Comizio dell’ex comico nell’incontro con il Presidente del Consiglio incaricato

Grillo: “Non sono democratico”. Renzi: “Spiace per chi lo ha votato”

ROMA – Sicuramente Beppe Grillo sarebbe molto più di casa  in Ucraina, oppure in Egitto, o, perché no, in Venezuela, dove la democrazia si misura, non con le trattative ed i confronti, ma con gli scontri di piazza. Merita questo l’Italia? Sono d’accordo le migliaia di artigiani, commercianti e professionisti che martedì hanno invaso civilmente Piazza del Popolo per chiedere alla politica di cambiare registro e dedicarsi principalmente ed esclusivamente alle ragioni di chi oggi vive drammaticamente la crisi e non riesce a contrastarla? Quello che si è visto a Montecitorio, con Grillo, è il chiaro esempio di come un leader unico; un caudillo; un duce; uno zar, e non vogliamo andare avanti. Che possa ignorare i passaggi parlamentari che, non lui, ma i padri costituenti di questa Repubblica, hanno posto come fondamenti della Nazione, può anche passare, vista l’elevata preparazione dei suoi parlamentari, ma quello che è assolutamente ridicolo è dare credibilità ad un personaggio che viene inviato, anzi obbligato ad accettare le consultazioni in un referendum in rete dalla una residuale partecipazione ‘popolare’. Fin troppo democratico Matteo Renzi a ricevere il ‘supremo leader’.  Inutili, di fronte all’aggressività dello zar a 5 stelle, i tentativi di Matteo Renzi, che chiedeva di avere la possibilità del confronto: “Un minuto per me, un momento per me, vorrei parlare anche io”, ha più volte esortato il presidente del Consiglio incaricato di fronte al sempre meno comico e sempre più aspirante dittatore. Nulla da fare, Grillo è andato avanti per la sua strada. Un segnale preciso per i suoi cittadini a 5stelle, gli stessi che ora dovranno interrogarsi sul perché hanno obbligato il loro ‘supremo leader’ a recarsi a Montecitorio, per incontrare il Segretario del Pd, senza avere uno straccio di risultato.  In molti nel movimento, tranne i pasdaran dell’ortodossia, osservano come, con ogni probabilità, i consensi dopo la performance di Grillo rischiano di essere ‘bruciati’. 

 

L’unico rimprovero che ci sentiamo di muovere a Renzi è di aver incontrato il caudillo, che pur essendo il leader fino ad ora incontrastato di un movimento che gioca la sua sopravvivenza sulla ‘rete’, non ha avuto alcuna certificazione o riconoscimento parlamentare. Nella sostanza, pur avendo Grillo il ‘Dominio’ del suo movimento, non ha alcuna legittimazione popolare. Di fatto, nel diritto di rappresentanza, è come me, un signor nessuno. E’ chiaro che le intenzioni dell’ex comico sono più che chiare: assumere una posizione barricadera, ai limiti della legalità, se non oltre, seminare odio e risentimento, per poi passare all’incasso. Il primo appuntamento è quello delle Europee, visto che in terra di Sardegna la partita è andata deserta per il suo movimento. In Europa cercherà di installare una pattuglia di Eurodeputati, molto probabilmente insignificanti (e questo è il suo splendido modus operandi) come gran parte dei deputati e dei senatori eletti nel Belpaese da affiancare, perché no ai Salvini o ai Borghezio di turno. Tornando, infine alle consultazioni che si sono concluse oggi, non possiamo non evidenziare l’arroganza del presunto leader pentastellato, ed ex comico, che si è rivolto in questi termini a Matteo Renzi: “Io non ti faccio parlare, non sono democratico con voi. Non abbiamo tempo da perdere per te. È finita caro. Buona giornata, è stato un piacere vederti”. Un incontro che è durato poche decine di minuti, tra le presentazioni ed il faccia a faccia. Grillo non ha perso tempo ed ha immediatamente aggredito la disponibilità di Renzi: “Sono venuto a dimostrarti la nostra totale indignazione per quello che rappresenti: noi siamo coerenti tu non sei credibile. Tu sei una persona buona, però rappresenti un potere marcio. Noi faremo degli errori ma siamo coerenti. Noi non prendiamo soldi”. Quasi sorpreso dall’aggressività di Grillo, Renzi ha cercato di replicare: “Non è il trailer del tuo show, non so se sei in difficoltà sulla prevendita e se mai ti do una mano. Questo non è Sanremo. Esci da questo blog”.

 

Il leader a 5 stelle non ha voluto interpretare il mandato ricevuto dai militanti, che hanno scelto sul blog di incontrare Renzi per discutere e capire quali fossero i suoi programmi per il nuovo governo. Le consultazioni, in concreto, non ci sono state e Renzi ha puntualizzato questo messaggio. “Sei qui perché il tuo popolo sul tuo blog ti ha detto che dovevi venire quando tu avevi detto il contrario” ha affermato Renzi. Ma Grillo, che probabilmente ha poca dimestichezza con le regole della democrazia e soprattutto della nostra Costituzione ha replicato: “Se era per me non venivo nemmeno. Abbiamo votato e siamo venuti perché abbiamo un principio di democrazia. Ma non avevo una scaletta di cose perché non mi interessa colloquiare democraticamente con un sistema che voglio eliminare”. Ed è questa ultima lapidaria frase, che la dice lunga su come Grillo, non i suoi elettori, si ponga sulle regole del nostro Paese. Un Costituzione che si prende ad esempio solo quando si ha convenienza, per poi ignorarla quando, non è ‘politicamente’ necessaria. Complimenti Grillo, meglio di così non poteva fare, ed auguri di cuore per il prosieguo della sua attività, non solo politica…

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