. Soddisfazione viene espressa anche dal Partito Democratico, attraverso le parole dei senatori Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama ed Isabella De Monte: “Va riconosciuto lo straordinario impegno del ministro Bonino. In Italia restano però parecchie zone d’ombra su una operazione di polizia, formalmente mai autorizzata dal Viminale, informalmente con ogni probabilità colpevolmente tollerata”. Sul caso i senatori hanno presentato diverse interrogazioni parlamentari. “L’operazione di rimpatrio avvenuta il 31 maggio scorso e che coinvolse anche una minorenne – concludono i senatori – rappresenta un precedente pericoloso. Per questo, sollevati dalla liberazione della Shalabayeva, aspettiamo ora di sapere chi abbia autorizzato l’espulsione”.

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