Bocciate in Aula le pregiudiziali di costituzionalità del M5S, Sel e Fratelli d’Italia

Primi passaggi parlamentari per l’Italicum e si affacciano i primi 25 falchi tiratori

 

ROMA – Dopo giornate di fuoco, dove teneva banco la legge della sospensione delle Sedute, sia in Aula che nelle Commissioni, l’Italicum nel suo approdo a Montecitorio, riceve, un primo segnale di compattezza della maggioranza che lo sostiene. La proposta di riforma della legge elettorale nata dall’accordo Renzi-Berlusconi, ha avuto il nulla osta sulle pregiudiziali costituzionali che erano state presentate da Sinistra Ecologia Libertà, Movimento 5Stelle e Fratelli d’Italia. Poteva essere un voto a rischio, visto che era segreto e il no alle richieste dei cosiddetti minori, tranne che per il ‘rivoluzionario’ movimento 5Stelle, che ha percentuali a due cifre, ha ottenuto 351 voti, 151 i favorevoli alle pregiudiziali e 5 sono stati gli astenuti. sono state bocciate a voto segreto con 351 no, 154 sì e 5 astensioni. Successivamente su una pregiudiziale di merito formulata dai pentastellati e giudicata in Aula con il voto palese, la bocciatura è stata ancor più evidente, visto che i no hanno raggiunto i 377 voti, 120 i favorevoli e 14 sono state le astensioni. Nel voto seguente, che invece è avvenuto a scrutinio palese, la pregiudiziale di merito dell’M5S è stata respinta con 377 no, 120 sì e 14 astensioni. Una lettura su questi due passaggi parlamentari ci conferma però che i falchi tiratori giocano ancora con le tastiere di Montecitorio, ma non sono andati oltre i 25 voti, va detto che in analoghe circostanze i voti che bruciarono la candidatura di Prodi per il Quirinale furono 100+1. Ma se la maggioranza sul pacchetto Renzi-Berlusconi tiene, almeno per ora, iniziano però ad arrivare le prime richieste. In attesa di altre possibili proposte, Angelino Alfano ed il suo Gruppo, si sono portati avanti con il lavoro chiedendo l’emendabilità del testo. In sostanza si cerca di far recedere soprattutto Forza Italia, ma anche i renziani del Pd, dalla blindatura del provvedimento. Una posizione chiara è stata comunque espressa in Aula dal parlamentare vicino all’ex Segretario del Pd, Bersani, Alfredo D’Attorre: “Oggi parte un percorso che può consentire un miglioramento del testo. C’è un’intesa politica che non deve essere stravolta, ma c’è uno spazio per intervenire su aspetti che possono essere migliorati”.

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