Sulla Tasi Scelta Civica avverte Letta “Pronti a non votare il provvedimento”

Nuova tegola sull’Esecutivo mentre si mobilitano anche i Comuni. Vertice straordinario dell’Anci

ROMA – Nuova tegola per il Governo Letta. Sulla Tasi, infatti, Scelta Civica si mette di traverso e chiede immediate. I parlamentari centristi hanno lanciato un vero e proprio ultimatum, avvertendo l’Esecutivo che, senza modifiche strutturali, il provvedimento del Governo, contenuto in un apposito emendamento, potrebbe anche essere non votato, con il rischio di un pesante contraccolpo per la maggioranza. Il Decreto sugli enti locali, serve a garantire ai comuni le risorse per il mancato gettito dovuto alle previste detrazioni per i nuclei famigliari con redditi più bassi. I parlamentari di Scelta Civica hanno poi spiegato che il provvedimento sulla tassazione degli immobili è un groviglio di mosse e contromosse che, se risolve un problema, ne apre un altro.

“C’è stato un proliferare di sigle – ha sottolineato il segretario Stefania Giannini – che, se non ho contato male, ha prodotto una quarantina di interventi diversi negli ultimi otto mesi. Fatto sta che adesso gli italiani non sanno più quanto e quando si paga, senza contare che la novità dell’annunciato emendamento del governo non ci piace proprio. Faremo le nostre proposte ma intanto facciamo un appello al governo affinché ci si metta intorno a un tavolo e si possa trovare tutti insieme una soluzione”.

“Noi – ha proseguito Giannini – speriamo che nei prossimi giorni si possa riunire davvero il tavolo politico di cui ci ha parlato Enrico Letta nell’incontro di palazzo Chigi, in modo che si chiarisca chi sta con il governo veramente e fino in fondo, senza avere altri ruoli in commedia. Non siamo più disposti a votare misure sulla tassazione degli immobili che portino in futuro a ulteriori interventi. Lo diciamo in termini molto poco concilianti – ha chiarito il responsabile politiche fiscali di Scelta civica, Enrico Zanetti – vorrei ricordare che il governo sta lavorando sulla riforma della tassazione della casa da maggio e c’era tutto il tempo per fare un lavoro accurato. Cosa che, invece, non è avvenuta”. “La nostra proposta – ha poi spiegato il capogruppo alla Camera Andrea Romano – è metterci intorno a un tavolo per definire una volta per tutte, entro 30-40 giorni, quale deve essere la tassazione sugli immobili. Come ha detto il presidente dell’Anci Piero Fassino, nemmeno l’intervento annunciato dal governo sulla Tasi sarà risolutivo e quindi la situazione continua a essere incerta”. Proprio il sindaco di Torino e presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, al termine dell’incontro con il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio, ha riferito di aver affrontato il tema: “Ci è stata illustrata la proposta che prevede un’aliquota aggiuntiva dell’8 per mille sul prelievo Imu-Tasi per coprire le detrazioni che i Comuni dovranno adottare per le fasce deboli. Noi abbiamo preso atto di questa proposta, ma al tempo stesso abbiamo espresso grande preoccupazione perché non risolve il problema del minore gettito che deriverà ai Comuni dal passaggio dall’Imu alla Tasi”. Per avanzare ulteriori proposte e cercare di proporre rimedi ed evitare quella che potrebbe essere l’ennesima frattura tra Governo ed Enti Locali, è stata convocato per giovedì 16 gennaio l’Ufficio di Presidenza dell’Anci, summit allargato anche ai Presidenti delle Anci regionali ed ai Sindaci dei Comuni Capoluogo di provincia.

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