Aldrovandi. Applausi per i poliziotti condannati. Sale l’indignazione

Grasso: “Un gesto che getta  discredito anche su chi porta con onestà quella divisa”. Sel presenta interrogazione parlamentare

ROMA – Continua a salire l’indignazione per quanto accaduto durante il congresso a Rimini del Sap, il Sindacato autonomo di polizia, dove tre dei quattro condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi sono stati applauditi dai colleghi.  Segnali di disapprovazione e sdegno sono giunti da più parti.

Il presidente del Senato Pietro Grasso, ha incontrato la mamma di Federcio, Patrizia Moretti: “Oggi ho incontrato Patrizia, la madre di Federico Aldrovandi. Ho avuto difficoltà a trovare le parole giuste per esprimere la mia vicinanza a una madre che ha tragicamente perso un figlio e che, in più, è continuamente esposta a episodi come quello di ieri. Come ho detto un anno fa, in un’occasione simile, per lei ci devono essere solo manifestazioni di affetto: la morte di un ragazzo di 18 anni non può essere oggetto di alcuna strumentalizzazione».  

«Quegli applausi provocano rabbia e sdegno. Per me poi, che da trent’anni vivo circondato da agenti della Polizia di Stato, di cui conosco impegno, fatica, rischi, sacrifici, la rabbia è ancora maggiore, perchè so che quell’applauso getta discredito anche su chi porta con onestà quella divisa». Grasso ricorda che «in queste ore è morto Roberto Mancini, poliziotto che con le sue indagini aveva anticipato il disastro della Terra dei fuochi e che ha combattuto fino all’ultimo con la leucemia, causata proprio dalle tante ispezioni e dai tanti sopralluoghi nelle discariche di rifiuti tossici e radioattivi. Gli applausi andrebbero dedicati a lui e a tutti quelli che ogni giorno si impegnano, tra mille difficoltà, per garantire la sicurezza nel pieno rispetto dei diritti».

Ancora più critico  il presidente della commissione Diritti umani del Senato, Luigi Manconi: “Una parte delle nostre forze di polizia è malata, nel senso che interpreta in modo autoritario o, peggio, violento, il proprio ruolo”, ha detto.  «Ovviamente – ha sottolineato il senatore del Pd – qui non stiamo facendo un processo alla polizia e ai carabinieri: dico semplicemente che abbiamo alcuni poliziotti affetti da una grave patologia». 

Nel pomeriggio Patrizia Moretti, incontrerà il capo della Polizia Alessandro Pansa e il ministro dell«Interno Angelino Alfano. La Moretti si è limitata a dire che “molti poliziotti sono onesti e da loro ho ricevuto dei messaggi di solidarietà in cui si dissociavano dalle prese di posizione contro di me. Vorrei che questi funzionari diventassero voce pubblica”.  “Mio figlio – ha aggiunto Moretti – è stato vittima di delinquenti che indossavano la divisa. Credo che un provvedimento nei loro confronti sia importante e vorrei che si cambiasse registro nell’ambito della polizia”. E infine: “Da oggi io non parlerò più, ora tocca alla politica e alle istituzioni. Da ora mi sottraggo, nell’interessi di tutti, a questo dialogo malato con gli assassini di mio figlio, con chi li applaude, con chi viene a manifestare sotto il mio ufficio, perché ora è tempo che la parola passi alla politica e alle istituzioni. I tempi – ha aggiunto – sono maturi perché ci siano provvedimenti radicali concreti. Serve una soluzione politica, la politica deve sollecitare il cambiamento, e anche la polizia deve fare qualcosa”.

Il Sap replica

Il Sap dal canto suo continua imperterrito a battagliare. «Il giudizio di revisione del processo è sostenibile e i colleghi meritano legittimamente l’aspirazione ad accedere a questo istituto: noi intendiamo sostenerli in questo percorso e vogliamo permettere l’accesso di tutti agli atti processuali pubblicandoli in un sito internet». Il giorno dopo gli applausi a tre dei quattro poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi, il neosegretario del Sap, Gianni Tonelli, torna a parlare di «condanna ingiusta» e assicura: «non vogliamo coprire nulla ma mettere in evidenza la verità».   «Noi riteniamo soltanto – spiega Tonelli – che sia necessario avviare un’operazione verità su questo caso. Pensiamo ad esempio a quello successo a Terni quando le telecamere hanno dimostrato che il sindaco della città non era stato colpito da poliziotti ma da un’ombrellata di un amico. Non intendiamo fornire il nostro pensiero, la nostra tesi o nuovi elementi bensì basarci sulla documentazione processuale. Per questo non comprendiamo le levate di scudi davanti alla nostra operazione verità». 

Sel presenta interrogazione parlamentare

Sinistra Ecologia Libertà chiede al Ministro Alfano, con una interrogazione parlamentare a firma Costantino, Migliore, Fratoianni, Farina, Paglia, Sannicandro, Pilozzi e Kronbichler, se intende intervenire, e con quali iniziative, affinchè, a seguito di condanne definitive, episodi come quello avvenuto ieri al congresso del sindacato di polizia SAP (sindacato autonomo di polizia) non si verifichino più. Tali manifestazioni, oltre a costituire un’offesa per il dolore dei familiari di Federico Aldrovandi, si legge nell’interrogazione, non possono che minare l’essenza di uno dei pilastri della democrazia, come il sistema giudiziario, che ha da tempo già definito le responsabilità in relazione alla drammatica vicenda. Gli applausi rivolti a quegli agenti che hanno commesso un crimine vergognoso sono un atto indegno, aggravato dalla circostanza che non sono avvenuti in un luogo qualsiasi ma al congresso nazionale del SAP, secondo sindacato in Italia per numero di iscritti tra le forse di polizia, concludono gli interroganti.

 

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