Berlusconi boccia Renzi sulla riforma del Senato. E’ inaccettabile

MILANO – Inutile fare giri di parole. A Silvio Berlusconi l’idea della riforma del Senato di Matteo Renzi non va giù.   Riforme sì, ma non a tutti i costi, è in sintesi il messaggio che il Cavaliere lancia alle altre forze politiche.

Nel corso di un intervento telefonico alla manifestazione di Forza Italia per l’apertura della campagna elettorale, Berlusconi boccia categoricamente il testo Boschi: «Così com’è la riforma del Senato è inaccettabile. O facciamo una buona riforma o tanto vale chiudere del tutto il Senato», spiega, sottolineando che il suo partito è «contrario a riforme che fanno danni al Paese per i prossimi decenni».

Al presidente del consiglio, Berlusconi chiede di «mantenere le promesse» e sul piatto delle riforme aggiunge una pietanza che per molti a sinistra è indigesta. «È necessaria l’elezione diretta del Presidente della Repubblica».   «Il Partito democratico non intende entrare nelle beghe interne di Forza Italia e si mantiene sereno e fiducioso sul percorso delle riforme». E’ quanto replica Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, dopo l’intervento di Berlusconi.  «Siamo convinti che sul Senato l`accordo fondato su quattro punti – assemblea non elettiva, gratis, niente voto di fiducia né di bilancio – tenga, dal momento che – ha ammonito Guerini- pacta sunt servanda. Sul resto, ovviamente, ci si confronta in Parlamento con tutti, senza restare appesi alle fibrillazioni interne al partito di Berlusconi». 

A Berlusconi plaude invece il vicepresidente Fi del Senato Maurizio Gasparri: “Bravo Berlusconi, sempre un passo avanti agli altri. Esprime una tesi chiara: o una riforma seria o meglio abolire del tutto il Senato. Lo dico da mesi. Il Senato-truffa di Renzi con schiere di nominati non eletti, sindaci con incarico triplo, perfino ventuno amici del Presidente della Repubblica nominati dal Quirinale, è una schifezza”. “Renzi – prosegue Gasparri- ha tenuto in vita le province cambiando solo il nome e facendo eleggere i vertici dai sindaci e non dal popolo. Vuole il Senato dei nominati. Noi rilanciamo. Non rinunciamo al presidenzialismo. Al Senato c’è la mia proposta del 22 maggio per l’elezione popolare del Capo dello Stato, programma costante del centrodestra. Renzi dice si per innovare o dice no perché è la faccia nuova di vecchi parrucconi? Riforme vere, non truffe. Renzi è avvisato. Lo dobbiamo smascherare. Anche sulle tasse. Ciò che toglie è più di ciò che dice di voler dare. Bene Berlusconi. In campo per un cambiamento vero».

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