Merkel colpita da riforme Renzi, ma nessuna licenza di spendere. IL VIDEO

ROMA – Chi si aspettava una valutazione differente da parte di Berlino sui conti e sulla situazione economica e sociale italiana è andato deluso. Infatti dalla Cancelliera Merkel non arriva nessuna licenza di spendere.

Vengono rimarcati per l’ennesima volta da parte tedesca “il rispetto del Fiscal compact”, si è detto chiaramente che “non si è ancora raggiunto il rispetto dei patti” e che “le riforme di Renzi si misureranno nel medio lungo periodo”. Non ci sono dunque promozioni anticipate per gli annunci del Premier italiano ma, al momento solo auspici per un cambiamento strutturale che comunque colpisce molto la Cancelliera.

Angela Merkel, dunque, dice di essere “molto colpita” dal piano di Matteo Renzi, mentre il ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schaeuble mette in guardia l’Italia da rinvii sul consolidamento delle finanze statali e al tempo stesso approva l’obiettivo del nuovo governo italiano di accelerare il tempo delle riforme per aumentare produttività e crescita. E’ questo l’esito della visita del premier italiano a Berlino, dove si è recato per incontrare la Cancelliera tedesca.

“Abbiamo esaminato tutti gli aspetti delle riforme e devo dire che gli auguro molta fortuna e coraggio, è un messaggio di cui ci rallegriamo tutti”, ha spiegato la Merkel dopo l’incontro con Renzi, spiegando che “anche per me è chiaro che l’Italia tiene conto della stabilità ma anche delle due componenti crescita e occupazione”. “Anche per me è chiaro – ha aggiunto Merkel – che l’Italia tiene conto della stabilità ma anche delle due componenti crescita e occupazione. So bene che l’Italia per quel che riguarda il patto di stabilità e di crescita lo rispetterà”.

Renzi ha spiegato che il bilaterale berlinese “è stata un’occasione per illustrare un processo di riforme molto ambizioso e coraggioso”. “L’Italia – ribadisce – deve fare le riforme perché lo chiedono i nostri figli e non i partner europei. Tutti abbiamo da guadagnare, ma l’Italia deve smettere di pensare che si fanno le riforme perché ce lo chiede Bruxelles, Berlino, noi facciamo le riforme per noi. Il governo ha come orizzonte il 2018 ma per noi le riforme devono esere fatte subito”. 

Si tratta, ripete Renzi, “non di misure una tantum, ma di misure irreversibili di cambiamento”. “Il debito è cresciuto, nonostante l’Italia abbia avuto un avanzo primario con interventi per ridurre la spesa noi abbiamo smesso di crescere. Occorre mantenere i vincoli, fare misure strutturali, ma dentro il pacchetto occorre aiutare a recuperare la domanda interna”, osserva ancora il presidente del Consiglio. 

Tornando sul tema delle coperture alle misure economiche, Renzi precisa che “non c’è bisogno che le conosca Angela Merkel. Angela Merkel ha scherzato dicendo che qui non ci sono slides. Noi rispettiamo tutti i limiti che ci siamo dati, a partire dal trattato di Maastricht. L’Italia non chiede di sforare le regole, dando il messaggio che le regole sono cattive”. “Le regole ce le siamo date insieme – ricorda – e sono importanti ma occorre avere la forza di investire sul grande problema dell’Italia: con le misure di questi anni il rapporto debito/pil è cresciuto al 132% perché, nonostante l’avanzo primario, il nostro problema è la mancata crescita”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti sul jobs act, il premier italiano afferma che “la pretesa di creare posti di lavoro attraverso una legislazione molto precisa, restrittiva è fallita. Ora bisogna cambiare le regole del gioco”. “Nel modello delle politiche del lavoro della Germania – chiarisce – troviamo un punto di riferimento: lo dico dopo aver visto risultati e lo dico pensando che noi abbiamo deciso subito un primo passo con un dl e un ddl”. 

“Da ex sindaco di Firenze – rilancia ancora Renzi – trovo che sia molto bello che il percorso che la Germania e l’Italia, grandi economie manifatturiere, hanno avviato verso un nuovo rinascimento comune europeo. Noi vogliamo essere economie competitive, non vogliamo essere un’economia che perde un’occasione con la storia”. 

Renzi è stato accolto con discreto scetticismo dalla stampa locale. “Il premier italiano provoca Merkel con l’anti-rigore”, titola la Welt. Renzi vuol fare altri debiti e spingere fino ai limiti del trattato di Maastricht, si legge nel sottotitolo. Il punto delicato della visita sarebbe stato il voler finanziare il suo programma congiunturale coi debiti, visto come una dichiarazione di guerra alla politica europea tedesca. Il giornale ha anche rammentato che il debito pubblico italiano è già al 133% del pil. Anche il Tagesspiegel , titolando “Cari saluti da Firenze”, aveva sottolineato come certamente alla Cancelliera piacerà il regalo di Renzi, e cioè la maglietta firmata da Mario Gomez, mentre “altri regali potrebbero essere invece accolti con scetticismo”.

 

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