Senato. Grasso, è scontro con Forza Italia

ROMA – La decisione del presidente del Senato Pietro Grasso di far costituire il Senato come parte civile al processo a carico di Silvio Berlusconi, sulla presunta compravendita di senatori, all’epoca della caduta del secondo governo Prodi, tra 2007 e 2008, ha scatenato un vero e proprio putiferio in Aula, tra le forze di centro destra. Secondo la decisione di Grasso, quindi Palazzo Madama sarà ”persona offesa” al processo che inizierà l’11 febbraio a Napoli.

Dal partito di Forza Italia si è così levato un coro unanime di proteste e di critiche.  

La decisione di Grasso arriva nonostante il Consiglio di presidenza si fosse pronunciato negativamente, con dieci voti contrari e otto a favore. 

Anche la senatrice di Scelta Civica, Linda Lanzillotta, e l’esponente del Partito Popolare per l’Italia, Antonio De Poli, hanno deciso di esprimersi insieme a Forza Italia, Gal, Ncd e Lega, contro la scelta del presidente di Palazzo Madama.

La risposta di Grasso alle accuse

Il presidente del Senato ha accolto l’invito di Forza Italia a chiarire le motivazioni che lo hanno spinto alla sua decisione dichiarando: “Io non sono un vigliacco, pertanto ho deciso di venire qui in aula per ascoltare quanto c’era da dire su questo tema” – ha esordito Grasso. “Se non c’è un precedente di costituzione di parte civile del Senato, forse è perché non c’era mai stato prima un processo del genere. Sono rimasto impressionato dal fatto che siano indicate le date delle sedute in cui si sarebbero commessi i fatti”.  “Nessun pregiudizio, nessuna persecuzione” verso le persone coinvolte, ha poi aggiunto.

Le reazioni dei senatori di Forza Italia

Grasso non ha fatto in tempo a terminare le sue spiegazioni che immediatamente dai banchi di Forza Italia si sono levati fischi e insulti. Poi i senatori azzurri  hanno lasciato l’Aula durante l’intervento gridando ‘Vergogna’.  

La senatrice di Forza Italia, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha chiesto le dimissioni del presidente.  La portavoce di Forza Italia, Mara Carfagna, ha  invece definito la decisione di Grasso ”una forzatura giuridica”. Il senatore Lucio Malan ha parlato di ”malafede, parzialità politica e moralità ad orologeria”. Il presidente del gruppo di FI, Paolo Romani, ha chiesto  a Grasso di ‘spiegare in aula le regioni giuridiche della sua scelta e del suo comportamento’ aggiungendo: ‘Spaccia la sua opinione per valutazione morale’. Maurizio Sacconi (Ncd) ha dichiarato: ‘La terzietà che deve caratterizzare il ruolo del presidente è venuta meno’. Fabrizio Cicchitto definisce la decisione di Grasso addirittura ‘deplorevole’ e ‘contraddittoria’ aggiungendo : “Comunque il comportamento di Grasso è la conferma di un luogo comune e cioè che la professione originaria prevale su tutto. Nel suo caso è evidente che egli ha agito come un pm in servizio permanente effettivo. È chiaro che, in una situazione già complicata di per sé, la sua decisione obiettivamente mira a buttar tutto per aria, cosa che invece bisogna evitare a tutti i costi”. ‘Inadeguato’ è la definizione data da Maurizio Gasparri: “Parafrasando il detto sulle braccia sottratte all’agricoltura, in questo caso abbiamo sottratto una risorsa esperta alla doverosa lotta alle mafie. Il Pd ha danneggiato sia il Senato che la lotta al crimine, attività che Grasso ha svolto assai meglio di quella attuale”.

Per la Lega quella di Grasso è stata solo ed esclusivamente ‘una scelta politica’. 

Dal canto suo Grasso ha ribadito di aver compiuto invece questa scelta ‘super partes, in totale solitudine e con piena responsabilità, aprendosi a una opportunità di confronto. “La decisione – ha ribadito il presidente – si può anche revocare se c’è la volontà di tutta l’Aula”. “La mia preoccupazione come rappresentante del Senato era quella di far valere una facoltà del Senato da sottoporre poi al giudice e poi al tribunale”, ha detto. ”Non ho umiliato il Consiglio di Presidenza. Sono andato alla seduta aperto ad ogni soluzione. Ma le spiegazioni del presidente del Senato non sembrano essere state soddisfacenti ed esaustive per  Forza Italia  che, sembra stia studiando e perfezionando una mozione di censura nei confronti di Grasso. 

La solidarietà del Pd e del M5S a Grasso

Solidarietà è invece arrivata al presidente del Senato da parte del Pd che ha definito la decisione di Grasso ‘un atto dovuto’.  I sentaori del Pd Valeria Fedeli, Rosa Maria Di Giorgi, Angelica Saggese, Silvana Amati, Luciano Pizzetti, in una nota congiunta hanno dichiarato: ”La compravendita dei senatori durante il governo Prodi, che la magistratura sta giustamente perseguendo attraverso un processo, è un fatto molto grave che ha umiliato il Senato e la nostra democrazia”. ”Il presidente Grasso ha compiuto un atto dovuto” – conclude la nota. 

Anche il M5S ha appoggiato la scelta di Grasso dichiarando nella persona del capogruppo Vincenzo Santangelo: “Tutto  il Movimento 5 stelle appoggia la sua decisione, finalmente il Senato restituisce dignità all’istituzione e ai cittadini. Ora tornerà di moda la parola onestà anche dentro il Senato”.

Indubbio che la delicata decisione di Grasso potrebbe influire negativamente sull’intesa raggiunta recentemente da Silvio Berlusconi e Matteo Renzi sulle riforme.

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