Cgil. Il tema degli ultimi, dei più deboli, per rafforzare l’identità del sindacato

Di Berardino confermato segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio

 

ROMA – “La modalità del confronto  è la nostra ricchezza. Dal dibattito  che abbiamo svolto qui e dalle migliaia di assemblee che abbiamo tenuto nei  luoghi di lavoro e nelle Leghe, 3.605 coinvolgendo oltre 150 mila iscritti,  viene una conferma di cosa  rappresenti per noi la democrazia.   Per quanto riguarda il merito, quello che siamo chiamati a fare nel prossimo futuro è tradurre il documento politico prodotto, risultato di un lungo, appassionato dibattito, dibattito, in azioni e trovare un punto di equilibrio nuovo. Il tema degli ultimi, delle fasce sociali più deboli  è un tema anche nostro e, soprattutto in questo momento di crisi estrema, dobbiamo partire da questo per rafforzare la nostra identità'”. Così Claudio Di Berardino subito dopo la riconferma a segretario generale della Cgil, di Roma e del Lazio a conclusione del V Congresso della organizzazione.   Su 119 membri del Comitato direttivo Comitato direttivo hanno partecipato al voto 108, 99 si sono espressi a  favore di Di Berardino, in carica dal 2008, 4 gli astenuti, 4 i contrari, una scheda bianca. 

 

Dai congressi territoriali  le indicazioni per un vero Piano del Lavoro

 Un congresso, questo, che ha rappresentato un momento molto importante nel quadro complessivo del dibattito che in tutta Italia vede protagonisti migliaia e migliaia di lavoratori, di iscritti alla Cgil.  In particolare proprio  dai congressi delle strutture territoriali in corso  in questi giorni vengono importanti indicazioni su come il mondo del lavoro intende porsi di fronte alla crisi che, nel nostro Paese, non dà tregua. I segnali della ripresa, quando ci sono, sono deboli. Emerge un vero Piano per il Lavoro, torna in primo piano quanto elaborato dalla Cgil che qualche tempo fa aveva messo a punto un progetto che richiamava, nel nome, il piano del lavoro proposto da Di Vittorio. 

 

Confronto a caldo sui provvedimenti del governo 

A Roma  ci si è confrontati a caldo con i provvedimenti che il governo  ha annunciato, dalla spending review, al jobs act,  tradotto in lingua italiana , revisione della spesa, piano per il lavoro. Dire che dal dibattito è emerso un giudizio fortemente critico su come  sta operando il governo con il premier che ignora i sindacati, le forze sociali, è fare uno sforzo per non calcare la mano Ma alla critica si sono accompagnate proposte per guardare al futuro. Susanna Camusso, intervenuta nella prima giornata ha parlato di “povertà di massa”, di necessità di recupero della contrattazione, di un sindacato che non rinuncia al suo ruolo di trasformazione.

 

 Scudiere ( Cgil). Ora ci vuole la patrimoniale

 Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil, nelle conclusioni al congresso  ha ricordato che gli 80 euro in busta paga annunciati dal premier Matteo Renzi, “è una buona cosa, ma non va bene la spending review che fa i soliti tagli proposti nel passato per recuperare le risorse.”  E per quanto riguarda il decreto del lavoro con i contrati. Altrettanto critico sulla esclusione dei pensionati da qualsiasi beneficio. Bene dice tassare le rendite finanziarie al 26 % “ I contrari-ricorda- hanno sempre detto che una cosa del genere avrebbe fatto scappare i ricchi dal nostro paese, ma non vedo code alle frontiere. Un motivo in più per sostenere una patrimoniale”.

 

 il lavoro non si determina con le regole ma con investimenti 

Di Berardino ha tracciato una linea  di azione, di movimento,  per affrontare i problemi del lavoro nella Capitale e nella Regione. E’ tornata la parola concertazione nel rapporto con le istituzioni. Con il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio a congresso concluso, riprendiamo i temi di fondo della situazione economica e sociale del nostro Paese. “ Il Congresso  ha  approvato a stragrande maggioranza  il documento  che abbiamo sottoposto al dibattito e che ha  Susanna Camusso come firmataria.   La  partita si gioca in Europa e, ovviamente  in Italia  dove la politica degli annunci non porta da nessuna parte, così come i “tagli lineari” che in particolare a Roma colpirebbero migliaia  di lavoratori pubblici sono inaccettabili.

 

 

Le risorse non possono essere prese dalla tasche di lavoratori e pensionati

 

 La ripresa è possibile- sottolinea il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio-  se ci sono le scelte giuste”. E guarda all’Europa. “ Le politiche fino ad ora adottate- sottolinea- fondate sui tagli, l’austerità e il rigore, non hanno funzionato. C’è bisogno di invertire la rotta, di pensare allo sviluppo e alla crescita. C’è bisogno di allentare il patto di stabilità, di rilanciare gli investimenti pubblici perché il lavoro non si determina solo con le regole ma anche e soprattutto con gli investimenti e le risorse “. E poi è necessario-prosegue Di Berardino- “che i singoli governi, nel nostro caso quello italiano, adottino misure che creino lavoro. Misure che non possono essere scelte simili a quelle compiute con la legge Fornero, che hanno peggiorato le condizioni di lavoro, aumentato le tensioni, oltre ad aver reso sempre più complicato e lungo il tempo per andare in pensione. C’è bisogno di investimenti, ci vuole poi un ruolo diverso dell’impresa, che in questo processo deve assumersi qualche responsabilità. I finanziamenti e le risorse non possono essere più presi dalle tasche dei lavoratori e dei pensionati: bisogna recuperarli tassando i grandi patrimoni, le rendite finanziarie, combattendo l’evasione fiscale e tagliando gli sprechi.” 

 

 

 

 

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