Mafie, monito del Papa. Avete denaro insanguinato e non potrete portarlo all’altra vita

Dopo la giornata del ricordo a Roma, sabato a Latina una nuova giornata di impegno organizzata da Libera

 

ROMA – Papa Francesco ha dato un vero e proprio ultimatum  alle mafie, partecipando alla veglia per vittime del crimine organizzato che si è tenuta nella Chiesa di San Gregorio VII, a due passi dalla Santa Sede. “Per favore cambiate vita, convertitevi, fermatevi di fare il male!” “Voi avete avuto un papà, una mamma” pensate a loro, piangete un po’ e convertitevi!. Il potere, il denaro che voi avere adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi è denaro insanguinato, è potere insanguinato e non potrete portarlo all’altra vita”. Poi Francesco ha chiuso quello che può essere valutato come un vero e proprio annuncio di ‘scomunica’:  “Ancora c’è tempo per non finire nell’inferno: è quello che vi aspetta se continuate su questa strada. Il desiderio che sento è di condividere con voi una speranza, ed è questa: che il senso di responsabilità piano piano vinca sulla corruzione, in ogni parte del mondo”. Accolto dagli applausi della folla, il Papa è arrivato alla chiesa di San Gregorio VII a bordo della Ford Focus, e appena sceso ha abbracciato calorosamente don Ciotti. Ha salutato alcuni dei fedeli presenti dinanzi alla chiesa, poi è entrato all’interno tenendosi mano nella mano con don Ciotti. “Pensavamo di incontrare un padre, abbiamo trovato un fratello, fratello Francesco”, ha detto don Luigi Ciotti, iniziando il suo discorso. “Grazie. Grazie di averci accolto – ha proseguito -. E’ un momento che abbiamo atteso e desiderato tanto. Le persone che sono qui hanno storie e riferimenti diversi, ma sono accomunate dal bisogno di verità e di giustizia: un bisogno che per molti è ancora vivo. Sono solo una rappresentanza dei familiari delle vittime delle mafie che sono tanti, tanti, tanti di più”. “E’ un lungo elenco – ha aggiunto – e in questo elenco ci sono anche 80 bambini, come Domenico Gabriele, il piccolo Cocò e l’altro giorno, Domenico. Ci sono persone che si sono trovate casualmente in mezzo a un conflitto a fuoco, ci sono tanti giusti, persone dalla parte di chi aiuta a cercare la verità, persone libere e leali che non si sono lasciate piegare dalle difficoltà”. Ma le iniziative non si fermano a quanto avvenuto all’interno di San Gregorio VII, ma culmineranno oggi a Latina, uno dei capiluoghi simbolo delle infiltrazioni mafiose. Qui, infatti, si svolgerà la diciannovesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, promossa dall’associazione Libera e Avviso Pubblico. Dal palco di piazza del Popolo, nel Capoluogo pontino,  verranno letti nuovamente gli oltre 900 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perchè, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere. ‘Ma da questo terribile elenco – sottolinea Libera – mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare’.

Un lungo corteo attraverserà il capoluogo. Alle 9 il concentramento dei partecipanti in via Isonzo, alle porte della città, nei pressi di Strada della Rosa, alle 10 la partenza del corteo lungo via Isonzo, via Marconi e corso della Repubblica. L’arrivo in piazza del Popolo è previsto per le 11. A quel punto si darà inizio alla lettura dei nomi delle vittime di mafia sul palco, seguiranno gli interventi. Dalle 15 in tutta la città inizieranno seminari ed eventi che dureranno fino alle 17:30.

Anche gli studenti scenderanno in piazza. I ragazzi infatti sono stati invitati dal Ministro dell’istruzione Stefania Giannini, attraverso una apposita circolare, a partecipare alle iniziative messe in campo da Libera. “L’adesione del Miur non è simbolica ma è il frutto di una precisa visione – ha spiegato il ministro – la cultura della legalità si costruisce fra i banchi e giornate come quella del 22 marzo sono un pezzo importante di questo percorso”.

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