Papa Francesco ha approvato la riforma. Lo Ior continuerà ad esistere

CITTA’ DEL VATICANO – L’ Istituto per le Opere Religiose (Ior), continuerà ad esistere. Lo annuncia oggi il Vaticano in una nota, spiegando che Papa Francesco ha approvato una proposta sul futuro dell’istituto, “riaffermando l’importanza della missione dello Ior per il bene della Chiesa cattolica, della Santa sede e dello Stato della Città del Vaticano”.

Quindi l’Istituto non chiuderà, come aveva ipotizzato lo stesso pontefice nei mesi scorsi, ma sarà riformato per fornire servizi specializzati alla Chiesa in tutto il mondo. Lo scorso mese di febbraio, infatti, lo Ior era finito sotto la lente del ‘G8’ dei cardinali chiamati a riformare la Curia assieme a Bergoglio. Per il destino dell’Istituto di opere di religiose, pubblicamente Papa Francesco aveva ipotizzato tre possibili soluzioni: la trasformazione in una banca etica, una nuova trasparenza con la conferma della missione attuale, e infine la soppressione, vale a dire la misura più drastica a cui il pontefice aveva accennato almeno due volte come ipotesi concreta ma che già due mesi fa appariva come la meno probabile. La decisione odierna, infatti, non è affatto scontata se si considera che lo stesso Bergoglio non escludeva, mesi fa, alcuna ipotesi: “Io non so – disse di ritorno dal viaggio in Brasile – come finirà lo Ior. Alcuni dicono che, forse, è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuto, altri dicono di chiuderlo. Mah! Si sentono queste voci. Io non so. Io mi fido del lavoro delle persone dello Ior, che stanno lavorando su questo, anche della commissione. Il presidente dello Ior rimane lo stesso che era prima; invece il direttore e il vicedirettore hanno dato le dimissioni. Ma questo, io non saprei dire come finirà questa storia, e questo è bello anche, perché si trova, si cerca. Siamo umani in questo, dobbiamo trovare il meglio. Ma, questo sì, le caratteristiche dello Ior – sia banca, sia fondo di aiuto, sia qualsiasi cosa sia – trasparenza e onestà. Questo dev’essere così”. 

 

La decisione non è stata presa solamente dal Santo Padre. Nella nota diramata dal Vaticano, dunque, si legge: “La proposta è stata sviluppata congiuntamente da rappresentanti della pontificia commissione referente sullo ior (Crior)”, guidata dal cardinale Raffaele Farina, “della pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede (Cosea)”, guidata dal maltese Joseph Zahra, “della commissione cardinalizia dello Ior”, guidato dal cardinale spagnolo Santos Abril y Castellò, “e del consiglio di sovrintendenza dello Ior”, il board laico nel quale siede, tra l’altro, il cavaliere supremo di Colombo Carl Anderson, “e presentata al Santo Padre dal cardinale-prefetto della segreteria per l’economia”, l’australiano George Pell, arrivato a Roma per prendere servizio pochi giorni fa, “con il consenso del cardinal Castellò. Tale proposta è stata definita sulla base di informazioni sullo status legale dello Ior e sull’operatività svolta, informazioni raccolte e presentate al Santo Padre e al suo consiglio di cardinali da Crior nel febbraio 2014”. “Con la conferma della missione dello Ior e facendo seguito alla richiesta del cardinale – prefetto Pell, il presidente del consiglio di sovrintendenza, Ernst von Freyberg, e il management dello Ior porteranno a termine il loro piano al fine di assicurare che lo Ior possa compiere la sua missione come parte delle nuove strutture finanziarie della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Il piano sarà presentato al consiglio dei cardinali del Santo Padre e al consiglio per l’economia”. Le attività dello Ior “continueranno a rientrare sotto la supervisione regolamentare dell’Aif (Autorità di informazione finanziaria), autorità competente nell’ambito della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. In conformità ai motu proprio dell’8 agosto 2013 e del 15 novembre 2013 e alla legge numero XVIII sulla trasparenza, supervisione e informazione finanziaria entrata in vigore l’8 ottobre 2013, è stata introdotta un’ampia e articolata struttura legale e istituzionale finalizzata a regolare le attività finanziarie all’interno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. A tale proposito, il cardinale-prefetto Pell ha confermato l’importanza di un allineamento sostenibile e sistematico delle strutture legali e normative della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano con le best practice regolamentari internazionali. Una efficace supervisione regolamentare e i progressi raggiunti nella compliance, trasparenza e operatività avviati nel 2012 e sensibilmente accelerati nel 2013, sono fondamentali per il futuro dell’Istituto”. Scontata ovviamente la soddisfazione della presidenza dello Ior per il grande riconoscimento, espressa in un breve comunicato e annunciando che l’istituto completerà entro l’estate “l’analisi della clientela e dei dati anagrafici”. 

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